Capitolo 22

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«Lo farebbe una persona che non ha niente da perdere» dico mordendomi il labbro
«chi?» chiede Jisung corrucciando le sopracciglia
«È questo quello che dobbiamo scoprire»~

Marko's pov

Ormai è da più di una settimana che faccio visita a Morgause.
Stare con lei è... strano. Mai nessuna ragazza si è comportata in modo carino con me e se lo facevano era solo per scopi puramente d'interesse come: farle copiare durante le verifiche o aiutarle con qualche progetto, poi sparivano nel nulla.
Con Morgause è differente, lei è gentile sempre, non e mai di cattivo umore ed è sempre pronta ad ascoltarmi... ogni volta che che fa delle battute o solamente sorride, mi fa battere il cuore molto velocemente e una strana sensazione si annida la mio stomaco, non so cosa sia, ma spero non sia quello che penso.
Non voglio innamorarmi di lei, siamo diversi, non funzionerebbe, rovinerebbe l'amicizia che abbiamo instaurato, il nostro amore non avrebbe futuro.

Oggi è il grande giorno, finalmente, sotterrando ciò che sto iniziando a provare per Morgause mi alzo da terra e mi avvio verso l'uscita della porta di musica.
«quindi... tu... vai?» chiede Morgause giocherellando nervosamente con le sue mani. Dopo un attimo di esitazione annuisco solamente
«va bene allora, buona fortuna» dice lei sfoggiando poi un sorriso tirato
«grazie» dico per poi lasciare uscire dalle mie labbra un sospiro.

Sto facendo la cosa giusta?

Non lo so...

Tutto è preparato, la ragazza a cui devo dichiararmi si chiama Alexis e fa parte della mia stessa casata, Grifondoro. 

Il piano è il seguente: quando la sua classe entra nell'aula di pozioni libero nell'aria una pozione che fa profumare la stanza di petali di rose, chiudo le tende con un incantesimo, apro un vasetto con dentro un incantesimo "crea lucciole" che illumina la stanza formando la frase "Vuoi venire al ballo con me?", sulla uniforme della ragazza le lucciole si poseranno e la faranno brillare come diamanti e una volta aperte le finestre la profumazione di rose diverranno veri e propri petali che si andranno a posare sulla capigliatura della ragazza. 

Tutto è come dovrebbe essere anche se mi sembra di avere una voragine sul petto, non per via dell'ansia ma per un nome che mi rieccheggia tra le pareti della mente: "Morgause". 

D'un tratto la porta di apre e dopo qualche studente vedo entrare lei. Morgause. I nostri sguardi si incontrano ma nessuno sembra dare attenzione al fantasma. Nella classe entra Alexis e dopo qualche sospiro di indecisione faccio ciò che mi sembra più saggio, parto con il piano. 

Tutto inizia a gonfie vele, la ragazza guarda con sguardo da bambina tutto ciò che succede, ma appena incontra il mio sguardo un espressione di fastidio e disgusto le solca il viso. Subito una brutta sensazione attanaglia il mio stomaco, ormai quella voragine è diventata un burrone profondo e pieno di spine. Guardo Morgause la quale guarda lo spettacolo con un sorriso, ma appena legge la frase, come se fosse tornata alla realtà quel sorriso si spegne.

Con un incantesimo apro le finestre sprigionando così i petali e la sua uniforme puntellata di brillanti. 

 «Marko era opera tua tutto questo?» chiede Alexis 

«si...» dico io dopo un attimo di incertezza. 

Il silenzio ricade sulla stanza, ma poi la ragazza comincia a ridere a crepapelle, tanto che lacrime le scendono dagli occhi tanto la sua risata è forte. 

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