Capitolo 11

1.2K 100 21
                                    

«eddai balla con noi!» dice Jisung invitando Chan a mimare le sue mosse.
Ma proprio in quel momento, sotto il loro naso, stava accadendo qualcosa di orribile.~

Jimin's pov

«Jimin svegliati!!» sento qualcuno scuotere il mio corpo.
«Svegliati!! È una cosa seria!» ripete la stessa persona.
Apro gli occhi e vedo Jisung a due centimetri dalla mia faccia.
«oddio non farlo mai più» dico mettendomi una mano sul petto.
«Jisung si può capire che hai?» chiede Chan sistemandosi l'uniforme.
«Qualcuno ha ucciso Jody!» dice Jisung con occhi sbarrati facendo assumere la stessa espressione anche a me e Chan.
«chi?» chiede Tae con espressione confusa.
«Jody Watson, faceva parte della casata tassorosso, la ex ragazza di due anni fa di Jimin!» dice Jisung con tono esterrefatto.
«come?!» chiedo io sconvolto.
«non lo so, appena l'ho saputo sono corso da voi» risponde Jisung passandosi una mano fra i capelli.
«Jiminie cambiati che andiamo dagli altri a chiedere» dice Chan passandomi la mia uniforme.
Io non rispondo mi infilo velocemente la divisa, mi lavo in velocità i denti, e dopo aver messo le scarpe ci dirigiamo rapidamente verso il corridoio principale trovando alunni piangenti e ragazzi che guardando il pavimento, seguo il loro sguardo e ciò che vedo mi fa impallidire, il corpo di Jody è coperto da un telo azzurrino lasciando intravedere solamente la sua mano pallida e priva di vita.
Devio lo sguardo, Jody è stata una ragazza di grande importanza nella mia vita e anche dopo la nostra rottura ci siamo tenuti in contatto, siamo rimasti amici.
In un angolo vedo Nagaya piangere silenziosamente da sola.
Mi avvicino o non mi avvicino? Penso tra me e me.
«oh al diavolo» dico avvicinandomi a lei.
«va tutto bene?» chiedo e lei, sentendo la mia voce alza il capo incontrando il mio sguardo.
«oh-h Jimin» dice lei asciugandosi in fretta le lacrime.
«io solo...avevo stretto molta confidenza con lei...anche se eravamo in casate differenti...era davvero una amica» dice lei per poi scoppiare in singhiozzi.
«Shhh Nagaya, andrà tutto bene su» cerco di consolarla io.
Lei subito mi stringe in un abbraccio che io ricambio con incertezza.
Sciolgo l'abbraccio in modo forse un po' troppo brusco e dopo averla salutata in modo impacciato mi dirigo verso i miei amici.
«dopo mi spieghi quello» dice Chan indicando con il gesto del capo Nagaya riferendosi all'abbraccio avuto tra me e lei.
Io annuisco per poi andarmene la vista di Jody stesa al suolo è fin troppo dolorosa.
«andate ognuno nei propri alloggi per oggi le lezioni sono sospese» dice la professoressa McGranitt, ma io cammino altrove, proprio non me la sento di ritornare in dormitorio.
Mi avvio così nella vecchia aula di musica, dove per la prima volta ho parlato con Yoongi.
Ah Yoongi... penso tra me e me
Dovevo lasciarti almeno modo di spiegare penso tirandomi un leggero pugnetto sulla tempia.
Arrivo davanti alla vecchia aula, e prima di aver controllato se qualcuno mi avesse seguito entro silenziosamente.
Mi guardo attorno, e noto che la stanza è molto pulita, a differenza di alcune ex classi ormai in disuso, il pianoforte giace vicino alla finestra e noto alla sua sinistra un leggio e una scatola lunga e spessa appoggiata sopra ad un tavolino in legno.
Mi avvicino alla scatola, e dopo averla presa tra le mani la apro lentamente.
Appoggio di nuovo la scatola al tavolo e all'interno trovo un flauto traverso componibile.
Prendo i tre pezzi di acciaio e li compongo, prendo un fazzoletto e pulisco l'imboccatura e i tasti.
Dopo aver eseguito un lungo do per scaldare il flauto chiudo gli occhi e inizio a suonare lasciando che la mia immaginazione mi trasporti.
Suono con cotanta passione che non sento nemmeno la porta aprirsi.
Lascio che le note della terza ottava prendano il sopravvento nelle note più basse e vice versa, di pause non c'è ne sono è da troppo tempo che non tocco questo strumento, ed è naturale che io lo voglia suonare.
Bemolli e diesis non mancano facendo così curvare le note felici a tristi, faccio passare ogni emozione, gioia, rabbia, risentimento, amore e molte altre ancora chiudendo la sinfonia con lo stesso "Do" con cui ho iniziato.
Apro gli occhi come se risvegliato da una trance e il mio sguardo incontra quello di Yoongi.
«cosa ci fai tu qui?» chiede lui in modo totalmente distaccato.
«volevo- volevo venire qui» rispondo volendomi schiaffeggiare per aver balbettato e per aver dato una risposta completamente senza senso.
«da quanto sei lì» chiedo io sperando in una risposta tipo "sono appena entrato" oppure "da qualche secondo".
«questi sono affari miei» dice lui continuando a guardarmi dritto negli occhi.
«puoi andartene adesso?» chiede lui non muovendosi di un centimetro.
«i-io...si certo» dico arrendendomi al mio orgoglio.
Mentre io scompongo pezzo per pezzo il flauto e lo rimetto nella custodia Yoongi si siede sullo sgabello del pianoforte.
Cammino fino ad arrivare alla porta, ma prima di aprirla istintivamente mi giro verso di lui.
«Yoongi» dico richiamando la sua attenzione
«È troppo tardi per... per spiegarmi ciò che è successo quel giorno?» chiedo io giocherellando con le mie mani.
«credo che sì, è troppo tardi» risponde lui scrutandomi con i suoi occhi verdi, ma vedo per un istante un scintillio di delusione balenare nei suoi pozzi verdi, più verdi dello smeraldo stesso.
Io annuisco e mi mordo il labbro, tremendamente in colpa per non averlo ascoltato in precedenza, e beh, per averlo lasciato solo in uno stanzino.
Metto la mano nella maniglia per uscire sto per abbassarla quando nella mia testa una tempesta di ricordi mi assale.

«oh-h Yoongi...puoi-puoi darmi una mano?» chiede la ragazza al che lui le porge una mano ad alzarsi da terra.

«Jimin?» sento chiedere Yoongi

«stai bene? Ti ho visto affaticata poco prima»

«ti va se usciamo qui siamo un po' stretti» dice Yoongi leggermente imbarazzato

Mi accascio al suolo tenendomi la testa fra le mani.
«Jimin tutto bene?!» sento Yoongi agitarsi fino a che non mi prende tra le sue braccia tenendomi stretto a sé.

«grazie per avermi aiutato, e scusa se ti ho recato disturbo» dice la voce squillante di Nagaya.

Calde lacrime iniziano a scendere lungo le mie guance per il forte dolore.

«potresti...non dire a nessuno del nostro incontro?» chiede Nagaya

Mi stringo di più a Yoongi singhiozzando sempre più forte
«Basta ti prego!!!» dico scalciando per liberarmi dai ricordi che sembrano oltrepassare il mio cervello capillare per capillare producendomi un forte dolore.

«Okay noi non ci siamo mai incontrati al di fuori della infermieria»

«grazie Yoongi» dice Nagaya avvicinandosi a Yoongi baciandogli la guancia.
Lui si stacca subito appena le sue labbra entrano in contatto con il suo volto.
«ehm...allora ciao»

È un errore.
Errore.
Errore.
Malvagio.
Sbagliato.
Errore.
Errore.
Errore

«È un errore» dico come in trance
«Errore» ripeto
«Errore» ripeto ancora per poi svenire nelle braccia di Yoongi, ma posso giurare di aver sentito il nome
"Morgause".
Chi è Morgause?

SPAZIO CHE NESSUNO SI CAGA:
Chi è il vostro personaggio preferito?
Vi auguro delle Buone Feste!🎊🎉🎊




What's your name?Where stories live. Discover now