Capitolo 17

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Sento un rumore provenire da dietro di me, vedo una persona incappucciata scagliare un incantesimo a Hyunjin, ma io gli faccio da scudo. Cadendo al suolo, inerme.~

Jimin's pov

Apro gli occhi lentamente, sentendo i suoni completamente ovattati.
Mi guardo attorno e vedo i miei amici guardarmi con sguardi preoccupati.
«MinMin stai bene?» chiede Jisung prendendo la mia mano debole
«dov'è Hyunjin?» domando io guardandomi attorno, per poi vederlo disteso al lettino a fianco al mio, sollevato esalo un sospiro sollievo
«sta bene?» chiedo e guardo i ragazzi nella stanza, Jisung, Chan, Tae, Jungkook, Yoongi, Wendy, Nagaya e Sophie.
«si, stai tranquillo, ora riposati» dice Yoongi avvicinandosi a me per accarezzarmi i capelli.
E senza neanche accorgermene sprofondo in un sonno profondo.

Yoongi's pov

«Ragazzi questa è diventata una cosa davvero seria» dico guardando i miei amici.
«ma come facciamo a capire chi è stato?» chiede Nagaya con espressione accigliata «in questa scuola ce ne sono centinaia di studenti» continua poi la bruna
«dobbiamo capire chi potrebbe avercela con Hyunjin, poi non è nemmeno detto sia uno studente» dice Chan
«in più, più di metà scuola lo odia» risponde Jisung guardando il moro dormiente
«e quindi che si fa?» chiede Wendy con sguardo preoccupato guardando Chan.
«dovremo parlarne con un professore» esordisce Sophie
«si e poi? Ci diranno che dobbiamo farci da parte e guardare?» chiede Tae con espressione infastidita
«hai idee migliori Tae?» chiede Jungkook guardando il ragazzo in questione, ma il castano rimane in silenzio.
«faremo così allora, aspettiamo che entrambi si sveglino e poi andiamo a parlare con un professore» dico e tutti annuiscono in approvazione o quasi, Taehyung rimane della sua idea.
Dopo un'oretta si sveglia Hyunjin, seguito poi da Jimin.
«dio che male» si lamenta il corvino con espressione di dolore.
«Oh Hwang in forma come sempre» lo prende in giro Jimin
«Park vedo che neanche tu sei messo troppo bene» risponde Hyunjin, ma questa volta senza alcun tocco di fastidio, solo con un sorriso.
Dopo aver scambiato qualche chiacchera con i due ragazzi per allegrarli un po' guardo il mio migliore amico.
«Jinnie, so che quello che hai passato, che avete passato» dico guardando anche Jimin «non è stato bello, per niente, ma avremmo bisogno di capire cos'è successo nella foresta proibita, sei pronto a raccontarcelo?» chiedo e il moro in risposta annuisce debolmente
«appena mi sono alzato per andarmene mi sono avvicinato un po' alla foresta proibita, volevo sedermi lì visto che non c'era praticamente nessuno, faccio per sedermi quando ho sentito dire il mio nome da qualcuno, quel qualcuno chiamava il mio nome dalla foresta, sinceramente non sapevo cosa fare, mi sono guardato in giro nessuno era nei paraggi, quindi decisi di entrare, sentivo il mio nome ripetutamente, mi addentravo sempre di più, ero come in una specie di trance, non avevo il controllo del mio corpo, fino a che d'un tratto mi risveglio da quello stato di incoscienza, mi metto a correre per andarmene da quel posto, ma gli alberi sembravano tutti così uguali, sento dei rumori, tiro fuori la bacchetta, vedo un' ombra dietro di me» dice il ragazzo bloccandosi al ricordo «non faccio in tempo a difendermi che qualcosa mi colpisce al ventre, non so cosa sia stato, un incantesimo forse, ma non l'ho visto nemmeno arrivare, la persona era incappuciata, poi non ho potuto vedere più nulla, se non fosse stato per l'arrivo di Jimin, sarei morto, perché all'arrivo di questo sfigato» dice Hyunjin con un sorriso per sdrammatizzare «probabilmente non sarei qui adesso» si passa una mano tra i capelli mori chiudendo gli occhi e respirando in modo regolare.
«santo cielo, dobbiamo parlarne con il professor Silente, adesso» dice Chan aggrottando le sopracciglia
«No» risponde Jimin catturando la mia attenzione e anche quella dei ragazzi.
«se lo diciamo potrebbero prendere dei provvedimenti negativi, se chiudessero la scuola?» chiede Jimin guardandomi negli occhi
«cosa facciamo allora? Aspettiamo il prossimo morto?» chiede Nagaya con voce preoccupata
«no, lo prevederemo, ci sarà una linea guida da seguire, dobbiamo solo capire cosa hanno in comune tutti questi decessi» Jimin volta lo sguardo verso Hyunjin «e quasi decessi»

~-~

Jimin's pov

«le alette di pollo di questa sera erano buooooonissime» esordisce Taehyung massaggiandosi la pancia soddisfatto
«vero, erano proprio buone!» concorda Jisung
Ci stiamo avviando per andare ai dormitori quando io mi blocco sul posto.
«vado a parlare con Marko, voi avviatevi verso i dormitori» dico a Chan, Jisung e Tae
«sei sicuro? Vuoi che ti accompagniamo?» chiede Chan guardandomi fisso negli occhi
«tranquillo, voi andate pure, io arriverò subito» dico facendogli l'occhiolino per poi girare i tacchi e camminare dalla parte opposta ai dormitori.
Tiro fuori dalla tasca la mappa del malandrino e con quella anche la bacchetta.
«giuro solennemente di non avere buone intenzioni»
Enunciato l'incantesimo cerco tra la marea di studenti il mio amico.
«oh eccolo» dico a me stesso
«oh prevedibile» proferisco poi accorgendomi che il ragazzo era al laboratorio di pozioni.
Mi avvio verso l'aula al che mi sento osservato. Mi blocco istintivamente e mi guardo alle spalle, naturalmente non c'è nessuno.
"Devo smetterla di essere così paranoico" bofonchio tra me e me ricominciando a camminare.
Finalmente arrivo davanti all'aula di pozioni e dopo un' ultima occhiatina alle mie spalle, entro.
«Ciao Marko» saluto il mio amico intento a sistemare delle provette
«oh Jimin» ricambia lui avvicinandosi a me
«ti senti meglio?» chiede cercando nel mio volto qualche cenno di malessere
«più o meno, sì» rispondo con un debole sorriso
«scusa se non sono stato lì mentre ti svegliavi, ma quelli del primo anno hanno combinato danni qui e allora ho dovuto per ordine di Piton aiutare quella "mandria di smidollati"» dice lui ricreando la voce del professore
«tranquillo lo capisco» dico io dopo una risata
«bene, qual buon vento ti porta in questo posto così affascinante?» chiede lui rimettendosi a sistemare le provette
«ho bisogno di un confronto con te» dico avvicinandomi al ragazzo
«certo, dimmi pure» risponde lui finendo di riordinare
«tu conosci tutti vero in questo scuola?» chiedo guardandolo negli occhi
«si certo» risponde lui con tono ovvio
«tu hai qualche sospetto? Pensi che possa essere uno studente l'artefice di questi attacchi?» domando posando il mio sguardo prima sulle provette e poi su di lui.
«possibile» risponde solamente
«quindi come facciamo?» chiedo mordendomi il labbro inferiore frustrato dalla situazione
«dammi qualche giorno, forse ti riesco a tirare fuori dei nomi» dice lui sistemandosi gli occhiali al naso
«va bene, per il momento allora ci salutiamo» dico io avvicinandomi all'uscita della classe
«va bene, dormi bene Jimin» mi saluta lui
«anche tu» detto questo esco dall'aula appena messo piede fuori sento il rintocco dell'orologio che segna le dieci.
«se qualche professore mi becca fuori a quest'ora sono morto» dico ingoiando rumorosamente la saliva.
"meglio controllare" penso tra me e me tirando fuori dalla tasca la bacchetta e la mappa del malandrino.
Dopo aver pronunciato l'incantesimo controllo che non ci siano professori o Gazza nei corridoi in cui devo passare
"Perché cavolo Silente cammina sempre in cerchio nel suo ufficio non lo capirò mai" dico a me stesso.
Cammino in fretta vero il dormitorio mi giro per controllarmi le spalle quando vedo una figura incappuciata girare la curva del corridoio, dirigendosi così verso la parte ovest del castello.
Inizio a correre cercando di raggiungere la figura, ma appena giro lo stesso corridoio della persona sconosciuta non vedo nessuno.
Alla mia sinistra però vedo uno sgabuzzino, per meglio dire LO sgabuzzino, quello usato per fare cose non idonee ad un ambiente scolastico.
Apro la porta di scatto ma non vedo nulla, a parte una tenda rosso carmino a lato del muro.
Sconsolato chiudo la porta, tenendo sempre l'allerta alta.
Ispeziono i corridoi vicini ma niente, la persona è come volatilizzata.
«ugh ma che cavolo» borbotto infastidito per poi avviarmi una volta per tutte verso il dormitorio.
Dovrò parlarne con i ragazzi.

SPAZIO CHE NESSUNO SI CAGA:
Illuminatemi con le vostre teorie

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