11) Diventare ricchi: terza parte del piano, la cella.

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La goccia.

Il silenzio di una segreta. La penombra, la luce di quel lumino nel corridoio che filtra da sotto la porta.

La goccia.

I sospiri pesanti di Mavelina, stanca di stare in piedi. La tosse di Filomeno che raschia la gola dal catarro.

La goccia.

«Non sentite qualcosa gocciolare?» la voce di Fedele sveglia anche dopo una notte di prigionia.

«No.» fece il nano «Sento solo la tua voce, Fedele.»

«Io la sento.» Mavelina cambiò piede d'appoggio «Mi fa venire sete e anche un bisogno...» le catene ai polsi tintinnavano ogni volta cercasse un'altra posizione.

«Mavelina» la interpellò il nano «Riesci a non far rumore con le catene?»

«Eh, nano brontolone, girati dal lato dell'orecchio che non sente.»

«Io... Non vi sopporto.»

«Dove sarà l'uomo mela a quest'ora?» domandò Fedele «Me lo immagino correre nei campi, vestito tutto d'oro, e ridere alle nostre spalle.»

«Tu avresti fatto così, vero?» chiese il nano «Per me è impossibile che ci venga a salvare: siamo chiusi in una segreta e lui può raggiungere solo posti al sole.»

«Io voglio avere ancora fiducia in lui.» Mavelina strinse i pugni che le manette le strizzarono i polsi «Anche perché mi hanno tolto di nuovo il cappello.»

«Ah sì?» Fedele cercò la ragazza nel buio.

«E non ho il bastone magico...»

«I tuoi bei capelli Mavelina, non puoi lamentarti che ti levino quel cappellaccio dalla punta storta, sono così belli. Ti vorrei fare un ritratto, un ritratto coi capelli scoperti, sciolti, e tutto quel viola che ti scende sulle curve del corpo, mentre porti ancora le manette ai polsi, mentre un piccolo lume posato terra illumina solo una parte della tua bellezza, solo una piccola parte della tua profonda bellezza...»

Filomeno tirò il catarro dalla gola e lo sputò per terra «Gnè» tossì «Mah» ne sputò un altro po' «Ti ho colpito Fedele?»

«No.»

«Spù!» sputò ancora «Adesso ti ho colpito?»

«No, Fil, non mi colpirai mai, sono appeso al tetto.»

«Spù!»

«Ah! Che schifo!» colpito, Fedele percepì il catarro colargli dalla fronte.

«Ahahahah!» il nano rise di gusto e provò ancora «Spù!»

«Smettila!»

«Adesso non parli più, eh?»

Mavelina cambiò appoggio sull'altro piede, ormai si trovava a cambiare sempre più spesso e il tintinnio che infastidiva il nano non le importava più «Filomeno sei un bruto.»

«Non mi sento offeso.»

«Fedele voleva soltanto consolare una povera ragazza: tutta la giovinezza trascorsa nella grotta col mio maestro e ora che giro un po' il mondo...» singhiozzò «...sono costretta in una segreta buia e piena di sputo.» singhiozzò più forte e i suoi singhiozzi divennero un pianto sconsolato.

«Fil, è tutta colpa tua.» sibilò Fedele.

«Signorina Mavelina...» il nano non riusciva ad articolare una frase, le lacrime della ragazza parevano salirgli alla gola come per affogarlo «Non volevo offendere te, volevo offendere lui.»

Pomo d'oro fuorilegge || Vincitore Wattys 2021Where stories live. Discover now