32) In mano ai propri amici

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Le lande a nord del regno non appartenevano a nessuno. La strada sfasciata, gli alberi dal fusto largo, intonsi da molti inverni, campi coperti di rigogliosi roveti e muretti sparsi a tratti, nessuno che chiudesse nulla.

«Questo è il posto in cui mi immaginerei il covo...» Fedele leccò le labbra ripassando i canti di alcune storie «...il covo di una grossa banda di ladroni e rapitori.»

«Eppure non c'è nemmeno l'ombra di un bandito» Lisifilio teneva il pomolo della propria spada, sicuro gli servisse da un momento all'altro.

«Beh» Mavelina sorrise «Ci siamo noi.»

«In fondo se non c'è nessuno da rapinare non ci sono rapinatori» ammise Fedele «Non abbiamo incontrato nessuno per tre giorni.»

«Se sapessimo dove siamo sarebbe diverso.» Lisifilio controllò alle loro spalle «Perché se immagino la nostra meta nelle stesse condizioni della strada, temo per il peggio.»

«Dove siamo!» Mavelina si fermò e stese la carta per terra sull'angolo di un bivio «A sinistra l'arcipelago» lo indicò sulla mappa «A destra il deserto freddo.» indicò anche quello «E davanti...» alzò gli occhi al centro della biforcazione, tra le due strade «... una fitta foresta oscura»

Tutti assieme si trovarono a vagare con le pupille nelle ombre sotto gli alberi, non vedeva più lontano di qualche passo, dove l'occhio trovava uno spiraglio i tronchi lo coprivano e dietro a questi altri ancora. Quella grande foresta indicata sulla mappa pareva iniziare proprio lì.

«Una fitta foresta oscura?» domandò Fedele prima che un ricordo lo prendesse alla testa come un colpo di freccia «La Fitta Foresta Oscura!»

«La FFO!» il nano sapeva a cosa si riferisse «Ecco che fine ha fatto il tuo regno, principe.»

«La FFOresta.» Fedele voltò uno sguardo funereo su Lisifilio «Brutta storia.»

«Cosa vuol dire?»

«Lo avevo detto.» il nano scrollò le mani «In questa cosa non ci volevo entrare fin dall'inizio. Sono dovuto venire fin qui per confermarlo.»

«La Fitta Foresta Oscura, è una foresta in un luogo imprecisato, a nord, abitata da orde di diavoli e di mostri, agli ordini di una strega, si dice sia spettrale, malefica e abiti un castello nero al centro di quell'inferno di foresta.»

«Nano?» Mavelina fermò il passo di Filomeno, già rivolto alla strada del ritorno «Non avrai...»

«Non dirlo, donna!»

«Avrai paura.»

«Quando sai di entrare in un posto in cui morirai, allora non ci entri! Non è che devi provare paura.»

«Non ci entri per paura.»

«Ma zitta!»

«Io che non ne ho ci entro. Perciò tu che ne hai...»

«Io entro nella foresta.» sancì il nano «Chi mi segue sopravvive, tutti a parte Mavelina, le voglio dimostrare che non ho nemmeno paura che lei muoia.»

«Che cattivello che diventa quando ha paura.» alzato uno stivale uscì dal sentiero e si avviò nella foresta anche lei.

Fedele, ancora sul ciglio del sentiero «Vuoi tenermi la mano?» le domandò.

«No.»

Allora incrociò lo sguardo di Lisifilio, ancora accanto a lui «Vuoi tenermela tu?»

«Fedele, temo che questa missione diventerà sempre più pericolosa. Temo che alla fine... qualcuno di noi non ce la potrebbe fare.»

Pomo d'oro fuorilegge || Vincitore Wattys 2021Where stories live. Discover now