47) Un viaggio che vale la pena di fare

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Cornelia la Celeste non cadde, uno stormo di farfacentauri la accompagnò fin sul terreno sulle loro ali e lì si trovò con Mavelina. Le nubi si diradarono assieme a ogni creatura dell'ombra presente in quel luogo, tutto il regno compreso, dal castello nero fino ai confini della foresta.

Lisifilio tornò umano su un campo di battaglia chetato, aprì gli occhi sui guerrieri bianchi, che si sedevano a terra, sulle ultime nuvole che si dissolvevano e su Cornelia che davanti a lui ancora prendeva aria per realizzare di essere viva e non solo viva, incontrò lo sguardo di Lisifilio, corse e lo abbracciò.

«Amore mio, tutto questo tempo hai passato senza di me?» stringeva la guancia sul suo petto «Ricordavo di arrivarti agli occhi.»

«Cornelia» contemplò il volto della ragazza sollevarsi richiamato da quel nome «Questa storia ha tolto qualcosa a ognuno di noi. A tua madre ha tolto la vita.»

Lei deglutì e quella giovinezza che tanto la distingueva da lui parve sparirle dal viso, all'improvviso serio, all'improvviso rigido.

«Se tu lo vorrai diventerò la moglie di re Lisifilio e ricostruiremo il tuo regno.»

«Tua madre aveva ragione, Cornelia, questo regno non si può ricostruire come prima perché stava già crollando. La divisione tra i miei genitori lo aveva distrutto così come la nostra divisione in qualche modo lo stava distruggendo ancora.»

«Per quanto nero sia diventato questo regno la luce del sole lo sbiancherà. Finché noi saremo uniti, ne sono sicura, la luce non verrà mai a mancare.»

Re Lisifilio e Cornelia la Celeste si sposarono e occuparono il trono del castello nero il quale, poco a poco, si sbiancò davvero. Poco a poco così come il loro regno riprese a vivere, le strade di nuovo battute, gli abitanti usciti dai rifugi, dalle tane e dai nascondigli, l'ombra delle foreste si diradò.

La mela d'oro campeggiò sulle loro bandiere e il regno confinante a sud, appena seppe di re Lisifilio, inviò ambasciatori, offerte di alleanza e ricchi regali che il re accettò volentieri ma sempre con diffidenza. Nulla valutava, accettava o rifiutava senza prima consultare i suoi tre vassalli, Fedele di Gambagamba, Filomeno di Nostorre Montagna e Mavelina, la strega dell'ombra.

I vassalli tuttavia non frequentarono la corte con assiduità, molto più spesso si trovavano a vagare per le terre, loro tre soli sicché si accorsero che gli agi e la ricchezza non li appagava quanto una terra sconosciuta e una compagnia con cui esplorarla.

«Se vai a vedere, alla fine ci abbiamo perso tutti una parte importante di noi.» fece Mavelina.

«Io ho avuto paura.» ammise Filomeno «Comunque, si trattava di un drago e gli sono entrato in bocca. Paura o no, voi non lo avete fatto.»

«Io ho perso un'altra volta la mia dignità. Ho sentito anch'io come gridavo mentre scappavo dal drago.»

«Lisifilio è rimasto maledetto.» fece il nano «Il ché è un mezzo fallimento per tutta la compagnia.»

«E Cornelia invece ha perso sua madre» aggiunse Fedele «che in fondo era una strega nera, sì, ma con delle ragioni tenere.»

«E infine io ho perso il cappello.» fece Mavelina «Mi manca sulla testa. Era bello, non credo che riuscirò a sostituirlo.»

Fedele cercò lo sguardo di Mavelina e ci trovò un sorriso, c'era anche qualcosa di guadagnato, come la libertà dalla stregoneria della paura, Mavelina dall'ultima battaglia aveva abbandonato il bastone e ogni volta che Fedele la guardava con un grosso sorriso lei rispondeva.

«Occhioni languidi!» li richiamò il nano, qualche passo avanti indicava l'orizzonte «Se volete davvero cercare la casa dei miei avi, dovremo arrivare fin dove punta il mio dito.»

Mavelina si alterò «Perché dobbiamo andare a trovare la casa del nano per prima? Io voglio sapere chi sono i miei genitori e andarli a cercare.»

«E io invece vorrei sapere se i miei genitori vogliono sapere se sono ancora vivo.» rispose Fedele «Però, ragazzi...» ne prese una sotto braccio e l'altro con una mano sulla spalla «...anche non arrivassimo da nessuna parte, con questa compagnia sarà sempre un viaggio che vale la pena di fare.»

Pomo d'oro fuorilegge || Vincitore Wattys 2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora