Capitolo 25

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La mia faccia è a dir poco imbarazzata. Non riesco a credere alle sue parole,e anche se volessi non ci riuscirei a credere.
«Vedendo la tua faccia,Erza,direi che ti completamente spiazzata,non è così?»,mi domanda lui.
Sposto lo sguardo sui suoi occhi e annuisco. «È così,mi hai spiazzata,non posso mentire»,gli dico.

Il problema ora è:cosa gli dico? A stento sono riuscita a rispondergli,non credo che riuscirò a dire altro.
«Credo tu non sappia cosa dire,immagino»,mi guarda negli occhi e vedo che si sta torturando il labbro inferiore,probabilmente in attesa di una mia risposta.
Poi,non so dove,trovo le parole ma,soprattutto,il coraggio di parlare.

«Devo essere sincera,le tua parole mi hanno completamente spiazzata. Pensavo che quando ti avevo fatto quella domanda tu mi avresti risposto picche,ma mi sbagliavo. Sono rimasta,come dire...spiazzata si,ma forse anche qualcos'altro. Solo non so come spiegarlo. Poi,tu mi dici che ti piaccio o almeno è quello che ho capito. Probabilmente avrò sentito tutt'altro. E quelle tue parole mi hanno resa molto più spiazzata rispetto a prima»,gli dico senza levare lo sguardo dai suoi occhi.

«Ti capisco. Non potevo di certo aspettarmi una reazione diversa,certo»,mi dice guardando in basso.
«Pensavo mi avresti risposto con un no o peggio ancora che...che,diciamo». Lo interrompo subito.
«Dimenticati di tutto questo. Non ti ho detto ne di no ne tanto meno con qualcosa  di peggio,quindi non farti altri problemi»,gli dico.

Finalmente,alza lo sguardo verso di me.
«Quindi non sei arrabbiata?»,mi domanda.
«Non ti facevo così»,gli dico.
«E come mi credevi?»,mi chiede guadandomi.
«Ti facevo più coraggioso,insomma non così timoroso»,rispondo.
«Beh,ad esser sincero un po' mi spaventava la tua risposta»,mi dice.

Ridacchio scuotendo la testa.
«Non devi avere paura di una mia risposta»,gli dico mettendomi a sedere più vicino a lui.
Lo vedo arrossire un po' anche se ha gli occhi puntanti nei miei.
«Cosa intendi?»,mi domanda.
«Beh,diciamo che non ti avrei mai risposto picche,insomma non potevo»,gli rispondo.

Lui continua a guardarmi strano,non capendo.
«Perchè non potevi?»,mi chiede.
Guardo le mie dita che giocano tra loro.
«Sei troppo scemo per capire che mi piaci anche tu?»,gli domando di colpo. Non riesco neanche io a crede a cosa ho appena detto. Il mio cuore continua a battere all'impazzata. Ora sono io quella che ha paura di una risposta.

«Immagino sia tu ora quella che ha paura di una risposta»,mi dice sorridendo.
Annuisco continuando a guardare in basso. Non ricevo alcuna risposta oltre a quella. Sento le sue mani prendere le mie. Alzo lo sguardo lentamente. Mi stanno venendo i brividi. Anzi,l'ho avuti quando lui ha toccato le mie mani.

«Mi chiedo come mai tu ora sia così timida»,mi dice sorridendo.
«Non lo so neanche io»,dico arrossendo leggermente.
Scuote la testa ridacchiando senza dividere le nostre mani.
«Farò qualcosa che non so se reagirai bene oppure no,ma lo farò lo stesso»,mi dice

Subito dopo appoggia una mano sulla mia guancia,ha gli occhi mescolati ai miei e poi mi bacia. Un baci inaspettato,quasi rubato. Ma è il bacio più bello che qualcuno potesse mai darmi. In questo moment sento tremila farfalle svolazzare nel mio stomaco ed è una sensazione bellissima.

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