[4] Firma

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Taehyung imboccò velocemente le strade della capitale, sapendo già dove si trovasse il prestigioso studio Jeon.

Non sapeva perché avesse un tale bisogno di vedere il figlio di Jeon, ma era più forte di lui.

Lo studio gli apparve davanti e sembrava essere rimasto proprio come lo ricordava. 

La sua famiglia era andata nello studio solo un volta quando Tae era solo un bambino per un ritratto speciale. Questo infatti, era stato destinato alla sala del trono ed era troppo grande per poter essere spostato dal castello allo studio.

Sperando di risultare anonimo, entrò nello studio mantenendo il cappuccio e prese ad osservare la galleria d'arte. 

I dipinti lo attiravano non perché sembrassero reali ma perché sembravano fuori dal mondo.

Taehyung non aveva mai visto nulla di simile.

Tuttavia, notò qualcosa di diverso nella firma nell'angolo in basso a destra. Su tutti i dipinti del palazzo, la firma era un semplice "Jeon".

In quel dipinto era diversa.




"Jeon Jungkook" sussurrò Taehyung tra sé, meravigliato. Fissava le curve perfette e le sinuose linee meravigliosamente realizzate che componevano quel nome.

Dio, anche la sua grafia era perfetta.

Ognuno dei suoi dipinti era bellissimo. Lo era in un modo che Taehyung non riusciva neanche a descrivere perché non esistevano parole sufficienti a farlo.

Mentre continuava a guardarsi in giro, si imbatté nelle doppie porte della stanza che ospitava quel genio artistico.

"Studio"

Senza pensare, Taehyung spalancò silenziosamente una delle porte e si insinuò al suo interno, desiderando rimanere in silenzio anche se sentiva il suo cuore battere furioso.

Lo studio combaciava perfettamente con il tratti dell'artista, piuttosto selvaggio ma organizzato in una sinfonia visiva così allettante da non poter far altro che sentirsene attratto.

La luce filtrava attraverso le finestre in direzione di una sedia posta di fronte ad un grande cavalletto.

Poi lo vide.

Ed il cuore di Taehyung si fermò.

Jungkook.

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Mezzo disteso su una sedia a fissare il soffitto, visto a distanza sembrava quasi parte dei suoi quadri.

Il tempo sembrava scorrere lentamente ed il suo cuore prese a battere ancora più forte, mancando un battito mentre guardava quel genio artistico.

Era così bello.

Taehyung non riuscì a capire se fosse a causa dell'ambiente circostante, dell'illuminazione o del fatto che Jungkook fosse semplicemente un diavolo di uomo, ma non aveva mai visto qualcosa che potesse misurarsi con la bellezza dell'uomo su quella sedia (a parte i suoi quadri, ovviamente).

I suoi occhi erano due mandorle perfette.

I suoi capelli erano leggermente ondulati e perfettamente ordinati.

Il suo naso era piccolo e proporzionato.

Le sue cosce erano ben evidenti grazie ai pantaloni attillati che indossava, facendo deglutire silenziosamente Tae.

E, dio!, le sue labbra.

Le sue labbra sembravano così morbide.

Avrebbe potuto rimanere accovacciato in quello studio per ore ma sapeva che alla fine sarebbe stato scoperto da qualcuno degli artisti dei Jeon, e non avrebbe saputo come gestire quell'imbarazzante situazione.

Uscì dallo studio il più lentamente possibile.

Prima di andarsene, osò un ultimo sguardo al genio artistico e si richiuse la porta alle spalle.

Clic.

La porta fece un suono troppo forte perché Jungkook non se ne accorgesse.

"Sì?" disse una voce melodiosa.

Senza alcun dubbio, quella voce meravigliosa apparteneva ad un uomo altrettanto meraviglioso.

Taehyung andò nel panico e lasciò velocemente lo studio per tornare di nuovo a palazzo, il cuore che correva furioso alla stessa velocità delle sue gambe.

Anche quando raggiunse il palazzo, continuò a correre e, per fortuna, non incontrò un padre in particolare.


Corse verso la sua camera e sbatté la porta, il cuore martellava nel suo petto mentre si appoggiava al muro per poter riprendere fiato.



Ma quello non fu l'unico martellare che sentì quella notte.



Nota traduttrice: *ghigna* ricordate la frase di Jin del capitolo precedente? Ecco (sì, è proprio ciò che pensate).  

Grazie per aver letto fin qui!


autore: royalkook98

CINDERFELLA|| TAEKOOK (Italian translation) ✔︎Where stories live. Discover now