[15] Bugia

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Taehyung passò nella sala d'ingresso dove la posta veniva solitamente consegnata. Erano passati tre giorni da quando aveva visto Jungkook e da quando si erano ripromessi di scriversi.

L'unica corrispondenza che aveva ricevuto dall'amore della sua vita era il dipinto completato che, tuttavia, aveva un qualcosa di strano. Taehyung non sapeva a cosa fosse dovuto, ma era diverso.

Si sentiva come se il suo cuore stesse lentamente morendo, annaspasse e cercasse in tutti i modi di parlare al suo amore almeno un'altra volta.

Anche solo guardarlo negli occhi.

Tornò nella sala e guardò i dipinti.

C'era qualcosa di lugubre nell'ultima opera ricevuta, qualcosa di diverso.

Lo aveva fissato tanto, troppe volte, solo per cercare di capire quale fosse la differenza.

Allungò una mano e tracciò le linee della firma che amava di più in assoluto.

Il dipinto del giardino era stato il primo ad essere stato completato.

La firma sul dipinto della sala da ballo fece arrossire Taehyung al ricordo del loro primo bacio.

Poi c'era il dipinto della sala d'ingresso, quella che aveva ospitato le sue mille avventure con Jimin.

E poi c'era finalmente il dipinto della sala da ballo.

Mentre il dito affusolato tracciava la firma, la sua mente sembrò risvegliarsi di botto.

Quella non era la sua firma.

Chiunque l'avesse scritto, aveva fatto un lavoro quasi perfetto, ma mancava il tratto particolare dell'artista: un leggero ricciolo in entrambe le "j".

Il sangue prese a pulsargli nelle orecchie, congelandolo sul posto e facendo correre la sua mente che cercava di capire cosa esattamente significasse.

Sentì lo stesso bisogno di due mesi prima tornare potente: doveva rivedere Jungkook.

Il mantello svolazzò dietro di lui, l'adrenalina prese il sopravvento sul suo corpo facendogli muovere le gambe così velocemente da renderle quasi invisibili. Il battito furioso del suo cuore era l'unico suono che riusciva a sentire.

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Riuscì a fermarsi solo davanti alla galleria d'arte-nonché studio- di Jeon dove scorse un cartello appeso alla finestra.

"Sono ad insegnare nel regno degli EXO, tornerò tra 6 mesi"

~ Jeon Jung-soo


All'improvviso, il suo sguardo venne catturato da una busta attaccata alla finestra con sopra un nome.

"Per Tae"

Le mani gli tremarono mentre si arrampicava per prendere la busta ed aprirla, saltando nuovamente giù.



"Carissimo Tae,

Ho pensato e ripensato alla tua proposta e sono giunto alla conclusione che non siamo fatti per stare insieme. Meriti qualcuno di nobile e che sappia ricoprire l'incarico come regnante. Sono un semplice pittore, la cui vita è dedicata alla rappresentazione di altre persone. Spero non ti sia fatto un'idea sbagliata del tempo passato insieme anche se, a giudicare dalla tua proposta, credo che l'abbia fatto. Spero di poter tornare ad essere amici una volta che tornerò dal regno degli EXO insieme a mio padre. Mi mancherai.

CINDERFELLA|| TAEKOOK (Italian translation) ✔︎Where stories live. Discover now