[9] La scelta migliore

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Il mattino seguente, Taehyung seguì il suono della voce più bella che avesse mai sentito.

Canticchiava la melodia di una ninna nanna, qualcosa di conosciuto.

E, ovviamente, era Jungkook.

OVVIAMENTE, aveva una voce angelica. Che, unita al suo talento artistico e al suo bell'aspetto, lo rendevano letale.

Sembrava che si trovasse nella sala da ballo, visto che aveva già finito di dipingere il giardino.

Il suono dei passi sui gradini attraversati di corsa da Tae echeggiò lungo le scale del palazzo, impaziente di passare un'altra piacevole giornata a corteggiare l'artista.

Entrò nella sala e si sentì felice di vedere un sorriso illuminare quell'enorme spazio. Lo faceva sentire amato e desiderato.

Si prese tutto il tempo per guardare Jungkook da capo a piedi, sperando che l'altro lo notasse.

"Ah, alla fine mi hai trovato di nuovo. Stai ancora leggendo quel libro?" rise Jungkook, guardando di nuovo il principe, che arrossiva per l'ovvietà mentre gli occhi continuavano a scorrergli addosso.

"Non starei leggendo ancora questo libro se tu non mi distraessi con le tue parole e la tua arte" Tae sorrise ampiamente, ritrovando il suo spirito giocoso. Tirò fuori il libro e si gettò su uno dei troni della stanza, proprio dietro Jungkook.

Questo riusciva a sentire il peso dello sguardo dell'altro sulla sua schiena ma scelse di ignorarlo. Si voltò timidamente verso Tae e fece un sorrisetto prima di tornare al suo lavoro.

Quello fece impazzire Taehyung.

"Oh, quindi stai per..." la battuta di Taehyung venne improvvisamente interrotta dal suono delle trombe che annunciavano l'arrivo di un ospite.

Entrambi sobbalzarono per la sorpresa al suono e Jungkook si sorprese ancora di più quando sentì Taehyung colpirsi la fronte con la mano.

"OH MIO DIO, MIO PADRE MI UCCIDERA'" urlò Tae, saltando giù dal trono e correndo via. Si fermò di scatto proprio accanto una delle porte della sala lanciando uno sguardo di desiderio verso Jungkook.

"Dove stai andando??" urlò Jungkook cercando di nascondere la delusione della sua voce.

"Lord Park arriverà oggi e me ne sono completamente dimenticato. DEVO ANDARE A VESTIRMI" rispose Taehyung in preda al panico prima di riprendere a correre. Il suo "MI DISPIACE" echeggiò nella sala da ballo ormai vuota.

Jungkook sorrise, triste per la compagnia persa ma divertito dal panico di Tae.

"Forse riuscirò a concludere qualcosa" mormorò tra sé, sentendo tremendamente la mancanza del suo principe.

Taehyung si strappò letteralmente di dosso gli abiti informali per indossare quelli formali, tentando di evitare il rimprovero che sapeva avrebbe ricevuto per essere arrivato in ritardo a salutare l'ospite.

Corse più veloce che poté verso l'atrio, fermandosi appena fuori per riprendere fiato e passeggiare. Il suono dei tacchi echeggiava sul pavimento in marmo.

I presenti si voltarono, incluso quello che Tae supponeva fosse Lord Park in compagnia di un raggiante re Seokjin, il cui modo di fare formale si incrinò leggermente alla vista del figlio, di nuovo in ritardo.

"Lord Park, spero il suo viaggio sia stato piacevole" sorrise educatamente Taehyung, avvicinandosi al suo nuovo ospite e alla sua morte imminente per mano del padre.

Il Lord sorrise, le sue labbra carnose si piegarono in un sorriso smagliante, gli occhi che si increspavano completavano il suo dolce aspetto.

"E' andato piuttosto bene. Grazie del generoso invito al fine di risiedere qui" continuò "ma, ti prego, chiamami Jimin. Sono ancora troppo giovane per essere chiamato Lord" ridacchiò.

Taehyung fu sorpreso dall'aspetto e dai modi di Jimin. Si aspettava qualcuno molto più grande di lui, vicino magari all'età di Jin.

Jimin sembrava piuttosto giovane e probabilmente era poco più grande di Tae. Si ritrovò ad ammettere tra sé che non era per niente male.

"Va bene allora, Jimin. Cosa ne pensi di fare un tour del palazzo e di andare a pranzo subito dopo? Presumo tu abbia fame" disse Tae allungando la mano e sorridendo, accogliendo il Lord e tentando di conquistare suo padre, decisamente arrabbiato.

"Che idea fantastica Tae, grazie. Siate di ritorno tra un'ora, ci vediamo nella sala da pranzo" asserì Jin, facendolo suonare più come un comando che come un suggerimento visto come stringeva i denti fissando il figlio.

Taehyung guidò Jimin per il palazzo, fornendogli dettagli vari e a volte poco importanti. Nonostante ciò, Jimin ne parve sinceramente interessato, anche alla più futile delle informazioni.

Cominciò a testare quante buffonate sopportasse l'altro, parlandogli anche degli oggetti più banali, arrivando perfino a spiegare il pannello di legno di uno dei corridoi. Ma Jimin ne sembrava ancora interessato.

Dopo la fine del tour, Taehyung decise di impiegare il tempo chiedendo: "Allora, cosa ti porta qui a palazzo? Immagino per acquistare delle proprietà" suggerì Tae, sapendo che il territorio posseduto dai Park fosse il più grande del regno Kim.

"In realtà, sono stato invitato da entrambi i re a rimanere qui una settimana" sorrise Jimin, "ma in realtà non mi hanno detto il perché. Penso sia solo per rafforzare i nostri rapporti, ma non mi dispiacerebbe se fossi qui per motivi politici."

Oh Dio.

Solo in quel momento parve rendersi conto dell'ovvio.



Dal momento in cui Jimin aveva detto che ENTRAMBI i re lo avevano invitato, Tae aveva capito perfettamente il motivo per cui Jimin fosse a palazzo.

Jimin era intelligente, simpatico, attraente ed un importante politico per il suo regno. Se si fossero scelti, oltre a diventare un meraviglioso compagno di vita, le loro terre si sarebbero unite.

Avrebbe inoltre salvato più della metà delle alleanze del regno e avrebbe rapidamente migliorato l'opinione del regno dei Kim, poiché la famiglia Park non aveva nemici ed era molto vicina alla potenza militare più forte in assoluto: la famiglia Min.

Quella era la scelta migliore.

Quella era la scelta di Jin.

Tae però, aveva messo gli occhi su qualcuno che probabilmente non poteva essere considerato favorevole per il regno, e mentre Jimin era davvero adorabile, Taehyung sapeva già di essersi innamorato.


E non c'era modo di tornare indietro allo scompiglio che Jungkook aveva causato nella sua vita.

Aveva fatto battere forte il cuore di Taehyung.

Quella era una decisione pericolosa, che avrebbe causato indignazione e confusione.



Fu in quel momento che Taehyung capì di aver già scelto.



Nota traduttrice: E comunque, Jin che sclera è me 24/7.

Comuuunque, spero che il capitolo vi sia piaciuto ^^ se avete suggerimenti/commenti/pensieri/qualsiasi cosa, fatevi sentire ;)

Alla prossima ^^ (vi ricordo che gli aggiornamenti sono a giorni alterni!)


autore:royalkook98

CINDERFELLA|| TAEKOOK (Italian translation) ✔︎Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon