[10] Conflitto di interessi

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Jimin sarebbe rimasto a palazzo per un'intera settimana nonostante non avesse davvero nulla da fare.

Quindi, Jin aveva fatto sì che Taehyung diventasse la principale fonte di attrazione nonché intrattenitore dell'ospite, lasciando che i due trascorressero del tempo insieme.

Non sapeva però che Tae aveva già dei programmi per la giornata, tra cui andare in estasi per un pittore che non aveva ancora fatto il primo passo.

Ma, più trascorreva del tempo con Jimin, più apprezzava la compagnia del timido ma gentile Lord.

Si erano ritrovati in biblioteca dopo la cena di benvenuto di Jimin, Taehyung si era steso sul divano, giocando distrattamente con la collana che indossava. Jimin se ne stava seduto con le gambe accavallate su una grande sedia morbida.

"Suppongo che se fossi un uccello, la prima cosa che farei sarebbe provare a parlare per sentire il mio cinguettio". Jimin rispose allegramente alla strana domanda che Tae gli aveva posto.

Ogni volta che faceva un sorriso, l'intero viso sembrava illuminarsi e delle piccole rughette spuntavano agli angoli degli occhi.

"Se fossi un uccello, la prima cosa che farei sarebbe cercare un mago per trasformarmi" disse Taehyung con una risata. Venne interrotto dal suono dell'orologio, che segnava l'una del mattino.

"Oh cielo, non avevo notato l'orario" esclamò Jimin, passandosi una mano tra i capelli.

Sembrava essere un gesto che ripeteva con una certa frequenza.

Saltò giù dalla sedia e si inchinò davanti a Taehyung.

"È stato un piacere conoscerti, ti ringrazio per la meravigliosa serata" disse formale, seguito da "Ci vediamo domani mattina". Si voltò come se stesse danzando e fece per uscire velocemente dalla stanza.

"JIMIN-AH" urlò Tae, svegliando praticamente l'intero castello.

Jimin si voltò rapidamente.

"DOMANI TI PRESENTERO' QUALCUNO, OK?!".

"Caspita Taehyung, non c'è bisogno che continui ad urlare, va bene" annuì Jimin e si diresse nella sua stanza.





Il mattino seguente, l'umore di Jungkook vacillò quando vide entrare Tae insieme ad un'altra persona. Sperava sarebbero stati da soli.

"Ah, Jungkook, scusa per essere corso via ieri" si scusò Taehyung, indicando con un gesto Jimin.

"Lieto di fare la vostra conoscenza, Lord Park" borbottò Jungkook prima di rendersi conto di aver interrotto Tae prima che lo presentasse.

"Oh, ti prego, se non ti dispiace chiamami solo Jimin" sorrise quello.

A Jungkook non importava proprio nulla di chiamarlo con il suo nome.

Quello che gli importava era quanto stesse vicino a Taehyung.

"E tu sei il famoso artista dei Jeon? Ho visto alcune delle tue opere, come il dipinto del principe di alcune settimane fa" mormorò Jimin, studiando la sala da ballo ricreata sulla tela.

"Jeon Jungkook, al suo servizio" disse Jungkook allungando la mano e sorridendo il più possibile. Voleva che Taehyung se ne accorgesse.

Infatti, Taehyung lo notò e fu geloso di quel contatto tra i due.

CINDERFELLA|| TAEKOOK (Italian translation) ✔︎Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin