Capitolo 11

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Niccolò e Adriano sono appena scesi dall'autobus che li ha accompagnati a scuola.
Hanno ricevuto entrambi, la sera prima, un messaggio da parte del gruppo, dicendo che dovevano parlare.
Nessuno dei due sa bene cosa sia successo e già Niccolò comincia a sentire un brutto presentimento.

Adriano invece sa per certo di non aver fatto niente, infatti la situazione non riguarderà di certo lui.
Quello un po' più in ansia è Niccolò, che saprebbe tre o quattro motivi per la quale i suoi amici potrebbero andarsene.
"Ma non ti hanno detto niente?" Scrive Niccolò, in ansia.

"Te l'ho già detto Nì, non so niente come te" Alza le spalle Adriano.
Con uno sbuffo Niccolò si rassegna, aspettando che i suoi amici arrivino a scuola.
"Stai tranquillo, sarà qualche altra cazzata. Fidati"
Tenta di rassicurare Adriano.
Tentativo vano, perché a questo punto Niccolò inizia a preoccuparsi sul serio.

Dopp qualche minuto finalmente i ragazzi arrivano.
In branco, tutti insieme, cosa al quanto strana.
Sotto ci sarà qualcosa di grande, Niccolò già lo sa.

Ne hanno discusso per tanto tempo.
Inizialmente chiedendo il parere di Adriano, poi quando quest'ultimo ha detto di non volerne sapere niente anche senza di lui.
Purtroppo, gli insulti rivolti a Niccolò, vanno a toccare anche il resto del gruppo, e questo ormai non va più bene a nessuno.

È andata bene fino a quando erano solo gli studenti a prendere di mira i miserabili.
Quando anche i professori hanno cominciato con le minacce, tipo i debiti, l'ammissione agli esami e il reddito generale.
Allora hanno ceduto.
Tutti tranne Adriano.

Conosce Niccolò dalle elementari, quando neanche lui sapesse bene cosa volesse dire "muto".
Molti li hanno presi in giro nel corso degli anni ma con un pò di menefreghismo tutto è andato liscio, e Adriano non ha intezione di perderd un vero amico per qualche voto.
Tanto vale prendere un quattro ed essere felici.

I ragazzi si ritrovano faccia a faccia.
Nessuno ha il coraggio di dire a Niccolò una notizia del genere, dopo tutto il tempo passato insieme.
Quest'ultimo invece ha già capito dove andrà a finire la situazione e spera vivamente di sbagliarsi.
"Nicco" Comincia Tiziano, capendo che nessuno ha intenzione di rompere il ghiaccio.

Il diretto interessato annuisce, mostrandosi pronto a ricevere la notizia.
"Ci siamo confrontati tutti" Continua.
Adriano lo guarda male.
"Quasi tutti" Corregge, dissociandosi da qualsiasi cosa vogliano dire.
"Ditemi. È grave?" Chiede Niccolò.

È talmente nervoso, che la punta della penna delle volte "sbava" dell'inchiostro.
"No. Volevamo parlare di noi" Risponde Alessandro.
"Vi ascolto" Scrive.

I ragazzi si lanciano un'occhiata generale, mentre Adriano non riesce a trattenere un sorrisetto.
È curioso di sapere come gli altri diranno una cosa del genere a Niccolò.
Sa bene che dopo la notizia, Niccolò, si farà un sacco di complessi e si incolperà.
Per questo è già pronto, ha intenzione di rimanergli accanto per sempre.

"Da oggi, siamo sconosciuti. Tu non ci conosci. Faremo un gruppo senza te, non ti vogliamo più.
Adriano è libero di parlarti de vuole, ma non contare su di noi" Sgancia la bomba Gabriele.
Niccolò apre la bocca.
Se lo aspettava.

Troppo bello per essere vero.
"Cos'ho fatto?" Chiede.
"Sei muto" Alza le spalle Tiziano, per poi voltare le spalle e andarsene.
Per sempre.

Una lacrima solitaria scende lungo la guancia di Niccolò.
"Ehi, io mica me ne vado" Ridacchia Adriano, asciugandogliela.
"Prima o poi te ne andrai anche tu" Scrive, con qualche lacrima che bagna la pagina.
"Mai. Te lo prometto" Dice.

***

Michelle non ci vuole credere.
Non è colpa del ragazzo, come tutti dicono.
"Poverino" Mormora.
Alla fine lo trattano tutti male, e se la prendono con lui per qualsiasi cosa.
"Non può nemmeno lamentarsi" Aggiunge poco dopo.

"È questo il bello. Lui non può parlare" Scoppia a ridere Vanessa.
Michelle la guarda storto, non trovandoci niente da ridere.
"Poverino" Riesce a dire soltanto, non riuscendo a trovare altre parole.
"Povera famiglia. I fratelli dicano siano svegli, quello stupido è lui" Ridacchia Vanessa.

"Ne conosco solo uno e onestamente non mi è sembrato tutto questo granché" Alza le spalle Michelle.
"Con Niccolò non mi ci metterei nemmeno se fosse l'ultima persona al mondo.
Pensa in una situazione di pericolo, questo che non parla. È inutile, può anche morire. Per me" Spiega Vanessa.

Michelle scuote la testa.
Vanessa ormai ha le idee chiare su quel ragazzo.
Non cambierà così dal niente.
"Voglio dire. Tuo fratello parla, è un bel ragazzo ed è anche intelligente. Niccolò è muto, inutile, brutto, scrive cose orrende, sembra uscito da un film horror...devo continuare?" Chiede la bionda.

"Basta così" Dice Michelle, stufa di sentir sempre parlare del ragazzo.
"Un giorno vorrei parlarci" Ammette la castana, vorse a voce troppo alta dato che tutta la classe si gira verso di lei.
"Per prenderlo in giro...vero?" Chiede la bionda.

Michelle sente lo sguardo di tutti bruciarle contro.
Forse capisce come si sente il ragazzo ad essere fissato male tutto il giorno.
Probabilmente smetterà di farlo anche lei.

"Ovvio" Sospira.
Capendo che per essere parte del branco, devi essere come loro.
Non come Niccolò.

Vorrebbe essere come quel ragazzo.
Che nonostante si nasconda dietro quelle giacche nere di pelle e quegli occhiali scuri, rimaneva sempre sé stessa.
Niccolò forse è quello più intelligente tra tutti e nessuno se ne accorgerà mai.

***

Finalmente la giornata scolastica è finita.
Adriano e Michelle sono tornati da poco a casa e quest'ultima,subito dopo aver pranzato, si è rinchiusa in camera.

Ha ancora quella lettera nelle tasche.
Durante tutto il viaggio di ritorno non ha fatto altro che leggerla e rileggerla, trovando in ogni singola lettera una parte di sé stessa.
Ha deciso che non darà a quel ragazzo la sua poesia, la terrà lei.
Niccolò capirà, o magari con qualche complimento potrebbe perdonarla per la brutta serata in sua compagnia.

Ha finito da poco di studiare.
E dopo aver scritto ovunque qualche frase della poesia qua e là, l'ha posata sulla scrivania.
Ha tenuto anche la busta, così se Vanessa dovesse ripensarci potrebbe già dargliela indietro.

"Mi servono le mie cuffie" Fa irruzione nella stanza Adriano.
Michelle non dice niente, troppo impegnata a poltrire sul letto.
Così suo fratello si avvicina alla sua scrivania, dove da giorni tiene le sue cuffie.
Uno sguardo va a finire sulla lettera, poggiata in cella vista.

Appena saltano all'occhio le parole "Da Niccolò per Vanessa" , Adriano sente la rabbia impossessarsi di lui.
Non solo ci prova con la sua ragazza, ma in più anche con sua sorella.
Adriano senza dir niente esce dalla stanza, infuriato, pronto già a fargliela pagare insieme a tutti i suoi amici.

-labimbasperdvta

ti dedico il silenzio | ultimo Where stories live. Discover now