Capitolo 14

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Premetto che Niccolò verrà trattato comunque male, anche se di meno.
Scusatemi ancora per "Il vaso", presto tornerò.
(this is for you fl4v14_ )

Michelle tiene lo sguardo basso, non sapendo cosa dire al moro vicino.
Non osa nemmeno immaginare cosa gli abbia fatto suo fratello, per ridurlo in quello stato.
"Sai, ho cercato in te qualcosa e credo di aver trovato finalmente il tuo problema" Dice la ragazza.

Pensando alle parole giuste, in modo da calmare Niccolò.
Dire che le dispiace è poco.
Quello che sente è solo tanta pena per quel ragazzo, sicuramente innocente.
"Cos'hai scoperto?" Scrive Niccolò, con un pò di fatica data la stanchezza e l'oscurità della stanza.
"Ho capito che non c'è assolutamente niente di sbagliato in te" Ammette.
"Però sei dalla parte di tuo fratello" Ribatte Niccolò, che nel frattempo ha smesso di piangere.

Di fronte a quella scritta Michelle non può far altro che aprire la bocca sorpresa.
Ha davvero dato quest'idea a Niccolò?
Beh, avrebbe ragione dopotutto.
Di certo non si è immaginato la scena quando lo ha umiliato di fronte a Vanessa,la sua famiglia e i suoi genitori.
Non avrà neanche dimenticato quando lo hanno picchiato al parcheggio e non l'ha aiutato.
Non ha nemmeno mosso un dito quando gli hanno lanciato la spazzatura contro.
Perché dovrebbe pensare qualcosa di carino su di lei?

"Io non sto dalla parte di Adriano" Risponde Michelle, un po' nervosa per l'accusa.
"Sei nel mio letto, ti sto aiutando...ti avrei lasciato lì se non m'importasse" Spiega.
Questo però non aiuta, anzi.
Non fa altro che far pesare tutto a Niccolò, come se l'avesse obbligata ad aiutarlo.

Il ragazzo non accenna movimenti e questo fa pensare alla ragazza che probabilmente non avrà niente da dire.
Sospira arrabbiata, dato che ancora non riesce a capira cosa ci sia dietro quel quaderno.
"Buonanotte" Dice Michelle, dando poi le spalle a Niccolò.
Il ragazzo fa per scrivere qualcosa, ma notando il disinteresse della ragazza lascia perdere, provando a chiudere gli occhi.

Quando Michelle ormai è praticamente nel mondo dei sogni, Niccolò ancora non riesce a darsi pace.
Come se potesse spuntare Adriano da un momento all'altro, per riportarlo per terra.
Al suo posto, dove merita di stare.
Fissa la porta, per assicurarsi che non si apra di un millimetro.
Forse è da folli fissare il niente alle sei del mattino, ma è sempre stato etichettato come uno strambo.
In fondo non è nulla a cui non sia già stato abituato.

Non riesce a dormire, non c'è niente da fare.
Sospira, facendo attenzione per non svegliare la ragazza e mettendosi per terra.
Forse Adriano ha davvero ragione quando gli dice che il suo posto è proprio quello, dato che si trova a suo agio solo adesso.
Il suo, ormai ex, migliore amico la prenderebbe meglio a vederlo per terra, invece che sul letto con sua sorella.

L'unico lusso che Niccolò si è permesso è il cuscino, che sembra aver calmato il fortissimo torcicollo di qualche ora prima.
Sente qualche passo per i corridoi, e questo lo fa rabbrividire.
Chiude immediatamente gli occhi, come se alla persona al di fuori della stanza in questo modo sembri invisibile.

Adriano sorride alla vista del suo migliore amico ai piedi di sua sorella, che finalmente sembra aver preso parte al gioco insieme al suo gruppo.
Quasi come uno scherzo, quando ormai le luci rossastre dell'alba ricoprono il cielo, Niccolò si addormenta, con il ghigno di Adriano in mente.

Anche il castano dopo è tornato a letto, essendo comunque troppo presto.
Non ci ha nemmeno pensato più di troppo a Niccolò stesso per terra in camera di sua sorella.
L'importante è che non le mischi la peste.
Anzi, non vede l'ora di parlare di come abbia sottomesso Niccolò, almeno la scuola avrà qualcosa d'interessante da raccontare.

Tanto a chi importa dell'assassino pianista, che non parla e che è odiato da tutti?
Beh, ai miserabili non più.

***

"Adri, vado a prendervi i cornetti per colazione. Dopo passa a vedere tua sorella e Niccolò, io ora non ho tempo. Ci vediamo dopo" Dice Serena, prima di scappare via di casa.

Adriano non può non trattenere un sospiro di sollievo.
Se fosse andata a controllare, avrebbe visto le condizioni di Niccolò, ma fortunatamente le cose sono andate per il verso giusto.

"Che ne dite di venire a casa mia?
C'è Niccolò" Scrive sul gruppo.
Le risposte ovviamente non si fanno attendere, e come sempre sono positive.
Questa volta ci sarà da divertirsi, o almeno dal loro punto di vista.

I miserabili ovviamente arrivano dopo qualche minuto, carichi come non mai.
"Fa che vada tutto bene, tra poco abbiamo scuola e non sono venuto qua per arrivare in ritardo" Dice subito Gabriele, senza nemmeno aver salutato.
"Illuminaci, dov'è?" Chiede Alessandro, ignorando l'altro amico.
"Seguitemi" Risponde Adriano, portandoli in camera di sua sorella.

I ragazzi non riescono a trattenere una risata, alla vista di Niccolò ai piedi del letto, che trema tutto per il freddo di gennaio e che stringe a sé il cuscino.
Michelle finalmente si sveglia, con il suono delle risatine.
"Buongiorno sorellina " Saluta Adriano di buon umore, mantenendo il tono di voce basso per non svegliare Niccolò.
È fiero di lei, per i suoi gesti notturni.

"Mamma ha detto che dobbiamo pulire le scale si fuori, prendi l'acqua" Ordina Adriano.
Michelle, in parte intontita per il sonno, si alza dal letto, cercando di fare in fretta.
Quando la ragazza esce dalla stanza, finalmente i miserabili mettono in atto il piano.

"Sbrigatevi, prendetelo" Ordina, immaginandosi già la scena.

***

Michelle sta riempendo il secchio con l'acqua fredda, non avendo intenzione di sprecare quella calda per nulla.
Non capisce come mai sua madre dopo nemmeno due giorni dalle pulizie abbia deciso nuovamente di pulire, ma comunque non si fa troppe domande.

Cammina verso il salotto lentamente, dove trova Adriano e i suoi amici aspettarla con un sorrisetto in faccia.
"Attenta, l'acqua deve andare fuori" Si raccomanda Adriano, notando la difficoltà di sua sorella nel portare il secchio.

La ragazza annuisce, sperando che qualcuno le apra la porta.
"Io apro e tu butti subito" Dice Adriano, facendo un cenno veloce ai suoi amici, per farsi indietro.
Michelle annuisce, pronta al lancio.
"Tre" Cominciano il countdown il ragazzi.
"Due"
"Uno"

Adriano apre di scatto la porta e Michelle lancia l'acqua di fuori, come stabilito.
Niccolò era stato poggiato con una coperta sulle scale, in attesa che la ragazza facesse il gioco sporco al posto loro.
Ovviamente il moro, trovandosi a contatto con l'acqua gelida, si è svegliato di scatto.

I ragazzi stanno piangendo dalle risate, mentre la ragazza lascia cadere giù il secchio,avvicinandosi al ragazzo.
Cerca di aiutarlo a mettersi seduto, nonostante i vestiti bagnati insieme alla coperta, ma Niccolò fa scivolare la mano della ragazza via dalla sua spalla.

È stato deluso anche dall'unica persona che sembrava volergli bene davvero.
Abbassa lo sguardo, tentando si mettersi in piedi senza procurare altre risate, ma con l'acqua e i vestiti pesanti scivola, sbattendo la testa contro il gradino.

I ragazzi ridono e inizialmente anche Michelle sembra divertita dalla scena.
Ma dopo qualche minuto il gradino, da bianco, prende un colorito sempre più scuro.
Rosso sangue.
"Alzati Nì" Dice Gabriele, già più calmo.

Niccolò fa forza con le braccia, stando attento a mettersi in piedi.
I ragazzi, Michele compresa, lo guardano con aria preoccupata.
Dopo qualche minuto la terra sembra girare talmente tanto forte,che Niccolò chiude gli occhi e cadendo di nuovo giù.

"Cazzo, l'abbiamo fatta grossa" Borbotta Tiziano, quando vede la tempia di Niccolò completamente ricoperta di sangue.
Michelle scaccia un urlo, impaurito.
"Niccolò" Comincia a scuoterlo violentemente, ma il ragazzo non accenna un movimento.

"Lasciamolo così" Propone Adriano.
"Ovvero?" Chiede Gabriele.
"Senza ambulanza, così crepa finalmente" Risponde scoppiando nuovamente a ridere.

"Smettila, sei stata grandiosa" Dice poi bloccando le braccia di Michelle, che cercano di risvegliare quel ragazzo.
La ragazza osserva il moro inerme sulle scale e sospira.
È andato.

-labimbasperdvta

ti dedico il silenzio | ultimo Where stories live. Discover now