Capitolo 38

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I ragazzi sono seduti al tavolo della cucina.
I fratelli Cassio vicini, con Niccolò di fronte, che con la coda dell'occhio controlla Adriano.
Si fida di Michelle, certo, ma non di suo fratello.

Questo con un tono apatico cerca di fargli entrare qualcosa in testa riguardo la matematica, ma Niccolò non n'è mai stato portato, per questo Adriano man mano sta perdendo la pazienza.

"Questo è un caso perso" Mormora quando vede Niccolò fare la milionesima cancellatura.
Si chiede come affronterà gli esami in questo stato, ammesso che passi gli scritti.
Che poi, ora che ci pensa, lui gli orali non li fa nemmeno.

"Hai sbagliato ancora" Sbuffa Adriano, sbattendo la testa contro il tavolo all'esasperazione.
La castana quasi si sente in colpa di fronte allo sguardo colpevole di Niccolò.
Poverino, chissà quante lezioni avrà perso per colpa della vecchia stronza che gli è toccata come professoressa.

"Non sgridarlo così, poverino" Mormora Michelle.
Anche lei non ci ha mai capito nulla in matematica, e sa per certo che gridargli contro non lo farà certo diventare Albert Einstein.

"Ma ti rendi conto! Queste sono cose che saprebbe fare anche uno del tuo anno!" Ribatte Adriano.
"Io non ci saprei arrivare a quel punto, però" Fa notare Michelle.
"Male, vorrà dire che farò ripetizioni anche a te!" Sospira suo fratello.

Niccolò li guarda con aria annoiata.
Avrebbe preferito passare il pomeriggio a suonare, scrivere o fare qualsiasi cosa che non sia matematica.
E invece eccolo lì, nel mezzo di un litigio tra fratelli, davanti ad un problema sbagliato venti volte nello stesso punto e una voglia di fare pari a zero.

"Prova a spiegare con calma" Suggerisce Michelle.
"È LA VENTESIMA VOLTA CHE IO PROVO A SPIEGARGLI QUESTO CAZZO DI PROCEDIMENTO"

Niccolò alza di scatto lo sguardo.
"Nessuno ti costringe a farlo. Vattene se vuoi" Gli scrive, facendolo innervosire ancora di più.
Michelle non sa davvero cosa inventarsi, quei due non vanno d'accordo in nessun modo.

"Riprovaci, non fa niente se non è giusta" Cerca di calmarlo Michelle, accarezzandogli il dorso della mano.
"Ci ha detto di andarcene? Bene, io me ne vado!" Parla Adriano, chiudendo con forza il libro e alzandosi con talmente poca delicatezza che produce un rumore assordante con la sedia.

"Adriano!" Lo blocca dal braccio sua sorella.
Sperava di farli riappacificare dopo questo pomeriggio, che Niccolò provasse a mettere da parte tutti i torti subiti anche solo per un minuto, che provassero a tornare quelli di un tempo.

Niccolò in tutta risposta si alza, aprendogli addirittura la porta.
Data la poca forza di Michelle, Adriano, riesce tranquillamente ad avvicinarsi all'uscita.
"Saluta il fidanzatino e ce ne andiamo" Dice il castano.

Niccolò non la guarda nemmeno in faccia.
Le aveva detto più volte che con suo fratello non avrebbe voluto nemmeno incrociarci lo sguardo, e lei cos'ha fatto? Gliel'ha portato a casa per ridicolizzarlo di fronte a lui.
Questo non lo può perdonare.

"Per favore, provateci" Implora un'ultima volta.
Come potrebbe essere una relazione se i due ragazzi a cui vuole più bene al mondo si odiano a tal punto da non potersi nemmeno vedere?
Non può andare così, Niccolò non può fare così.

Il moro scuote la testa e indica la porta ancora aperta.
La signora del sesto piano, che sta salendo con le buste della spesa, si è fermata a guardare, incuriosita dalle grida della ragazza.
Quando poi si è resa conto dell'occhiataccia da parte di Michelle, ha ripreso a fare le scale, anche se si e fermata alla prima rampa per ascoltare.

"Vaffanculo Nic! Io provo a fare qualcosa di buono per entrambi e tu ci cacci via!" Dice senza pensare.
Il moro la guarda con aria indecifrabile.
Sarebbe colpa sua se suo fratello è così meschino nei suoi confronti.

"Colpa mia? Non tua che fai le cose senza chiedermi un parere!" Ribatte.
Lui è stato chiaro, Adriano non voleva vederlo, se non a scuola o a casa sua.
Solo in queste due occasioni, nulla più.

"Io voglio solo sistemare le cose!" Alza la voce Michelle.
"Sistemale fuori da casa mia" Ha risposto Niccolò, arrabbiato.
"Senti, abbassa i toni con mia sorella" Gli ha strappato il quaderno dalle mani Adriano.

"Come se potesse parlare" Dice Michelle, pernpoi portarsi le mani alla bocca.
Niccolò sente gli occhi inumidirsi.
Certo, ormai lo sa da solo di essere muto, ma sentirlo dire con questo tono da Michelle...è anche peggio del solito.

Gli indica la porta con il dito, mentre Michelle indietreggia sempre di più.
Adriano le si mette davanti, quasi come a proteggerla da una probabile perdita di controllo.

Quando ormai sono fuori dall'appartamento, Niccolò sbatte la porta così tanto forte da far sobbalzare Michelle.
I fratelli rimangono lì incantati, non sapendo cosa dirsi.

"Io te l'ho sempre detto che non faceva al caso tuo uno come lui" Sospira Adriano, lasciandogli di fronte alla porta il quadernino.

Michelle guarda ancora la porta, per poi focalizzarsi sull'ultima frase scritta da Niccolò.
"Fallo fuori da casa mia"
Sistema le cose fuori da casa mia.

"Dimenticami Niccolò" Scrive con rabbia, mentre comincia a singhiozzare.

Adriano la stringe tra le sue braccia.
"Andiamo a casa" Incita, cominciando a scendere pian piano le scale.

Niccolò da dietro la porta ha sentito tutto, poi leggere quel messaggio...è stata una grande pugnalata al petto.
Piange anche lui, solo che a consolarlo non c'è la spalla del suo migliore amico e nemmeno le braccia della sua ragazza.

Come sempre, c'è solo un grande senso di niente.
Lui si sente niente senza di lei.

-frvgile.
rieccomi!
sono viva :D
(non  per molto dato che c'è fl4v14_ )

ti dedico il silenzio | ultimo Where stories live. Discover now