Capitolo 30

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Adriano si è alzato prima di tutti.
Si è cambiato e ha anche avuto il tempo di rifare, per modo di dire, il letto.
È uscito solo ora dalla sua stanza per svegliare sua sorella e Niccolò.
Però in camera di Michelle non c'è nessuno.
Li ha trovati solo dopo dieci minuti.

Stesi sul divano, lui poggiato alle gambe di lei, entrambi ancora addormentati.
Niccolò però non sembra stare molto bene.
La faccia rossa e il respiro spezzato non fanno presagire niente di buono.
Delicatamente il castano gli sfiora la fronte.
"Cazzo" Borbotta, sentendola davvero molto calda.
Non sa cosa fare precisamente.
Se svegliare Michelle e allontanarla prima che contagi anche lei, oppure dargli una mano.
Prende il termometro dal bagno, penso che magari fosse soltanto una sua impressione, ma invece no.
Trentanove, è davvero messo male.

Adriano a questo punto si sente costretto a svegliare anche sua sorella.
"Michelle" Tenta di scuoterla,senza però svegliare Niccolò.
La ragazza mugola qualcosa, senza però aprire gli occhi.
"Michelle" Continua il movimento suo fratello.
Però l'unico ad aprire leggermente gli occhi è Niccolò.

Non ha nemmeno il tempo di guardarsi intorno per capire la situazione, li richiude subito per la stanchezza.
Si rigira su sé stesso, cominciando a sentire freddo.
La ragazza si sveglia solo così, grazie alla posizione poco comoda per lei che ha assunto Niccolò.
"Buongiorno" Dice ironico, un po' innervosito dalla scena.

Lei sbadiglia, senza rispondere.
"Che ore sono?" Chiede soltanto.
"L'ora in cui tu ti alzi e ti allontani da lui" Risponde Adriano.
"Perché, cos'è successo?" Continua a domandare.
"Ha la febbre alta" Spiega il ragazzo.
Lei gli sfiora la fronte rossa, come per accertarsene.
Per quanto è calda ritrae subito le dita, dovendo dare per forza ragione a suo fratello.

"Che facciamo?" Chiede la ragazza, accarezzando i capelli del moro.
"Io vado a scuola che devo essere interrogato assolutamente. Tu rimani con lui, tanto hai poche assenze" Ordina il castano, per poi prendere lo zaino e uscire.
Michelle una volta sola, sposta il ragazzo dalle sue gambe, per poi stenderlo sopra il cuscino decisamente più comodo.
Lo copre con una coperta, cominciando anche a semtirlo tremare sotto il suo tocco freddo.

Solo adesso sembra ricordarsi.
Ancora la felpa del ragazzo, per di più umida dopo tutta l'acqua presa durante la notte.
Se la toglie, stendendola insieme agli altri vestiti appena usciti dalla lavatrice.
Appena posa di nuovo lo sguardo sul ragazzo, questo sembra quasi impazzito.
Si dimena nel sonno, muovendo la bocca quasi come a voler parlare.

Lei immediatamente gli va vicino, passandogli un panno fresco sulla fronte.
Il ragazzo sembra quasi calmarsi, cominciando anche ad aprire gli occhi.
"Buongiorno" Sorride la ragazza, di fronte all'espressione tenera del suo fidanzato.
Questo indica per un secondo il suo quaderno, rimasto ancora sopra il tavolo dalla sera precedente.
Michelle glielo porta, lasciandogli tra le dita la penna.

"Ho parlato. Mi hai sentito?" Scrive, anche se con fatica dato gli occhi che sembrano volersi chiudere ancora.
Ha uno sguardo davvero speranzoso, e questo le fa pensare che evidentemente ci crede davvero.
"No Nic, non hai detto niente" Sospira la ragazza dispiaciuta. Vorrebbe poterlo dire anche lei con certezza, ma da quelle labbra carnose e delicate non è uscito nemmeno il minimo suono.

Niccolò triste chiude ancora gli occhi, rimanendo comunque sveglio.
Si vede che ci è rimasto male, ma Michelle non può farci niente.
Comincia ad accarezzargli la guancia rossa, quasi come per chiedergli scusa.
Già, si sente davvero in colpa per aver dovuto dire di no.

Niccolò in tutta risposta sembra calmarsi.
L'espressione triste non c'è più, vendendo sostituita da una faccia rilassata, la bocca socchiusa e le dite che stringono la mano della ragazza.
A Michelle è sembrato anche di sentire un "Non smettere" ma crede che sia stato solo frutto della sua immaginazione.

***

A scuola nel frattempo il professor Martini è molto deluso.
Aveva deciso di interrogare Niccolò, ma questo essendo lui assente non è possibile.
Così ascolta con disinteresse Adriano parlare, facendo avanti e indietro con il police tra la casella dei voti, per decidere quale gli spetta.

Quando il castano sembra aver finito la sua esposizione, il supplente gli fa cenno di avvicinarsi.
"Io e te dobbiamo parlare, Cassio" Dice con tono spento.
Adriano sospira, passando il resto dell'ora con l'ansia addosso, sapendo già di cosa vorrà parlare.

Quando gli studenti, per via della ricreazione, escono, i due rimangono da soli.
"Cosa ti prende" Incrocia le braccia l'uomo, sedendosi sulla cattedra.
"Niente. Perché?" Prova a far finta di niente Adriano.
"Stavi stringendo quel virus umano" Gli ricorda il supplente.
"In più sta con tua sorella, mentre tu cretino lo lasci fare" Aggiunge.

Adriano sopira.
Non sa cosa gli stia succedendo.
Forse la storia ha stancato anche lui, oltre che tutto il gruppo, Niccolò compreso.
"I patti non erano questi " Gli ricorda il supplente.
"Non so cosa stia succedendo. È solo che...mi fa pietà" Ammette Adriano.
"È proprio questo il problema. Tu avevi detto che non ti saresti mai ricreduto. Adesso invece lo lasci stare con tua sorella...Robe da matti!" Ribatte il professore.

"Ieri ha fatto il compleanno ed era davvero felice" Tenta di spiegare.
"Cosa vuoi che me ne importi? Avevamo un patto e se vuoi che sia rispettato devi controllare la tua pietà verso quel cane rognoso!" Grida l'uomo, a pochi centimetri dal suo viso.

Adriano fa per ribattere, ma un'occhiata di fuoco da parte del professore lo mette a tacere.
Mandando a fanculo ogni suo pensiero riguardo una eventuale amicizia con Niccolò.
"Va bene" Sospira, non potendo più aggiungere nient'altro.
"Da domani voglio che tu ritorni a fare il tuo compito" Continua il supplente.
"Lo farò, e cercherò anche di controllare mia sorella" Promette il castano.

"Vedi che sei intelligente?" Gli tira una pacca sulla spalla il professore, improvvisamente più calmo e felice.
"Ah e..Adriano?" Fa prima di andare.
"Ci sono in ballo gli esami tuoi, dei tuoi amici e la media di tua sorella. Non fare scherzi" Dice, per poi lasciarlo lì da solo.
Adriano sbuffa, nascondendo la testa tra le mani.
E adesso come farà ad allontanarli tutti?

-labimbasperdvta

ti dedico il silenzio | ultimo Where stories live. Discover now