Capitolo 32

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I medici guardano Niccolò con aria malinconica.
Sta bene, respira e il suo cuore continua a battere.
Non si è rotto nessun osso e non riscontrerà nemmeno troppi danni una volta sveglio.
Stanno cercando di preparare un discorso ai genitori, perché qualcosa è cambiato.

Anna invece tiene la mano di Niccolò, mentre i dottori discutono per fatti loro.
Ha visto solo per qualche secondo Adriano, dopodiché ha chiesto di allontanarlo.
Michelle invece aspetta fuori completamente sola.
Si è seduta sul pavimento, nonostante i tanti posti liberi, e si è chiusa a riccio nel suo pianto.
Suo fratello non ha avuto neanche il tempo di dirle una parola di conforto, e forse è anche meglio così.

"Signora" Finalmente ritornano i medici.
Anna immediatamente stacca la presa da Niccolò, alzandosi in piedi.
"Come sta" Tenta di arrivare al punto sua madre.
I dottori si lanciano uno sguardo d'intesa.
"Decisamente meglio delle nostre aspettative" Ammette il primario.
"Con la febbre come va, signora?" Prende parola l'infermiera, toccando poi la fronte di Niccolò.
"Si è abbassata un po', ma è abbastanza alta" Risponde Anna, guardando per un secondo Niccolò.

"Appena passerà la febbre si sveglierà. È solo un po' debole, per adesso" Sorride la donna, tentando di sollevare Anna prima della bomba.
"Non volevamo comunque parlarvi di questo" Sospira il primario, dovendo interrompere per forza il momento.
"Niccolò non potrà sostenere l'operazione, dopo questo incidente" Abbassa lo sguardo.

Anna non dice niente.
Aveva cominciato a crederci in questa operazione, e con lei anche Sandro e il resto della famiglia.
"Ma stava bene, avevate notato un miglioramento nelle corde vocali al controllo di dicembre" Ribatte la donna.
"Crediamo che Niccolò le abbia usate lo stesso. Le ha sforzate talmente tanto che...non possiamo toccarle adesso" Spiega il dottore.
"Non può averle usate, non ha mai parlato" Dice Anna.
"Avrà tentato di chiedere aiuto, magari "gridando"" Alza le spalle l'infermiera, non trovando spiegazione.

La donna sospira, guardando ancora una volta Niccolò.
Anche se le aveva detto di non volersi più operare si sente in colpa.
È già la seconda volta che si ritrova in quel letto per colpa di Adriano e lei lo ha lasciato fare.
"Per adesso ci preoccuperemo delle febbre e delle ferite. Avremo tempo per capire cosa fare" Dice il primario.
"Potrebbe anche trattarsi di una semplice infiammazione, e con un pò di riposo tornerà a star bene. Faremo accertamenti in settimana" Aggiunge, per poi uscire dalla stanza.

Michelle vede tutta l'equipe medica uscire, e immediatamente si alza.
Bussa alla porta della stanza, sperando che Anna non se la prenda troppo anche con lei.
La donna le fa cenno di entrare, mentre tenta di asciugare qualche lacrima vicino agli occhi.
"Cos'hanno detto" Chiede spaventata la castana.
"Nulla di sicuro" Sbuffa la donna, che desiderava avere solo certezze dopo il controllo.

"Io avviso a casa della situazione. Tu se vuoi rimani, ma non toccare niente" Si raccomanda Anna, per poi lasciarli da soli.
Michelle le ha spiegato tutta la situazione, o per meglio dire, quello che ha capito.
La verità la sanno solo lui e Adriano, ma nessuno dei due dice niente.

Il moro sta con gli occhi socchiusi.
È sveglio da un bel po', ma la febbre non gli dà di certo una mano.
Ha sentito tutto, per questo è davvero tanto giù.
Stringe la mano alla ragazza, come per dirle "ehi, sono qui!".
Michelle lo guarda, notando finalmente gli occhi semiaperti.

"Amore mio" Sospira, cercando di abbracciarlo nel modo più delicato possibile, per non toccargli ferite, lividi o spostare i vari tubi attaccati al suo corpo.
"Vado a chiamare qualcuno, aspetta qui" Avvisa, facendo per andare, ma Niccolò le stringe nuovamente il braccio, scuotendo poi la testa.
Non vuole sentirsi ancora una volta parlare con pena.
In realtà sta bene.

Ha sbagliato a provare a parlare, quando ormai da diciott'anni non ci è mai riuscito, ma sperava che qualcuno lo sentisse davvero.
Che succedesse un miracolo e che improvvisamente il suo grido lo salvasse dalle grinfie di quel mostro.
Ma niente. Ci ha provato fino a quando la gola non ha cominciato a bruciare e poi Adriano gli ha dato il colpo di grazia.

Il petto, le braccia e le mani.
Gli fa male tutto, anche la testa e le gambe.
"Faccio presto" Promette.
Ma Niccolò non si arrende. Questa volta non vuole rimanere da solo. Ha paura, e non può nemmeno biasimarsi.
"Non volevo che succedesse tutto questo" Tenta di spiegargli.
Credeva che Adriano si fosse calmato e che fossero ormai tornati amici, ma adesso sembra davvero anche peggio.

Il ragazzo, praticamente dal nulla, comincia a piangere.
Michelle lo guarda con aria davvero triste, non potendo fare altro se non chiamare qualcuno.
Non ci mette nemmeno un minuto, ma il moro ha intensificato il pianto nel frattempo.
"Ho fatto presto" Tenta di tranquillizzarlo, ma il ragazzo non la guarda nemmeno in faccia.

Fortunatamente arrivano i medici, che vedendolo decisamente troppo agitato lo calmano a modo loro.
"Mi dispiace" Borbotta Michelle, che non avrebbe di certo voluto tutto questo.
Niccolò continua a piangere, anche se moderatamente.
Riescono addirittura a medicarlo senza fargli troppo male.

"Controlliamo la gola" Dice poi il dottore, facendo sbiancare Niccolò.
Serra la bocca il più possibile.
Non ne vuole nemmeno più sapere della sua voce.
"Niccolò, per favore non costringerci" Sospira il medico, che non vorrebbe di certo forzarlo.
Ma il moro non lo ascolta, continuando a tenere la bocca chiusa.

"Passate più tardi dai. È ancora sconvolto dalla situazione. Più tardi starà meglio e si farà controllare, no?" Tenta di aiutarlo Michelle.
"Tra due ore torniamo" Avvisa, per poi lasciare i ragazzi ancora una volta soli.
Niccolò finalmente apre la bocca, concedendosi un sospiro di sollievo.

Michelle non dice niente, non sapendo come aiutarlo ancora.
Sembra abbattuto, triste.
Piange ancora e come sempre in silenzio, guardando la vetrata della stanza con aria spaventata.
"Che hai?" Chiede la ragazza, accarezzandogli una guancia.
Il moro indica leggermente col dito, mostrando Adriano che da fuori lo sta guardando.

Il moro indica il suo quaderno, e la ragazza immediatamente glielo avvicina.
"Non te ne andare " Scrive, per poi guardarla con aria supplicante.
Michelle sospira un po' scocciata dalla situazione.
Spera che Adriano la paghi anche per questa.
"Ovvio che non me ne vado" Dice poi, rispondendo allo sguardo insistente del ragazzo.

"Grazie" Riesce a percepire dal suo labiale.
La ragazzo sorride, anche se consapevole del fatto che il suo ragazzo stia ancora provando a parlare.
Lui è convinto di averla questa voce, ma non riesce ancora a tirarla fuori.
Sconsolato sbuffa, guardando verso l'alto.
Michelle gli accarezza i capelli.
"Abbi pazienza. Un giorno parlerai" Gli sorride.

-labimbasperdvta

ti dedico il silenzio | ultimo Donde viven las historias. Descúbrelo ahora