BAFFI DA LATTE

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(Evviva gli sposi)

Il matrimonio di Maggie fu una pazzia a partire dalla mattina stessa. Era fine settembre, faceva ancora molto caldo, ma nemmeno un colpo di sole poteva scusare il circo che si creò a casa nostra.

Pensavamo fosse una buona idea quella di far vestire le damigelle da noi. Avrebbero aiutato Maggie a prepararsi e l'avrebbero distratta un po' dalla tensione emotiva, ma non avevamo pensato che andavano truccate e pettinate a loro volta. Mamma chiamò zie e prozie per darci man forte, ma fu la fine.

Fra damigelle e parenti c'erano una ventina di donne in casa. Ogni stanza era occupata, il bagno era preso d'assedio, si comunicava urlando da una porta all'altra e stavamo tutti uscendo di testa. Maggie era reduce da qualche drink di troppo e non sopportava più nessuno: le prozie la perseguitavano e lei decise di usarmi come diversivo in nome della sua pace mentale, dandomi in pasto a loro.

Per questo mi ritrovai alzato alle sei del mattino. Sedevo al tavolo della cucina ancora in pigiama, così stanco che non riuscivo a centrarmi la bocca col cucchiaio mentre facevo colazione, e le prozie mi ronzavano tutte dietro alla schiena, disperate.

Doveva essere successo qualcosa al velo da sposa durante la notte. Forse si era strappato un pizzo, la coroncina perdeva fiorellini o si era macchiato, ma fatto sta che avevano bisogno di una cavia che stesse immobile mentre loro facevano un lavoro di sartoria su misura. Io avevo proposto mamma, ma lei si era dileguata con la scusa di dover documentare la mattinata con la sua macchina fotografica, per cui ci ero finito sotto io. Letteralmente.

Almeno mamma non aveva mentito per quanto riguardava le foto. Era da quando Maggie si era fidanzata che le era venuta la fissa dell'immortalare ogni secondo della nostra vita e aveva fatto presto ad appassionarsi. Si comprava una macchinetta usa e getta alla settimana, faceva sviluppare i rullini al supermercato, passava dei pomeriggi interi a sistemare tutto negli album di famiglia.

Doveva aver già consumato chilometri di pellicola da quando le amiche di Maggie erano arrivate. Sembravano tutte delle dive di Hollywood mentre giravano per casa con il trucco ben fatto e gli asciugamani a mo' di turbante in testa, ma io sapevo chi ci sarebbe stato quell'anno sulle cartoline di Natale. O mamma usava le mie fotografie con il velo da sposa per far ridere i nonni o le avrebbe vendute alla ditta dei cereali che stavo mangiando per colazione, con tanto di marchio bene in vista. Titolo: il ragazzo sposa con i baffi da latte.

Quando si fecero le dieci mamma lavorò a pieno regime: le damigelle avevano finito di prepararsi e ora posavano tutte lungo le scale che collegavano il salotto al primo piano, euforiche. Erano una gioia per gli occhi con i loro vestiti tutti uguali, ma quando arrivai io mamma non fotografò più nessun altro. In quanto testimone di nozze ero elegantissimo e lei per poco non scoppiò a piangere.

Ma fece bene a trattenersi. Perché un momento dopo fu la sposa a scendere le scale.

Maggie non sembrava neanche più lei in abito bianco. Aveva i capelli biondi raccolti sulla testa, indossava un paio di guanti che erano appartenuti a nostra nonna e il velo le faceva da strascico, impeccabile. Rimasi a guardarla mentre veniva verso di me e lei si appese al mio braccio, come se fossimo pronti per farci una bella passeggiata.

Mamma ci mitragliò di foto, ma vennero tutte mosse perché stava singhiozzando. Al momento la presi in giro, ma poi fui io il primo a farsi schiacciare dai sentimentalismi. Molte ore più tardi, un'intera cerimonia e un pranzo dopo, ballavo abbracciato a Maggie come un bambino che ha avuto una crisi di pianto. Tutti si scatenavano a tempo di musica, io tenevo la guancia premuta sulla sua spalla nuda e lasciavo che lei mi accarezzasse la testa, consapevole che tutti quei brillantini con cui l'avevano cosparsa mi si sarebbero appiccicate ovunque.

THE LOVING ONE (BTS FanFiction - Yoonmin)Where stories live. Discover now