PERHAPS PERHAPS PERHAPS

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Buon salve, persone! Prima di lasciarvi al capitolo volevo soltanto dire due cose veloci.

Sono nel pieno della sessione estiva, per cui sto faticando un po' a trovare il tempo di scrivere come si deve. Di solito ho già tutti i capitoli pronti, ma ho fatto delle modifiche alla storia, quindi ora li sto scrivendo mano a mano che li pubblico. Cercherò di mantenere l'aggiornamento del venerdì, ma se non riuscirò a pubblicare vi avviserò qui e sui miei social. (E' anche per questo motivo che potreste trovare più errori grammaticali, non riesco a limare i capitoli quanto vorrei)

Poi: su Spotify trovate la playlist di The Loving One! La aggiorno ad ogni capitolo, per cui non ci sono spoiler. La consiglio soprattutto per farsi un'idea generale della musica che fanno i J-EY, ma segue gli avvenimenti della storia.

Vi lascio al capitolo! 


Non chiusi occhio durante la notte che seguì il mio bacio con Yoongi.

Io e lui rientrammo in albergo attorno alle tre del mattino. Dopo essere tornato nella mia stanza, mi ci volle un'ora soltanto per calmarmi e quando cercai di addormentarmi rimasi altre tre ore a fissare il soffitto con un sorriso ebete sulla faccia. Alle sette suonò la sveglia ed io la spensi subito. Ero più vivo che mai.

Per prima cosa mi lavai. Tenni un intero concerto sotto il getto dell'acqua e continuai a cantare anche dopo, mentre mi pettinavo e mentre mi vestivo. Mi costrinsi a ridurre la mia allegria ad un fischiettio quando uscii dalla mia stanza, ma non c'era modo di trattenere quella spensieratezza che mi fioriva dal petto: mentre attraversavo i corridoi camminavo a ritmo con il motivetto che stavo intonando, ad aspettare l'ascensore mi veniva da ballare, quando decisi di scendere le scale ci mancò poco che non mi sedetti sul corrimano per scivolare giù come Mary Poppins.

Il mio buon umore divenne ancora più evidente quando arrivai al piano terra. La colazione era stata allestita in una sala da pranzo e tutti i presenti ciondolavano dal sonno mentre se ne stavano in fila per accedere al buffet. Non c'era un gran chiacchiericcio nell'aria, le persone della troupe o gli altri ospiti dell'albergo comunicavano a grugniti, ma in compenso dalle cucine usciva un buonissimo odore di cornetti. Con lo stomaco che mi ruggiva dalla fame, andai a prendere un vassoio vuoto e mi misi in coda.

Dieci minuti dopo ero seduto al tavolo di Abby, come da routine. Lei e le sue amiche erano fra le poche persone che facevano colazione discutendo animatamente, gesticolando e ridendo, ma io quella mattina non ero per niente di compagnia. Dopo aver imburrato due fette di pane tostato ed averle sommerse di marmellata alle albicocche, il rumore croccante del pane sotto ai miei denti era l'unico suono che mi riempiva le orecchie. La testa l'avevo lasciata al piano di sopra, sul cuscino, ancora intenta a fissare il soffitto con aria trasognata. Per questo fissavo il vuoto davanti a me con l'aria di chi non ha mai provato tanto gusto a riempirsi lo stomaco.

Ero avvolto in un torpore piacevole, come quando si sogna ad occhi aperti e non c'è niente che disturbi la nostra bolla onirica. Volevo restare sveglio per sempre e non addormentarmi mai. Se non mi fossi addormentato mi sarei tenuto sottopelle quelle sensazioni così avvolgenti che mi avevano cullato per tutta la notte e avrei potuto vivere la mia vita così, perennemente sospeso fra sorpresa e felicità, bloccato in un universo in cui quello che volevo coincideva con quello che potevo avere.

Mi si gonfiò il petto quando Yoongi arrivò. Di solito era uno dei primi che scendeva a fare colazione, gli piaceva mangiare con meno gente possibile e voleva assicurarsi di essere il primo a mettere mano alle torte fatte in casa, ma quella mattina doveva essere rimasto a letto. Era più spettinato del solito, aveva il segno del cuscino su una guancia e camminava trascinando i piedi.

THE LOVING ONE (BTS FanFiction - Yoonmin)Where stories live. Discover now