Cap. 1

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T/n pov

Ricordo quel giorno. Mamma Isabella aveva detto che sarei stata adottata e che il giorno dopo sarei partita con la mia nuova famiglia. Non volevo, ma dovevo. Amavo veramente tanto i fratelli che vivevano qua con me a Grace Field, soprattutto Emma e Gilda, le mie due migliori amiche. Poi c'era Phli, un bambino veramente adorabile, Norman, che aveva una cotta palese per Emma ed era un ragazzo con cui mi confidavo sempre, Ray, eravamo amici noi due, ma non troppo, parlavamo poco. Poi c'erano Thoma, Yvette....

Beh io ho un'anno in meno di Emma, e ai test non prendevo sempre il punteggio pieno, a volte si, a volte no, comunque avevo il punteggio più alto tra quelli della mia età, non che Gilda e Don siano stupidi eh.

L'ultimo giorno lo passai a ridere e giocare con i miei soliti amici. Era tutto nella norma. Arrivata la sera mi sono preparata e davanti alla porta c'erano tutti i fratelli, chi piangeva, chi sorrideva, e chi mi diceva di inviare tante lettere... Le lettere, che ogni fratello doveva inviarci, non sono mai arrivate... Ciò significa che neanche io potrò inviarle, no? Vabbé comunque non era il momento di pensarci. Abbracciai Emma e Gilda, poi Norman e Phil, poi piano piano salutai tutti e uscii. Non c'era Ray davanti alla porta, come quasi sempre, a volte c'è, col suo sguardo indifferente, e a volte non c'è. Non si sa il perché di questi cambiamenti, ma oggi non c'era.

Mentre andavamo al cancello la mamma mi disse
M:" La sai la verità, piccola T/n?" - avevo già capito di che cosa mi voleva parlare -
T/n:" No mamma, non l'ho mai scoperta, so solo che non è un semplice orfanotrofio, tutto qua"
M" Bene, prima di arrivare al cancello allora te lo dirò - ci fermammo in mezzo al prato - di solito i bambini normali vengono uccisi e mangiati da dei... demoni, non so come vuoi chiamarli, e io sono l'addetta ad allevare voi merce. Mi dispiace non poterti allungare la vita, ma so che sospettavi qualcosa e non potevo rischiare che scoprissi la verità, ma stai tranquilla come ho detto prima, i bambini normali fanno questa fine, e tu non sei normale mia cara t/n, ovviamente in modo positivo"

Di tutto quello che avevo pensato, di sicuro non avrei mai immaginato questo, avevo pensato a tante cose brutte che potessero fare a noi bambini... Ma mangiati da demoni, no, non mi era passato neanche per l'anticamera del cervello

Mi sorpresi della calma con cui disse tutto ciò, come se fosse una cosa normale, che tutti i giorni noi bambini sentiamo... Rimasi sconvolta... Ma poi pensai... ora capisco tutto, ecco perché quelle grate alle finestre, questa vita così felice senza niente di sbagliato, ecco perché non ci arrivavano lettere.
Rimasi per un minuto in silenzio a riflettere sentendo la paura di morire salire piano piano,  poi ricominciammo a camminare

T/n:" E quindi mamma? Perché me lo hai detto? Se devo morire, tanto vale farmi morire ignara di ciò che sta per succedere no?"
M:" No tesoro, te l'ho detto, tu sei speciale, quindi non morirai subito come gli altri, tu verrai portata viva in un posto particolare pronta per un demone tra i più ricchi, per questo te l'ho raccontato"

Arrivammo davanti al cancello, che era aperto come ogni volta che qualcuno veniva "adottato". La mamma mi guarda e dice

M:"Mi raccomando t/n, fá la brava".

Poi si gira e se ne va, nel mentre il cancello dietro si chiude piano piano. Io sentivo il terrore salire, non riuscivo a muovermi, rimasi con lo sguardo fisso contro il cancello ormai chiuso, la paura di ciò che potrebbe succedermi da un momento all'altro, immaginai gli scenari peggiori che la mia mente riusciva a creare, ma mai, mai avrei pensato di essere trasportata in questo posto.

ₛᵢₑₜₑ ᵥₑᵣₐₘₑₙₜₑ ᵥₒᵢ?!    Ray×Reader Where stories live. Discover now