Cap. 18

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T/n pov

Correvo e correvo, continuavo a girare angoli e cambiare strade, non sapevo dove stavo andando, non sapevo se sarei riuscita a trovare l'uscita, non sapevo se questo avrebbe aiutato Emma ed Anna, ma oltre a correre non potevo fare altro. Lo tenevo occupato per Emma ma se sparavo ne avrei attirati altri quindi decisi di non sparare a meno che non mi trovi in una situazione critica. La mira ce l'avevo buona quindi sarei riuscita a colpirlo, ma chi ha mai detto che sarei sopravvissuta abbastanza da poter schiacciare il grilletto? Non so cosa mi succederà.

Da sola mi sento dannatamente fragile e vulnerabile, ho sempre paura di fare la scelta sbagliata. Avrò preso la strada giusta? Ho fatto bene a non sparargli? Era meglio ucciderlo subito o correre per allontanarlo da Emma e Anna? Se mi scontrassi con Ray? Sarei salva... Ma non so dove siano.

Ho così paura di poter uccidere Emma e Anna con un mio errore.
Dai t/n pensa, pensa ma non smettere di correre. Giro di qua, ora di là. Qui devo per forza andare a sinistra.

Giro, era meglio se avessi cambiato strada, un vicolo cieco? Seriamente?! No, una porta. Devo aprirla. Dov'è il demone? Non mi sta più seguendo? Arrivo alla porta di corsa con il cuore a mille. Perché cavolo non c'è più il demone? Non posso averlo seminato, è impossibile. Apro la porta. Che razza di posto è questo? Sono davvero persone?

Tutto intorno a me e anche in alto ci sono centinaia di bambini.. Penso. Bambini attaccati a fili e tutti seduti, con la bocca sigillata da pezzi di scotch e tutti sporchi, c'è una puzza qui...

Li posso salvare? Mi avvicino al bambino alla mia destra. Stacco i fili e lui si accovaccia alla sbarra che li teneva tutti su, su per modo di dire... Levo lo scotch e cerco di svegliarlo... Sembra morto. Quindi sono davvero così orribili queste fattorie? Come possono fare ciò a dei bambini... Sono... Indescrivibili.

Questi bambini sono in vita solo grazie a quei fili collegati al loro corpo, se si staccano muoiono e non hanno una coscienza, non si reggono in piedi e non aprono neanche gli occhi... Come possono essere così senza cuore sti demoni? Io non posso fare davvero nulla qui, per quanto vorrei aiutarli, l'unico modo è ucciderli cosicché riposino in pace. Ma ora non c'è tempo. La mia missione è salvare Emma e Anna. Se il demone ha perso le mie tracce comunque non ci metterà molto a trovarmi. Meglio sbrigarsi.

Vado verso la porta, mi giro, saluto i bambini e corro via. Che destino orribile. Peggio del nostro. Tornata nel vicolo cieco con ancora le immagini di quei poveri bambini in testa ricomincio a correre. Vediamo se riesco a trovare la strada.
Avevo graffiato col coltellino alcuni muri per non perdermi in caso fossi riuscita a scappare quindi forse riesco a tornare in tempo da Emma e Anna. Seguo questi segni facendo meno rumore possibile e controllando sempre da ogni lato. Per ora era tutto completamente deserto.

Arrivo alla porta della sala delle medicine, la riconosco subito perché ci avevo fatto un segno sopra. Entro.

T/n: "EMMA! ANNA! DOVE SIETE?" - non risponde nessuno -
T/n: "EMMA? ANNA?"  - ancora nulla -

Sono arrivata in ritardo? Hanno già preso le medicine? Mannaggia ci ho messo troppo tempo in quella stanza dei bambini. Meglio tornare.

A quanto pare la porta di quella stanza ha una maledizione dato che appena la apro mi ritrova davanti due demoni. Indietreggio di vari passi.

Demoni: "Oh ma guarda cosa abbiamo qui! Un umana di quelli infiltrati! Sai, il capo mi ha detto che sono deliziosi! E soprattutto che possiamo ucciderli e mangiarli se non sono di alta qualità" - dannazione, sono due e coprono completamente la porta, e anche se sono alti e con le gambe magre non ci posso passare in mezzo -
T/n: "Mi dispiace, oggi è il vostro giorno sfortunato, per oggi digiuno... Vi va?" - e gli mostro il marchio sul collo -
Demone 1: "GRACE FIELD?! ALLORA SEI DI ALTA QUALITÀ! VIENI QUI CHE CI SERVI!"

Inizio a correre tra le corsie di medicine cercando di fargli perdere le mie tracce, ma dopo una decina di metri sento molti rumori provenire da dietro. Che stanno combinando? Mi giro e noto che il demone 1, con una spinta ha fatto cadere il primo scaffale di medicine causando così una reazione a catena che stava arrivando fino a me molto velocemente. Continuo a correre cercando di andare più velocemente possibile. Tutto inutile. Vengo travolta da uno scaffale e dalle medicine che si infrangono per terra tutte insieme bagnando il pavimento di sostanze chimiche e pezzi di vetro rotti ovunque. Vengo colpita in varie parti del corpo da vetri delle bottiglie che si conficcano nella pelle bagnando il terreno del mio sangue. Non sono ferite mortali, riesco a camminare ma non a correre. Riesco ad evitare lo scaffale in faccia chiudendomi a riccio e riuscendo a stare in mezzo tra due mensole dello scaffale senza farmi schiacciare. Mi ha preso solo un dito della mano che avevo spostato per coprire il piede dai pezzi di vetro. Ora ho vari  tagli, tra cui due abbastanza profondi, l'anulare della mano sinistra rotto e mi faceva male il piede. Finito tutto il casino mi metto per terra cercando di non farmi vedere tra gli scaffali e la polvere. In questi casi devo solo pensare a nascondermi. Non ho la forza per ucciderli quindi mi metto giù cercando di evitare troppi movimenti.

Demone 1: "Hey ragazzina! Sei ancora viva? Se si, ti troveremo in circa cinque minuti. Se sei morta meglio per noi, ci risparmi la fatica di ucciderti. Ma se dovessi ancora essere viva, beh, ti faccio i miei complimenti, non tutti sarebbero riusciti a  sopravvivere" - mi ricorda Lewis - "però peccato per te che sei di alta qualità. Se fossi stata di un altra fattoria potevamo giocare ancora un po'"
? : "Giocare? Ti sembra divertente? Stupido mostro"  - ma questa voce... Ray? -

Uno sparo e poi subito dopo un altro. Ray sei davvero tu?

R: "T/N! DOVE SEI? Non provare a morire! La t/n che conosco non muore per così poco!"
T/n: "Eh, hai proprio ragione" - tossico e alzo il braccio per farmi notare -
R: "Mannaggia, sei ancora viva. Chissà se morirai mai tu." - ma che problemi ha? -
T/n: "Smettila di sparare stronzate e aiutami, non riesco a muovermi"
R: "TI hanno conciata proprio bene eh" - mi prende in braccio per poi sistemarmi sulle spalle così era più facile per lui camminare -
R: "Dove sei ferita?"
T/n: "Ho due tagli qui - e indicai spalla destra e coscia destra - e poi qualche taglietto qua e là meno dolorosi. A poi ho un dito rotto e i piedi mi fanno male, non so bene perché, forse sono caduta male" - ray si gira per guardare il piede sinistro e poi mi fissa -
R: " Ma sei scema? Non te ne sei neanche accorta che hai un pezzo gigante di vetro conficcato nel tallone?"
T/n: "Ah si? No, non me ne ero accorta, c'era molto fumo e con tutto il dolore che provo ormai non riconosco più la parte che mi fa male. Beh almeno so che non ho preso una semplice storta. Mi sento meglio dopo averlo saputo"
R: "Meglio? Ma sei scema? Potresti pure non riuscire più a muovere bene il piede ma tu ti senti meglio... "
T/n: "Beh si, se non riuscissi a camminare per una semplice storta mi sentirei davvero debole"
R: "È davvero impossibile capirti"
T/n: "Ma va"

Camminiamo ancora per un po' finché non sentiamo un urlo... Era Emma. Non era lontana.
Iniziamo a correre verso l'urlo. A quanto pare Hayato doveva essere già lì da Emma e Anna. Che è successo?

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Mi fa scassare la foto di Hayato

L'avete letto il volume 15? Come vi è sembrato?

ₛᵢₑₜₑ ᵥₑᵣₐₘₑₙₜₑ ᵥₒᵢ?!    Ray×Reader Where stories live. Discover now