3.

1.2K 57 9
                                    

Passato qualche giorno io e Cesare iniziammo a pensare ad arredare un po' casa, volevamo renderla un po' più nostra, perciò pensammo di andare da Ikea a fare un giro per comprare prima fra tutte una bella poltrona da mettere di fianco a Pino, così avevamo soprannominato il nostro divano, Senapino detto Pino. Non serve dire che l'idea fu partorita da Cesare, immagino.

"Gin, oggi non ho la macchina, ti dispiace se ci accompagna un mio amico da Ikea?" chiese quella mattina il ragazzo mentre giravamo assonnati il caffè, che poi perché lo girava visto che lo beve amaro. "Ma figurati, se non dispiace a lui!" esclamai stropicciandomi gli occhi ancora praticamente chiusi "perfetto" rispose lui "allora durante la pausa pranzo veniamo a prenderti dallo studio" mi spiegò.

Studio, pensai, era uno dei ragazzi allora, un altro membro della Valle "con chi andiamo?" chiesi curiosa "Tonno" rispose Cesare alzandosi e sistemando le cose nel lavello, prima che aprisse il rubinetto mi offrì di sistemare le cose aggiungendo un "muoviti tu che sei sempre in ritardo!" lui ridacchiò dicendomi "non è vero!" ma alla fine, dopo aver finito di prepararsi con la solita fretta, prese le chiavi della moto ringraziandomi. Sulla porta disse "comunque i ragazzi chiedono di te, prima o poi devi conoscerli tutti!" rise e chiuse la porta mentre io scossi la testa iniziando a lavare le tazzine. Avevo ancora qualche giorno prima dell'inizio delle lezioni quindi, dopo essermi vestita, andai un po' in giro per la città a reperire il maggior numero di articoli di cancelleria. Probabilmente avevo una fissa per quaderni, penne, evidenziatori, infatti la mattinata mi passò a spendere soldi per questa roba. Verso ora di pranzo andai in un posto che vendeva le tigelle, le avevo già assaggiate anni prima e non vedevo l'ora di poterle rimangiare. Decisi comunque di prenderne alcune dolci da portare a Tonno e Cesare che, proprio mentre ero alla cassa mi chiamò per sapere dove fossi.

L'auto si avvicinò e con lei una leggera musica, alla guida Tonno, esattamente come lo avevo sempre visto in web, capelli biondi, occhi chiari e una barba improponibile. Salì in macchina e Cesare mi presentò "lei è Ginevra, è una romana quindi attento che te fa er culo" cercò di imitarmi male e io risi tirandogli scherzosamente uno scappellotto in testa "interessante essere presentate così, grazie Cesare, piacere comunque, Gin" dissi guardando dallo specchietto gli occhi chiari e allegri di Tonno. "Francesco" disse "ma chiamami pure Tonno, siamo almeno concordi sul fatto che il tuo coinquilino è un idiota. Oggi ci ha messo mezz'ora a girare una scena che sarebbe dovuta durare massimo due minuti perché ha iniziato a chiamare ogni cosa in francese! Oddio ma quelle sono tigelle?" "come sei poco professionale, Cesare!" commentai io alzando un sopracciglio "comunque sì, servitevi pure" finii passando il sacchetto con il tesoro. "Je suis tres magnifique!"ribatté lui baciando le punta delle dita come fanno gli chef e rubando una tigella Nutella e mascarpone un po' incerto, talmente incerto che Tonno si sentì in dovere di dirgli ridendo "non sarà una tigella a rovinarti il fisico, Cesi!" Cesare lo guardò male e addentò il piccolo scrigno dolce chiudendo gli occhi per la gioia.

Da Ikea i ragazzi comprarono delle cose che servivano per lo studio e poi trovammo la poltrona, Gilda. "Non credi che Gilda sia perfetta per Pino?" mi chiese Cesare fissandola quasi innamorato. Tonno, un po' confuso, mi guardò spaesato e io ridacchiai "certo, Pino l'adorerà" risposi guardando Tonno cercando di chiedergli con la mente "a te sembra normale questo qui?", il biondo parve capirmi perché alzò le mani in segno di resa e disse "mi dispiace solo che tu debba viverci insieme". Cesare ci guardò dicendoci che non avevamo cuore per il povero Pino, prese la scatola di Gilda la Poltrona e andò alla cassa. "Non pensavo fosse davvero così forte" commentai stupita "nessuno lo pensa mai" disse Tonno guardandolo e alzando le spalle "credo sia perché non sembra un palestrato" concluse.

La macchina si fermò poi allo studio "dobbiamo lasciare queste cose qui, ti spiace se facciamo una sosta?" chiese Tonno guardandomi dallo specchietto, io scossi la testa e fissai l'ingresso dello studio. Era decisamente assurdo che mi trovassi davanti Space Valley, quel posto mi aveva fatto compagnia in un sacco di momenti assurdi del mio passato anno e improvvisamente mi venne un po' d'ansia "forse meglio che aspetti in macchina" dissi velocemente. Cesare si girò interrogativo e vide che il mio viso era tutt'altro che rilassato perciò chiese a Tonno di iniziare ad andare. Una volta soli in auto mi chiese cosa mi fosse preso."Non voglio varcare i confini, io e te non siamo amici, non ancora almeno, non credo sia il caso introdurmi qui, dove lavori, dove passi gran parte delle tue giornate. Avevi ragione quando parlavi delle distanze. Sarebbe il sogno di ogni fan entrare in quello studio ma io non voglio entrarci pensando a questo, vorrei conoscere gli amici del mio coinquilino, non i ragazzi di Space Valley. Forse dovrei aspettare un po' prima di fare questa cosa, ti prego dimmi che non ti sembra stupido" buttai fuori tutto d'un fiato guardandolo e cercando di fargli capire come la pensassi. Mi fissò serio e poi un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra "ci sta, credo sia giusto, in realtà credevo volessi visitare gli studi per questo ho pensato di fare la sosta qui prima di andare a casa. Forse però è meglio così, avrai un giorno la fortuna di conoscere i miei amici e quando lo farai sarà come se fossero anche amici tuoi, vado a dire a Tonno di riportarci a casa" disse uscendo dalla macchina, all'ultimo si girò un secondo e disse con un sorriso "Grazie di aver capito il discorso di qualche tempo fa", restituii il sorriso "grazie di avermi capita ora".

Una volta a casa passammo l'intera serata a cercare di assemblare Gilda, Tonno si era offerto di darci una mano ma Cesare disse di saper fare tutto da solo, perciò lo mandò via e ovviamente ci impiegammo il doppio del tempo, ma fu un sacco divertente e una volta finita la guardammo soddisfatti. Mi ci accoccolai sopra fissandolo "no vabbè è troppo comoda!" esclamai ridendo lui si sedette su Pino e mi guardò "allora, come mai sei andata via da Roma?" mi chiese curioso.

"La verità è che era un po' stretta, sembra strano perché è gigantesca ma era diventata una mamma un po' troppo premurosa, di quelle che ti stringono e ti soffocano. Credo che alla fine avessi solo bisogno di riadattarmi, non voglio essere una di quelle persone che a ventidue anni già si adagiano dove si trovano bene senza cercare un'ulteriore via per la felicità" lui mi fissò in silenzio annuendo profondamente, sembrava che qualcosa gli passasse nella testa, qualcosa che sapeva solo lui. Ci avevo fatto caso spesso a questo dettaglio, a volte spariva in un mondo tutto suo, fissava un punto e ci si perdeva arrivando chissà a quali pensieri. Cercai di sorridergli e gli chiesi perché anche lui avesse cambiato casa, in realtà volevo chiedergli anche perché non aveva preso casa con la ragazza ma mi trattenni. "Ho sempre amato la mia famiglia" iniziò "stare qui infatti spesso mi rende triste. Non poterli vedere, non poter vedere il mio cane, non so mi fa effettivamente stare male a volte" sorrise tristemente, sospirò pianissimo e continuò "ma sai quando hai bisogno di iniziare qualcosa da capo? Quando devi mettere punto ad un periodo che è stato fin troppo sgangherato e lungo? Ecco quando ho chiamato l'agenzia l'ho fatto perché mi serviva di mettere un punto. Ero stanco di crescere sui miei genitori e Space Valley mi sta permettendo di fare dei passi avanti e credo che un primo passo importante sia vedermela un po' da solo. Volevo prendere una casa completamente da solo ma quando sono entrato qui mi sono innamorato di questo posto, delle finestre che danno sui miei vicoli preferiti, di Pino che è di un colore così improponibile da essere bello, della mia stanza che sembra essere fatta per me e nulla non avrei potuto scegliere nient'altro" concluse.

Non aveva mai fatto un discorso così lungo perciò rimasi qualche secondo a guardarlo assimilando bene le parole. L'accento bolognese metteva in risalto il tono dolce ma deciso delle sue parole, era l'immagine della spontaneità, scossi la testa per concentrarmi di nuovo su ciò che aveva detto e gli dissi a mia volta "se qualche volta ti va di portare il tuo cane qui per me non ci sono problemi, sempre che lui sopporti bene i cambiamenti" lui mi sorrise in maniera genuina e disse che ci avrebbe pensato, non era facile come cosa ma magari ogni tanto avrebbe potuto pensarci.

Mi raccontò un po' di lui, di Chewbe e di come era entrato nella loro vita, nella sua in particolare, poi mi chiese ancora di parlargli di Roma e di insegnargli a parlare romano. Era quasi mezzanotte quando il suo telefono squillò, lui lo guardò scurendosi in volto, "buonanotte" mi disse velocemente mentre rispondeva e si chiuse in camera. Non ebbi nemmeno tempo di rispondere, non capivo bene cosa fosse successo, immaginai che quella chiamata lo avesse turbato ma non ne capii bene il motivo. Misi le cuffiette e ascoltai un po' di musica ancora accoccolata su Gilda, ormai non credo che riuscirò più a chiamarla poltrona, dannato Cesare.

Mi domandavo cosa significasse per lui chiudere un periodo lungo e sgangherato, come aveva detto, mi chiesi in che senso, cosa aveva reso il suo periodo così sgangherato? Forse per la prima volta mi resi conto del fatto che nella vita siamo tutti un po' superficiali. Nessuno di noi sa cosa ha passato un'altra persona, non sappiamo cosa l'abbia resa quello che è e io, dal mio canto, non avevo idea di quale fosse stato il periodo troppo lungo e troppo sgangherato di Cesare Cantelli. La domanda però che mi risuonava di più in testa era se e quanto mi interessasse scoprirlo.

Ciao! Sempre io, come va? Spero tutto bene, ho visto che le letture sono aumentate un po' quindi volevo ringraziarvi, in realtà tutto questo nasce sempre per caso, spero davvero che posa venirne fuori qualcosa di carino, di interessante, di boh!

Qualsiasi feedback è ben accetto, mi scuso ancora se trovate delle incongruenze, conosco i ragazzi della valle da poco e potrebbe saltarmi qualche dettaglio. Niente grazie mille dell'attenzione, siete tutti carini!

Chia.

Ps. Qual è il vostro video preferito della Valle?

(e non) - Cesare CantelliWhere stories live. Discover now