16.

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La luce entra dalla finestra svegliandomi in quell'ultimo giorno di Maggio, mi giro pigra verso il telefono nello stesso momento in cui sento bussare alla porta. "Gin, sei sveglia?" dice il mio coinquilino dall'altra parte. Mi alzo lentamente e apro la porta vedendolo con i capelli arruffati, una maglietta bianca e i pantaloncini con cui dorme. "Buongiorno" biascico sorridendogli leggermente. "A te" dice restituendo il sorriso "senti andiamo con la mia macchina dal padre di Nelson quindi puoi portare quello che vuoi" dice riferendosi alla grigliata di inizio estate organizzata dal cugino.

Sono un passate un paio di settimane dal salotto, né io né Cesare abbiamo menzionato la sua fuga dallo studio di quel pomeriggio. Lui era visibilmente scosso quando è rientrato. Ricordo solo di avergli preparato la cena e di averlo abbracciato ringraziandolo per tutto. Lui in tutta risposta mi ha restituito l'abbraccio ma poi si era chiuso nella sua stanza con la scusa di un forte mal di testa lasciandomi da sola nel salotto con Chewbe.

Mi preparo velocemente per la giornata in piscina con grigliata annessa mentre rifletto sugli ultimi giorni e su come la situazione sui social si fosse abbastanza tranquillizzata dopo il salotto, molte pagine sui #cin avevano deciso addirittura di chiudere.

Scuoto la testa fissando distrattamente il mio corpo nel costume da bagno allo specchio e cercando di zittire la mia testa da ogni pensiero negativo, stringo come sempre le mie cosce e penso che forse alla grigliata avrei dovuto evitare di ingozzarmi di costolette. Infilo poi veloce dei pantaloncini larghi di jeans e nel momento in cui faccio per prendere la camicetta bianca di lino sento lo sguardo del mio coinquilino che dalla porta mi sta fissando.

"Che c'è?" chiedo mentre la camicetta passa sopra la mia testa. "Niente, sono solo contento che abbiano smesso di prendersela con te su internet" dice semplicemente avvicinandosi sorridendo. Ha un sorriso vagamente triste, un po' amaro. "Grazie" rispondo prendendo lo zaino con il cambio per la sera. Lo guardo e noto poi anche una vaga agitazione nel suo sguardo. "Ce' tutto bene?" chiedo indispettita. Lui annuisce veloce e intimandomi a sbrigarmi fa per uscire dalla stanza lasciandomi abbastanza confusa, come sempre.

A casa di Nelson sono già arrivati tutti e vedo il riccio girare felice con la fotocamera vloggando questa grigliata. Saluto gli altri e subito Valeria mi ruba e mi porta al tavolo con le bibite prendendomi una birra e iniziando dal nulla a parlare.

"Ieri sera Frank mi ha portata ad un concerto" dice tutto d'un fiato. "E quindi? Frank ti porta sempre ad un concerto, Vale" dico ridacchiando e bevendo un sorso di birra. "Si ma poi mi ha riaccompagnata a casa e sotto casa mi ha dato un bacio sulla guancia, Frank, capisci?" dice in un sussurro agitato. La guardo e le sorrido. "Hai sciolto l'iceberg?" le chiedo stupita ma tanto contenta. Lei mi guarda facendo spallucce. "Non lo so ma sono così felice Gin!" esclama abbracciandomi leggermente.

Mi guardo intorno sedendomi su una delle sdraio di casa Venceslai e sorrido fra me e me per la questione di Vale e Frank, fin dall'inizio avevo sperato che lei gli entrasse un po'nel cuore e forse con la sua euforia e la sua delicatezza ce l'aveva fatta. Guardo Gaia che accanto a Nicolas ride sfiorandogli la spalla, Beatrice che si sta riempiendo di crema per non scottarsi, Nelson e Tonno che la prendono in giro ridacchiando e Dario e Cesare che chiacchierano a bordo piscina come due vecchi amici che si stanno aggiornando sulle loro vite. Elena è l'unica assente perché oggi ha uno dei suoi ultimi esami, ma dovrebbe arrivare per la grigliata di stasera.

La giornata trascorre tranquilla fino a quando non inizia ad abbassarsi leggermente il sole. Ci buttiamo tutti a bordo piscina a dire le nostre solite stupidaggini quando il mio coinquilino, con la stessa ansia che mi era parso di intuire stamattina prende la parola.

"Ragazzi, prima che Elena ci raggiunga vi devo dire una cosa" inizia. Lo guardo con curiosità mista a tensione. Non avevo idea di cosa stesse per dire, dal giorno del salotto Cesare era sembrato leggermente diverso, come più agitato e perennemente sovrappensiero e io mi stavo un po'preoccupando di cosa stesse per dire. "Cosa?" lo intima a continuare Nelson che non ha mai sopportato la suspense. "Credo che chiederò ad Elena di sposarmi" dice solo guardando fisso l'acqua. "Voglio dire" si corregge "chiederò ad Elena di sposarmi"

(e non) - Cesare CantelliWhere stories live. Discover now