Capitolo 5

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Parla Cheryl

Mentre parcheggio la mia auto nel viale, mi accorgo di essermi scordata la bottiglia di Tequila iniziata a casa di Toni, è ormai mattina, che disastro. Mi ritrovo davanti la porta di casa Blossom e non riesco neanche a chiamarla casa mia, non sapevo neanche cosa dire una volta rientrata. 

Parla il narratore

Una volta che Cheryl aprì la porta le arrivò uno schiaffo, vi presento con piacere sua madre, Penelope Blossom. 

Penelope: Dove diamine sei finita?

Cheryl: Avevo bisogno di cambiare aria.

Penelope: Tu non puoi fare quello che diavolo puoi, devi rendere onore al cognome che porti! Un Blossom non sparisce da Riverdale, questa città deve essere tutta nostra, non dobbiamo lasciare campo libero.

Cheryl: Ma cosa devi farci con un'intera città? Ma smettiamola. Essere già ricca ed odiata non ti basta? Che potere vuoi ancora? Sei ossessionata e io sono stanca di te e di tutto questo!

Penelope: Stare via ti ha fatto proprio male, cosa ti fa credere di potermi parlare in questo modo, bambina viziata? 

Arrivò un pugno in faccia alla rossa da parte della madre, facendola cadere a terra. Dopo la madre fece spazio alla sua guardia del corpo che si occupò di dare una buona lezione alla figlia della donna da cui veniva pagato. Poi portò la ragazza priva di sensi nella sua camera e chiuse la porta.

Alle 12:30 Cheryl aprì gli occhi e ricordava perfettamente tutto ciò che successe un paio di ore prima, ci era ormai abituata. Si alzò a fatica e si guardò allo specchio. Aveva un livido nello zigomo dove aveva colpito la madre e un taglio nel labbro inferiore. Solita routine. Si truccò per coprire quel livido e mise il suo rossetto rosso anche se il taglio le bruciava. Ogni suo movimento le provocava dolore per via di altri lividi che l'uomo le aveva procurato. Decise di andare da Pop's a bere un frappè e schiarirsi le idee da sola. Prese la sua auto, sua madre era già uscita, sicuramente si trovava con qualche uomo in qualche camera d'hotel. Una volta arrivata da Pop's ordinò, c'erano Archie insieme a Veronica, Betty e Jughead che la guardavano, lei non li degnò di uno sguardo e si sedette nell'ultimo tavolo della sala a bere la sua bevanda alla ciliegia. 

Parla Toni

Quando mi svegliai ,mi ritrovai da sola nel letto e decisi di alzarmi per farmi una doccia. Non sapevo dove fosse finita la rossa, erano le 11:30 e quando arrivai in cucina vidi solo la sua giacca rossa e la bottiglia di Tequila che stava gustando. Il suo bicchiere era stato già lavato, probabilmente da lei.  Mi arrivò un messaggio da Jugg, dove mi chiese di raggiungerlo da Pop's, se volevo, verso le 12:30, ma conoscendomi sapevo perfettamente che sarei arrivata in ritardo, così gli risposi che sarei arrivata verso le 13:00. Una volta pronta, presi le chiavi della mia moto e mi diressi verso la mia destinazione.

Parla il narratore

Toni entrò da Pop's accorgendosi della macchina rossa parcheggiata e si sentì ancora più attratta ad entrare. Ancora prima di vedere i suoi amici, vide lei. Una ragazza coi capelli rossi, occhi tristi che guardavano un bicchiere di vetro vuoto e un mazzo di chiavi. A vederla in quel modo continuava a non riconoscerla, non era nuovamente più la ragazza stronza che schiaffeggiò il suo amico la notte prima, non era lei. Toni si diresse verso i suoi amici e sussurando chiese se loro sapessero qualcosa del perchè Cheryl fosse ridotta in quel modo. Jugg parlò e disse che non ne aveva idea e le raccontò della rissa notturna, ovviamente lui non sapeva che l'amica che aveva davanti era chiusa in una macchina rossa a guardare la scena. Toni cercò di chiedere scusa a Betty per il pugno che le aveva lasciato e la ragazza bionda annuì lasciandosi il gesto alle spalle. 

Si sentì una suoneria provenire dal fondo della sala, era proprio il telefono di Cheryl che squillava ripetutamente, fino a quando non decise di rispondere: 

Cheryl: Che cosa vuoi? Dovete smetterla di chiamarmi, ho detto di aver chiuso.

La voce che proveniva dal telefono non  si poteva sentire.

Cheryl: Vediamoci stanotte al solito posto, non tardate neanche di un minuto, alle 2 vi voglio proprio lì, non cacciatevi nei guai. 

Una volta chiusa la telefonata prese le chiavi ed uscì da Pop's accorgendosi della ragazza dai capelli rosa che seguiva tutti i suoi movimenti, non la salutò. Uscì e si diresse verso la sua auto rossa senza battere ciglia. Toni voleva assolutamente sapere chi fosse al cellulare e in cosa Cheryl fosse bloccata, forse in un guaio, pensò al peggio. Nessuno avrebbe aiutato la ragazza dai capelli rossi, se non lei. Si ricordò ad un tratto che alle 2 lei sarebbe stata a lavoro! "Questa proprio non ci voleva" pensò ad alta voce. I suoi amici si girarono verso di lei con aria interrogativa, lei si alzò semplicemente salutandoli e si diresse verso casa sua, erano le 15:30, si preparò ed andò con due ore di anticipo a lavoro spiegando che alle 4 del mattino non poteva finire e chiedendo se potesse ridurre il suo turno fino ad arrivare all'1:00. Il suo capo le disse che andava bene, ma che avrebbe diminuito il suo stipendio, la ragazza rispose ringraziandolo e che in caso avrebbe fatto delle ore extra per riuscire ad avere un bonus, così iniziò a lavorare alle 17 e finì all'1:00. Solo in quel momento si accorse che non aveva idea di dove fosse Cheryl e che quello che fece si dimostrò inutile. Si diresse allora verso il fiume dove la rossa la portò quel pomeriggio, ma non era lì. Non sapendo dove andare, sis accese una sigaretta mentre guardava l'acqua, era così rilassante. Guardava spesso l'orario fino a quando furono le 2:30, "cosa starà facendo Cheryl?" pensò, e senza pensarci due volte, la chiamò senza ottenere risposta. Salì sulla sua moto e decise di andare a bere qualcosa nel locale in cui lavorava. Erano le 3:00 quando si sedette al bancone per ordinare un bicchiere di amaro. Puntuale come un orologio, Cheryl entrò alle 3:30 per prendere il suo solito che stavolta era già pronto per lei. Alla sua vista comparì Toni, che guardò e le fece un sorriso.

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Cosa sta succedendo a Cheryl? In che guaio si è cacciata?

Spero vi sia  piaciuto!

-Simonik.

Due storie complicate ne formano una SENSAZIONALEWhere stories live. Discover now