Capitolo 41

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Parla Cheryl

All'improvviso mi sento inutile, non so cosa fare.
Presi un pentolino per riscarldare dell'acqua e feci del thé.
Non so fino a che punto sono arrivati quei due mostri.. So cosa si prova, è una merda.

Versai il liquido in una tazza e presi una pezza per non scottarmi per la sua temperatura.

Mi diressi verso la sua camera socchiusa e bussai leggermente, il silenzio è la conseguenza del mio gesto..

Mi diedi il permesso di entrare da sola e la trovai accovacciata che stringeva un cuscino. Si stringeva da sola, come se ci fosse ancora qualcuno pronto a sfiorarla di nuovo...

Mi scese una lacrima solitaria mentre rimasi in piedi davanti la porta, ormai all'interno della camera..

Cheryl: T-Toni..

Non si girò a guardarmi.

Mi diressi verso il suo letto e poggiai la tazza sul comodino.

Tornai in cucina e presi dal congelatore un pacco di patatine fritte, non perdendo tempo nel cercare del ghiaccio.

Mi diressi nuovamente in camera e poggiai il mio ginocchio sul letto. In questo preciso istante Toni si girò di scatto verso di me, impaurita..

Cheryl: Ei, tranquilla.. Sono solo io..

Si rilassó debolmente e si mise seduta, poggiando la schiena nello schienale del letto.

Mi avvicinai nuovamente e m'inginocchiai vicino alle sue gambe.

Sporsi la mia mano libera verso il suo mento, il mio braccio tremava in aria, come tremó la sua testa nell'osservare il mio movimento.

Quando la toccai, chiuse gli occhi d'istinto, così decisi di accarezzarla con il pollice.

Continuò a tenere gli occhi chiusi, ma capì che si stesse rilassando lentamente.

Girai il suo volto verso di me e appoggiai la busta ghiacciata in una parte della sua guancia che portava già un orrendo livido violaceo.

Si ritrasse al contatto, ma poi lei stessa si riappoggió al freddo.

Ora, con l'altra mano, cominciai ad accarezzarle i capelli.

Non dissi nulla, stavamo condividendo ancora un silenzio che parlava. Non c'era imbarazzo in lui, anzi, metteva quasi sicurezza anziché disagio.

Presi la sua mano facendole capire di sostenere il pacchetto.

Le feci sollevare la schiena e le tolsi lentamente il giubbotto in pelle che portava ancora.

Vidi la sua espressione di paura quando le tolsi l'indumento.

La feci sdraiare e le permisi di appoggiare la sua testa sulle mio cosce nude per il vestito che indossavo.

Toni: È stato..

Cheryl: Lo so...

Toni: Pensavo..

Cheryl: Lo so...

Toni: Mi ha messo le mani ovunque.. Mi sento così.. Sporca..

Non risposi, la lasciai continuare, finalmente qualche parola tremante usciva dalla sua bocca.

Toni: Mi sento sporca, ma dentro.. Le sue carezze alternate con gli schiaffi.. Mi sono sentita così.. Impotente del mio corpo.. Dicevo no, ma ha continuato a fare di me ciò che voleva..

Con uno spiraglio di luce, notai un livido sul suo collo.. Ma questo non era un livido.
Pensare alle labbra di quel ragazzo succhiare, contro la volontà di Toni, il suo collo.. Mi fece venire voglia di ucciderlo, e lo avrei fatto sicuramente.

Toni: Mi ha toccata Cheryl.. Io non volevo...

Mi abbracció e scoppió di nuovo in lacrime.

Cheryl: Credimi, farei di tuto per tornare indietro di poche ore, di tutto. Pur di non farti succedere una cosa del genere a te. Non te lo meriti.

Toni: Non mi lasciare..

Cheryl: Resto qui, non vado da nessuna parte.

Toni: Puoi.. Accompagnarmi in bagno a cambiarmi? Ho paura...

Cheryl: Certo, andiamo..

La vidi alzarsi, quasi senza forze.

L'aiutai a camminare, sostenendola da un fianco.

Ad ogni mio tocco, ritrae il suo corpo lontano, ma poi si riavvicina.

Arrivate in bagno..

Toni: Vorrei farmi una doccia..

Cberyl: Tranquilla, vai pure.

Vidi che mi guardava intensamente, sicuramente non voleva spogliarsi di fronte a me, così feci per uscire dal bagno.. Ma debolmente mi prese per un polso.

Toni: Puoi.. Restare qui.. Girata?..

Cheryl: Certo, se hai bisogno basta un piccolo cenno per farmi girare.

Mi girai subito e la sentì spogliarsi.
Dallo specchio la intravidi in intimo, ma nessun pensiero sporco, notai però altri succhiotti sul petto e del lividi sullo stomaco..

Spero soltanto che Jugghead stia uccidendo tutti quanti in quella cazzo di festa.

Dopo pochi minuti che distolsi lo sguardo dallo specchio, continuando a guardare la porta, sentì un grosso tonfo e un rumore di vetri rotti riempì la casa.

Mi voltai di scatto, ma Toni mi urló piangente.

Toni: TI PREGO, NON TI GIRARE!

Me ne fregai, notai i vetri rotti sul pavimento e la riguardai negli occhi, stava per lasciarsi cadere in ginocchio, ma la presi di scatto e con tutte le mie forze la sollevai, se sarebbe caduta per terra, si sarebbe fatta molto male alle gambe per via dei vetri.
Scoppió ancora di più in lacrime contro il mio petto, continuando ad urlare "Sono così sporca Cher, non riesco a guardarmi... Mi ha timbrata come sua, mi sento morire".

Ripeteva queste frasi più volte.
Le presi, con entrambe le mani, le guance, sollevando il suo volto, così da farmi guardare.

Cheryl: Non sei sua, Toni. Non lo sarai mai. Andranno via, te lo prometto. Lui andrà via. Non ti toccherà mai più nessuno, te lo giuro.

La presi in braccio, così da non farla camminare a piedi nudi sui vetri, mentre io ho le scarpe con il tacco ai piedi, e la infilai direttamente in doccia.

Lei si voltó e si tolse il reggiseno e gli slip.
Fece per chiudere la tenda, ma la bloccai.
Aprì l'acqua e me ne fregai se mi stessi bagnando.

Le feci arrivare l'acqua addosso.

Presi la spugna e delicatamente gliela passai sulle spalle e nella schiena, lei rimase ferma in silenzio, permettendomi quei movimenti.

La feci girare e le lavai il petto, non mi guardava in faccia, continuava ad osservare il pavimento, sospirando più volte sconfitta.

Presi lo shampoo e le lavai i capelli.

Dopo averla sciacquata, l'avvolsi nel suo accappatoio viola e l'abbracciai.

Cheryl: È finito tutto, davvero.

"Non uscire dalla doccia", le ordinai.

Andai in cucina a prendere la scopa, e spostai i cocci in un angolo del bagno.
Le presi l'intimo e una felpa abbastanza larga.
Mi presi cura di lei in tutti i modi che potevo. Le pettinai i capelli e li asciugai.

Toni: Puoi cambiarti anche tu, prendi quello che vuoi.. Fai come se fossi a casa tua Cher..

La ringrazia.
L'accompagnai a letto e mi lavai io, mi misi una maglietta e presi un paio delle sue mutandine dallo scaffale del bagno.
Poi andai da lei, la trovai a sorgessggiare il thé che avevo preparato ormai freddo e mi sedetti un po' distante..

Toni: Puoi.. Avvicinarti?

Non me lo feci ripetere due volte.

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Ecco a voi il capitolo! Come si comporterà adesso Cheryl? Metterà da parte il loro litigio definitivamente?
Aggiornerò presto!
-Simonik⚡

Due storie complicate ne formano una SENSAZIONALENơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ