Capitolo 6

1.2K 49 3
                                    

Parla Cheryl

Alle 2:00 puntuale mi vidi al bosco con i due ragazzi che avevo conosciuto, proprio non riuscivo a togliermi quei 5 giorni da dosso, non mi mollavano più. Pretendevano che io comprassi altra droga e venderla nella mia città, ma ciò non sarebbe assolutamente mai accaduto. Loro non sanno chi sono io, non lo sanno completamente. Li vedo arrivare sulla loro macchina nera e mi sentì un brivido lungo la schiena, non era sicuramente una bella serata. Non erano da soli, erano in 4. Provai per un attimo paura, loro non erano della mia città, per loro ero soltanto una bella ragazza in un bosco da sola, che doveva spacciare per loro. Non sarei mai dovuta andare via, dovevo ascoltare Toni. Chissà che starà facendo ora, sarà a lavoro in quel locale. 

Cheryl: Quindi cosa diamine volete ancora voi 2?

Tom: Devi spacciare per noi, non puoi venire nella nostra città e poi andartene quando preferisci. Da noi non funziona così, ti sto dando un'ultima chance, poi useremo le maniere forti. 

Cheryl: Voi non mi fate completamente paura, siete 4 ragazzini che non sanno cosa farci delle vostre inutili vite. Mi dispiace, ma la mia vita non è così inutile come la vostra.

Tom: Per questo sei venuta a drogarti a Torrow? Perchè la tua vita è meravigliosa? Forza ragazzi, andiamo in macchina. Rossa, hai 24 ore per deciderti a lavorare con noi, sei consapevole delle conseguenze. A domani notte, sempre alle 2:00, bambola.

Parla il narratore

Cheryl non rispose, si limitò a guardare la macchina nera fare retromarcia e aspettare che siano andati via. Si diresse verso la sua auto e iniziò a dare pugni al volante. Non sapeva proprio cosa doveva fare e mentre ripeteva quelle azioni malediceva se stessa. Il suo cellulare aveva una notifica, una chiamata persa da Toni, "Quella ragazza continuo a vederla ovunque, ma davvero non capisce che deve starmi lontana?" pensò prima di accendere il motore diretta verso il locale in cui ogni notte prendeva le sue bottiglie che svuotava e riempiva con le sue ansia, paure e le sue maschere. Lei si riempiva d'alcool e la bottiglia si riempiva di lei.

Una volta entrata era diretta verso il capo del locale, quando al bancone vide Toni e non riuscì a non sorriderle, finalmente incontrava e vedeva qualcosa che non le aveva recato dolore o fastidio. Accorgendosi del suo stesso gesto spontaneo, si ricompose e divenne subito una pietra e prese il suo sacchetto con dentro le bottiglie. Stavolta però, anzichè andare via subito, si diresse verso la ragazza che la stava ancora guardando.

Cheryl: Non stai lavorando? Nessuno ti ha spiegato che durante le ore di lavoro non si beve, ragazzina?

Toni: In realtà il mio turno è finito due ore fa.

Cheryl: Capito, ci si vede.

Toni: Aspetta! Dove vai? 

Toni si era alzata di scatto fermandola per un braccio.

Cheryl: Non permetterti mai più a toccarmi, dove vado sono affari miei. 

La ragazza dai capelli rossi si diresse fuori seguita dall'altra. Entrò nella sua auto e Toni si posizionò senza il permesso della rossa nel sedile del passeggero.

Cheryl: Cosa diamine stai facendo?

Toni: Voglio sapere che cazzo sta succedendo, ho sentito la tua telefonata da Pop's oggi, chi era?

Cheryl: Tua madre non ti ha insegnato a farti gli affaracci tuoi?

Toni non rispose e la rossa si sentì in colpa per quello che disse, aveva capito che qualcosa non andava, dal fatto che viveva da sola e che casa sua era un caos la notte prima. 

Toni: Perchè ti comporti in questo modo? Sembri due persone differenti, abbiamo passato un pomeriggio e una serata insieme, oggi avevi gli occhi tristi, chi diavolo sei Cheryl Blossom? Perchè io non so davvero cosa pensare adesso.

Due storie complicate ne formano una SENSAZIONALEWhere stories live. Discover now