Capitolo 12

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Parla Cheryl

Passai le ultime ore di lezione pensando già a quando sarei stata da Toni, sarebbe venuta in questa scuola fra due settimane, ma penso a lei che torna a casa tardissimo da lavoro per poi andare a scuola...certo, io resto sveglia fino a tardissimo e spesso resto anche fuori, ma io non vado a lavorare, vado a bere qualcosa rilassandomi con Veronica e mia cugina Betty, non servivo tavoli e poi dovevo lavare i piatti e i bicchieri. Chissà per quanti soldi, poi...

I libri delle materie erano davvero costosi, non potevo pensare ad altro se non ad un modo per aiutare quella ragazza dai capelli rosa, non voglio si riduca troppo stanca da addormentarsi sul banco le prime ore della mattina, i professori l'avrebbero buttata fuori in continuazione e lei si sarebbe ritrovata più tempo nei corridoi che in aula.

Quando finalmente suonò la campanella che indicava la mia libertà e la fine di un lunedì scolastico, andai dritta verso la mia macchina per andare a prendere due menù cheesburger e due frappè. Sorrido inconsciamente mentre prendo il sacchetto con il pranzo per me e per Toni. Non ero abituata a prendermi cura di qualcuno, ma sentivo una sensazione piacevole nell'immaginare il sorriso della ragazza da cui stavo andando. Pensai molto senza neanche accorgermi di essere già davanti casa sua. Spensi l'auto e presi il pranzo, quando bussai Toni venne subito ad aprirmi e mi regalò un caldissimo sorriso. Mi sentivo a casa ora.

Parla Toni

Rimase a guardarmi senza dire niente, ma accennò un sorriso e io la feci entrare. Vedevo fosse scossa, camminava lentamente e quasi piegata come se portasse un peso sulle spalle, un peso che io volevo alleggerire e se fosse stato il caso, portarlo addosso io.

La guardavo mentre posava il pranzo nella tavola, mi diressi verso di lei e le diedi un bacio sulla guancia, lei arrossì e cercava di non farmelo notare coprendosi con i capelli meravigliosi che si ritrovava. Non commentai, non volevo spezzare quel silenzio caldo e accogliente per non farla sentire a disagio e invadere i suoi spazi. Anche se vestita con una tuta e una classica maglietta con sopra una felpa nera con la cerniera aperta, era sempre bellissima, oggi mi sembra pure più bella del solito. Notai che stava iniziando a guardarmi, allora mi sedetti e lei fece o stesso. Mi passò il mio panino e sussurrò "Buon pranzo, ragazzina". Odiavo quel nomignolo, ma sapere che lei mi chiamava così apposta per infastidirmi me lo faceva quasi amare. Le sorrisi e cominciammo a mangiare in silenzio, ovviamente i frappè erano sciolti e mi uscì una risata dopo aver pensato al messaggio in cui mi aveva scritto che appunto non mi assicurava che arrivassero con una consistenza decente. Lei mi guardò, ma non rise e non mi chiese niente. Mi si spezzò il cuore a vederla così e non riuscivo più a trattenermi nel chiederle cosa fosse successo, ma preferì aspettare finisse di mangiare.

Parla il narratore

Le due ragazze quando finirono di mangiare, sistemarono la cucina e si diressero verso il divano. Cheryl si sedette in un lato del divano opposto a quello di Toni che non resistette più e iniziò a parlare, distruggendo tutto il silenzio che ci fosse.

Toni: Cheryl, cos'hai? Che ti è successo?

Cheryl sobbalzò per il tono di voce della ragazza che si stava avvicinando a lei mettendosi in ginocchio davanti alle sue gambe.

Cheryl: Di cosa parli?

Cercò di allontanarsi lievemente, ma senza alcun risultato positivo, Toni era lì davanti a le e poggiò le sue braccia sulle sue gambe. La rossa, aspettandosi il gesto era già preparata, quindi riuscì a trattenere la smorfia di dolore che la incendiava dentro.

Toni: Sei troppo silenziosa, hai gli occhi spenti e gonfi da tutto il giorno, dimmi cosa posso fare per aiutarti, ti prego.

Cheryl: Davvero Toni, è tutto okay, le solite cose, davvero. Niente di nuovo o cosa a cui io non sono abituata, quindi stai tranquilla.

Due storie complicate ne formano una SENSAZIONALEWhere stories live. Discover now