CAPITOLO 8: È SOLO ATTRITO...

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Un mese dopo...

Danny entrò in camera stropicciandosi le mani: - Brrrr... che freddo che si è messo a fare!-
-Cosa pretendi?- rispose Ed senza staccare lo sguardo dalla TV: -Siamo a metà dicembre!-
-Mark dov'è?- chiese allora il primo.
Warner indicò con lo guardo la porta della camera da letto di Lenders.
Chiusa.
Dall'interno si sentivano provenire un rumore cigolante di materasso a molle e dei cadenzati gemiti femminili.
I gemiti stavano aumentando di frequenza... e di intensità.
-Judy Garland?- domandò Mellow con fare perplesso.
-Già.- rispose asciutto Ed: - Non riconosci l'acuto?-.
Danny sorrise per un secondo. Poi tornò serio:- Ma come fa a stare con un'oca simile?-
Ed si strinse nelle spalle: - Non "ci sta". Ci va a letto. È fondamentalmente diverso.-
-Sarà...- annuì Danny: - Ma a me non piace comunque.-
- Non deve piacere a te.- fu il sempre più sterile commento di Warner.
Danny si sedette rassegnato e si mise a guardare la TV accanto ad Ed, cercando di ignorare gli urletti e i commentini piccanti della ragazza rinchiusa nella camera accanto con il suo Capitano.

*******


Mark possedeva quel corpo sotto di lui con tutta la forza che aveva.
Con una mano strinse forte il seno prosperoso ed invitante della ragazza, facendola quasi urlare di dolore.
"Un bel ragazzo come te ne trova quante ne vuole da sbattersi, tranquillo!".
Effettivamente ci aveva messo meno di mezzora a portarsi in camera Judy Garland la prima volta.
L'appariscente e voluttuosa capo delle cheerleaders non aspettava altro.
Era bastato un cenno.
Vivien aveva ragione dopotutto.
"Al diavolo!!" pensò.
Per togliersi dalla testa quel nome che gli avvelenava il sangue, si staccò dal corpo formoso della ragazza per un attimo e con forza la girò sul letto, facendola mettere a carponi.
Almeno così non doveva guardare quella faccia: troppo truccata per i suoi gusti.
Ora tutto aveva un'altra prospettiva.
I capelli biondi palesemente tinti, la pelle abbronzata da innumerevoli lampade ripetute, i glutei tondi e sodi e... un tatuaggio tribale, all'altezza dell'osso sacro.
"Ornamento di dubbio gusto" pensò divertito.
Fece passare una mano tra le cosce della bionda poi, con forza, la penetrò dal dietro.
La ragazza ebbe un sussulto per l'inattesa invasione, ma subito dopo cominciò a contorcersi in preda al piacere.
E a gemere.
Ancora.
Come odiava quei ridicoli urletti.
Ma non gli importava: in fondo era soltanto sesso.
Anzi, meno di sesso: quello era solo attrito.
Una semplice frizione meccanica per stimolare le sue terminazioni nervose e provocare piacere.

*******


Danny era seduto sul divano davanti alla TV ma non guardava il programma che veniva trasmesso.
Stava ancora pensando al perché Mark e Vivien si fossero lasciati.
Mark non l'aveva mai detto: né a lui né a Ed.
Li aveva semplicemente informati che sua storia con la ragazza era finita.
Punto.
Per fortuna non aveva preteso che lui ed Ed cominciassero a loro volta ad ignorare Vivien.
Vivien ovviamente aveva cambiato banco in classe.
Aveva fatto uno scambio con Clara ed ora sedeva dall'altra parte dell'aula.
Poi, siccome Clara era un po' spaventata dal nuovo Mark torvo e scontroso, c'era stato un altro cambiamento: ora lui sedeva a fianco di Lenders mentre Clara era diventata la compagna di banco di Ed.
Però a lui Vivien mancava tanto... ed anche a Ed.
Appena potevano, andavano a parlarle.
Lei apparentemente stava bene ed era allegra, ma come intravedeva Mark, anche da lontano, si defilava.
Ma cosa era accaduto tra quei due? Erano così affiatati! Poi di punto in bianco BUM. Scoppiati.
Non aveva senso.
Ma il vero problema era il "nuovo" Mark.
Pur volendo passare sopra al fatto che ultimamente si era portato a letto qualsiasi essere che avesse un paio di tette e respirasse, cosa che già di per sé lo sconvolgeva, era cambiato come persona.
Si era chiuso.
A malapena li salutava.
Solo il suo gioco in campo aveva tratto giovamento da tutta quella vicenda.
Era diventato una vera e propria furia.
Travolgeva gli avversari e a volte anche i compagni come un ciclone e segnava un minimo di tre goal a partita.
Ma il suo gioco era sporco.
Oddio, non era mai stato il "principe del bel calcio" tutto virtuosismi e tatticismi... ma adesso era assurdo!
Il suo gioca era davvero diventato violento!
Sempre più spesso gli arbitri fischiavano i suoi falli...un paio di volte l'avevano anche ammonito.
Insomma: stava esagerando.
Il rumore di qualcuno che bussava alla porta lo distolse dai suoi pensieri.
Ed si alzò pigramente dal divano e andò ad aprire.
-Vivien!- esclamò stupefatto Ed Warner trovandosela davanti.
Lei sorrise e chiese: - Ciao Ed. Posso entrare?-
-Ma certo!- rispose lui facendole strada.
Danny trasalì.
Da quando lei e Mark si erano lasciati non era più venuta nella loro stanza. Doveva decidere di arrivare proprio oggi che Lenders stava facendo tutto il kamasutra con un'altra in camera da letto?
Vivien entrò e salutò Mellow allegramente: - Ciao Danny! Scusa il disturbo, cercavo proprio te!-
Si fermò un attimo.
Le urla di Judy Garland avevano raggiunto un volume un po' fastidioso. Beh, almeno evidentamente erano al culmine! e poi l'avrebbero fatta finita con quella tortura sonora.
Vivien udì chiaramente i gemiti. Almeno che non fosse totalmente sorda, sarebbe stato impossibile non notarli.
Danny la vide semplicemente scuotere il capo sconsolata.
Un'ombra di tristezza le passò negli occhi.
Si riprese subito però e continuò da dove si era interrotta.
Nello stesso momento finirono anche le urla della Garland. Una liberazione per tutti.
-Dicevo: cercavo proprio te, perché riordinando casa ho trovato questi libri che mi avevi prestato e volevo restituirteli.- proseguì la ragazza porgendo a Danny due volumi rilegati in blu.

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