CAPITOLO 31: NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI

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Vivien entrò nell'ascensore e schiacciò il tasto del piano terra. Quando le porte si chiusero si voltò in direzione del grande specchio alle sue spalle. Gli ascensori le avevano sempre dato una spiacevole sensazione di leggera claustrofobia, soprattutto quando era sola. La presenza dello specchio la aiutava a pensare che quell'ambiente fosse più grande e non così angusto.

L'ascensore si fermò: possibile che fosse già arrivata? La sua stanza era al sesto piano e il tragitto non poteva essere così breve. Immediatamente si accorse di essersi fermata al terzo piano. Qualcuno da lì doveva aver chiamato l'ascensore.

Le porte alle sue spalle si aprirono e lei si voltò.

Benji.

Lui si fermò sulla soglia, abbassò la visiera per nascondersi il viso e disse: -Vai pure, aspetto l'altro.-

- Come vuoi.- disse Vivien e schiacciò il tasto della chiusura porte.

Oh, al diavolo!

La ragazza inserì un piede nella fessura degli sportelli, ormai quasi completamente ricongiunti, facendo scattare la fotocellula e costringendoli a riaprirsi di nuovo.

- Vieni dentro, stupido!- disse successivamente con voce secca.

Benji si ostinava a non guardarla: - No. Non mi va di stare solo con te in uno spazio di un metro quadrato. È troppo.-

Lei trovò da ridire: -Ma sono solo tre piani!-

Finalmente lui sollevò lo sguardo su di lei e si arrese: -E va bene...-

Il portiere entrò e Vivien richiuse le porte. Rischiacciò il tasto del piano terra.

Price si era appoggiato con la schiena alla parete di fronte. Teneva il cappello ben abbassato sul viso, le braccia conserte, le lunghe gambe incrociate e fissava ostinatamente il pavimento.

La ragazza lo osservava. Poteva capire il suo stato d'animo, ma lei moriva dalla voglia di parlargli. Non si erano più rivolti la parola dopo il chiarimento definitivo di qualche giorno prima... Ma soggiornavano nello stesso albergo, si incontravano più spesso di quanto avrebbero voluto e soprattutto avevano una marea di amici in comune. Non avrebbero potuto ignorarsi in eterno!

-Come stai, Benji?- esordì lei cercando di assumere un fare disinvolto.

L'imbarazzo di entrambi era palpabile.

Il SGGK si raddrizzò di scatto e con una mossa fulminea venne verso di lei.

Vivien temette il peggio... Ma lui la scansò e schiacciò il tasto "STOP" sulla tastiera, bloccando l'ascensore a mezza strada fra due piani.

-Cosa fai?!?- chiese la ragazza con un crescente senso di angoscia.

Benji la costrinse contro la parete, stese le braccia e appoggiò le mani ai lati della sua testa sul pannello dell'ascensore. In questa posizione la sovrastava completamente. Vivien deglutì: non aveva paura di lui, ma quell'atteggiamento la inquietava.

Lui avvicinava il viso progressivamente a quello di lei: era estremamente affascinante.

"Non baciarmi, non baciarmi, non baciarmi!" Pensava Vivien convulsamente. Se lui l'avesse fatto non era affatto certa della sua reazione: lei amava Mark, questo era ovvio. Ma l'alchimia che c'era sempre stata tra lei e Price non era una cosa che si risolve e dimentica in due giorni.

Lui, comunque, non la baciò. Si fermò a pochi centimetri da lei e disse con fermezza : -Adesso tu mi ascolti senza interrompermi.-

Vivien annuì.

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