CAPITOLO 11: L'ANNO NUOVO

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Oliver stava caricando le valigie nel bagagliaio della sua station-wagon.

Si voltò convinto di aver finito, ma si trovò alle spalle Patty con altre due enormi borse in mano.

-Ancora?!?- chiese esasperato.

- Certo! – rispose la ragazza: - Quelle che hai caricato finora erano le valigie di Vivien. Queste sono le mie.-

Alzò gli occhi al cielo e decise che mai più avrebbe viaggiato insieme a due ragazze.

Caricò le ultime due borse e chiuse il bagagliaio.

-Aspetta, aspetta Holly!- disse sua cugina arrivando di corsa: - Manca ancora la mia valigia delle scarpe!-.

E certo! La valigia delle scarpe!

Come aveva fatto ad essere così stupido e non pensare che ci fosse anche una valigia delle scarpe!

Sconsolato riaprì il portellone, sistemò l'ultimo borsone e richiuse.

-Possiamo andare, adesso?- chiese dubbioso.

-Per me sì.- disse Patty.

-Idem.- confermò Vivien.

- Grazie al cielo. Salite, forza. Ci aspettano almeno cinque ore di strada.- Disse il ragazzo sedendosi al posto di guida.

Dovevano arrivare fino a Niseko, nota località sciistica nella prefettura di Hokkaido.

La famiglia Price aveva una villa in montagna nella lussuosa località turistica e Benji aveva pensato bene di invitare tutti i ragazzi della squadra a passare lì il Capodanno.

Avrebbero passato tutti insieme gli ultimi tre giorni di vacanza, prima del rientro a scuola.

Vivien sedeva nei sedili posteriori e prestava poca attenzione agli allegri discorsi del cugino e della fidanzata.

Pensava a Mark.

Aveva telefonato a Danny e lui l'aveva rassicurata dicendo che il ragazzo stava bene ed era stato dimesso.

Era ancora un po' acciaccato, ovviamente, ma Lenders aveva una tempra d'acciaio e nel giro di pochi giorni sarebbe tornato in perfetta forma.

Vivien ne era felice.

Ripensò alla paura di quando aveva appreso dell'incidente, al viaggio angosciante verso l'ospedale, al sollievo di trovarlo addormentato e sereno.

Ricordò quanto era stato bello stare accanto a lui in quella stanza, toccarlo ancora e addormentarsi stretta al suo corpo. Un corpo che, purtroppo, non si era accorto di nulla.

L'amarezza la invase: aveva potuto stargli ancora vicino in quel modo unicamente perché Mark era incosciente e sotto l'effetto dei farmaci.

La triste consapevolezza che se lui fosse stato sveglio e vigile l'avrebbe respinta e scacciata, probabilmente con parole velenose, la invase.

L'aveva perso, lo sapeva.

Gli aveva fatto troppo male.

Anche se lei, in fondo, l'aveva fatto unicamente per il suo bene.

Non avrebbe mai avuto una seconda possibilità con lui: Mark Lenders non dimentica e soprattutto non perdona.

Il paesaggio scorreva veloce fuori dal finestrino.

Vivien appoggiò la fronte al vetro e chiuse gli occhi per tagliare fuori il mondo e rimanere da sola con la sua angoscia.

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The eye of the TigerWhere stories live. Discover now