CAPITOLO 12: MIO

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Mark guidò ininterrottamente tutta la notte.

Non aveva sonno: era spinto da una forza nuova che gli dava vigore.

Giunse a Niseko alle sei di mattina.

Non aveva idea di quale fosse la casa dello stronzo.

Arrivò nel quartiere residenziale.

C'erano molte ville di lusso in quella zona: decisamente un paese di poveracci.

Ad un certo punto notò un edificio che troneggiava sugli altri, poco distante sulla sommità di una collina.

Lentamente, a fari spenti, guidò fino al cancello d'ingresso.

Senza spegnere il motore scese dall'auto.

Lesse i nomi sul campanello e i suoi sospetti furono confermati: Price.

Guardò la villa con fare scettico.

"Che cazzo di casa..." pensò.

Risalì in macchina e accese il riscaldamento stropicciandosi le mani intirizzite.

E adesso che era arrivato fin lì? Cosa doveva fare?

"Smettere di consumare benzina inutilmente, per prima cosa" disse a se stesso.

Girò la chiave e spense l'auto.

Prese in mano il cellulare e fece per chiamare Vivien.

Poi si fermò.

E se lei non avesse risposto?

E se non avesse voluto vederlo?

E se si fosse di nuovo presa gioco di lui con quegli occhi beffardi di QUEL giorno?

Non l'avrebbe sopportato...

Faceva davvero molto freddo.

Si voltò e prese un plaid che teneva dietro il sedile.

Ci si avvolse.

Un pochino meglio.

Forse non aveva fatto una cosa saggia a raggiungerla lì.

Probabilmente lei avrebbe riso di lui...

...eppure Ed aveva detto che...

La sua mente era sempre più rallentata.

Il sonno stava prendendo il sopravvento e un caldo torpore invadeva il suo corpo.

Appoggiò il capo al poggiatesta e senza rendersene conto si addormentò.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Si risvegliò intorpidito circa due ore dopo.

Una spessa coltre di ghiaccio rivestiva il parabrezza.

Il sole era sorto e la luce era molto forte.

Sentiva una strana sensazione... pungente...

"Ma quale strana sensazione, cretino!" rise tra sé "Devi semplicemente pisciare!".

Aprì la portiera e scese dall'auto per svuotarsi la vescica.

°°°°°°°°°°°°°°°°°

Vivien aprì gli occhi.

Guardò l'orologio: le 8:00.

Quanto aveva dormito? Tre ore, non di più...

Calcolando che si era coricata alle quattro e si era rigirata nel letto un bel po', probabilmente si era addormentata intorno alle cinque.

The eye of the TigerWhere stories live. Discover now