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Il ventisette dicembre, verso le due di notte, accadde qualcosa a Lane Street che poteva essere tranquillamente catalogato come uno dei nuovi giochetti perversi dei Lestrange.
Metà della casa era uscita a divertirsi: Ron era andato dalla sua misteriosa fidanzata, Edward era sparito al cinodromo portandosi dietro Blaise ed Elettra (gli unici che ogni tanto riuscissero a fargli venire un po' di buon senso!) mentre May era tornata giusto quella sera e se ne stava nella camera di Draco, ad aspettarlo.
Tom dormiva pacifico nel suo letto, con Veleno a sonnecchiare sul suo piumino, mentre due sonnambule a caso, Hermione e Beatrix, stavano sedute in pigiama nel salone, davanti allo schermo ultra piatto, a girare da un porno all'altro, vista l'ora tarda, ma una in mano aveva una birra mezza vuota, l'altra un bicchierone di sangue.
L'apoteosi dello svarionamento di certi orari erano Harry e Draco che si erano ritrovati a farsi il bagno insieme (il biondo nella doccia, Potter nella vasca!) a causa di forza maggiore.
I loro bracciali si erano rimessi a fare le bizze.
- Ho messo su due chili.- bofonchiava Harry, accendendosi una delle Malboro di Malfoy, immerso nella schiuma.
- Hn, più o meno anche io.- gli urlò quasi il biondo, per sovrastare il baccano della doccia - E' colpa del pudding!-
- No bello, è colpa della fonduta al cioccolato di tua zia!- Potter se la sognava ancora. A quel dolce mancava solo la parola, poi sarebbe stato perfetto. Altro che due chili! Sirius come minimo ne aveva messi su quattro!
Fra tutti i Black e Draco doveva ammettere che non aveva mai visto nessuno così goloso di cioccolata.
- Cosa stanno facendo quelle due là in salone eh?- Draco spense la doccia, avvolgendosi un asciugamano blu scuro attorno ai fianchi ed uscendo dal box - Non è che la piccoletta si sta rifacendo i denti sulla mezzosangue?-
- Scusa ma credo sia poco probabile. Uno perché Trix ha bevuto tanto da scoppiare e due...non credo che riuscirebbe a mettere un dito addosso a Herm. Da quel poco che ho visto è diventata talmente potente da far spavento.-
- Si, ho notato.- borbottò Malfoy, mettendosi davanti allo specchio appannato - Peccato le si contino le costole.-
- E tu che ne sai?- Harry gli scoccò un'occhiata storta.
- ...L'hai detto tu no?- lo rimbeccò l'ex Serpeverde - Hai detto tu che era magra...-
- Ma vaffanculo Malferret.- fu la gentile e chiara risposta.
- Senti Sfregiato, non cominciare eh?- ringhiò Draco rabbioso, togliendo il vapore dello specchio con un asciugamano per le mani - Non capisco perché adesso tu debba metterti a fare certe insin...cazzo!- si voltò di scatto verso la vasca, picchiando il fianco contro il lavandino e spaventando Harry a morte.
- Che succede?- gli chiese il moro, guardandosi attorno frenetico.
- C'era...c'era qualcosa sulla parete!- ringhiò Draco, pensando che aveva lasciato la bacchetta in camera sua - C'era qualcosa, l'ho visto nello specchio Potter! ..Ehi...lo senti questo rumore?-
I due ghiacciarono, sentendo uno strano ticchettio risuonare per tutto il loro bagno. Come qualcosa che picchiettava aguzzo sulle piastrelle. Tipo...piccole zampe.
Non fecero in tempo a pensarlo che il loro sinistro invasore riapparve davanti ai loro occhi ma fu grazie alle grida che cominciarono a provenire da quel bagno che gli altri abitanti della palazzina si svegliarono dalla catalessi.
Tom stava uscendo dalla sua stanza, tutto arruffato e assonnato proprio quando May allarmata si precipitò fuori dalla camera dell'ex principe di Serpeverde in sottoveste e vestaglia rosa.
- Ragazzi!- li chiamò l'Osservatrice - Ehi, tutto bene lì dentro? Cosa succede?-
- Ma perché urlano?- si stupì anche Beatrix, arrivata dalle scale del primo piano in quel momento.
- Non è che quei due idioti se le stanno dando a quest'ora vero?- sbadigliò Tom - Non possono dormire?-
- Allora?- sbuffò anche Hermione, raggiungendo il gruppo con la bacchetta in mano - Falso allarme?-
- Non lo so...- le disse May, picchiando di nuovo sulla porta - Ragazzi, che succede?-
- C'è...c'è...- la voce di Harry giunse ovattata dall'interno del bagno - C'è...un fottuto ibrido formato scorpione che scorrazza sul pavimento!- urlò - E' gigantesco! Ma sembra aver paura dell'acqua...- aggiunse, visto che l'essere nero con più di dieci zampette aguzze piene di aculei sembrava stare lontano dall'acqua uscita nella colluttazione, considerato che Malfoy, dopo aver buttato sopra l'ibrido l'asciugamano che aveva sui fianchi, ora se ne stava nudo con tutta la gioielleria al vento insieme a lui, in piedi, dentro alla vasca.
- Ha paura dell'acqua?- disse Tom - Ragazzi, non è che è un ragno?-
- Maledizione, ha una coda enorme!- ringhiò Draco facendo traballare tutta la casa, mentre Hermione andava di sotto, prendeva un attizzatoio dal caminetto e tornava da loro.
- Ok...allora adesso veniamo e lo sistemiamo, va bene?- propose May.
- No!- urlò allora Harry.
- Come no?- bofonchiò la Aarons mentre Trix sorrideva all'arma improvvisata della Grifoncina - Dai ragazzi! È tardi, fateci entrare e sistemiamo la faccenda. È solo un ibrido, dai!-
- Insomma, May non entrare!- sbottò Potter - Non abbiamo niente addosso!-
A quella frase May dovette lasciar perdere ma Hermione, già stufa di tutte quelle menate, andò dritta alla porta e dette un paio di colpi - Ragazzi, sono io. Sto entrando.-
- Cosa???- sbraitò Draco, riconoscendo la sua voce - Senti, non abbiamo bisogno di...-
- E piantala!- disse la strega roteando gli occhi - Fra tutti e due non avete niente che non abbia già visto anni fa, quindi fatela finita. Adesso state buoni che sistemo tutto io ok?-
E in effetti sistemò tutto con calma. Entrò rapida e si richiuse la porta alle spalle, tenendo fermo con la telecinesi l'ibrido che aveva subito cercato di attaccarla. Si agitò parecchio e non fu facile controllarlo ma dopo averlo immobilizzato con la bacchetta, infilzarlo con l'attizzatoio fu un gioco da ragazzi.
- Ma che schifo...- Harry si sporse un po' verso di lei - Che roba è?-
- Non lo so...- disse la Grifoncina disgustata - Ma puzza da morire. E continua ad agitarsi...- aggiunse, visto che l'ibrido continuava a muovere le zampette appuntite in maniera frenetica - Torno di sotto, vado a vivisezionarlo...- e anche non volendo, un'occhiata le cadde dove non doveva - Volete che accenda il riscaldamento ragazzi?-
Venne cacciata fuori in malo modo, visto che ridacchiava come una matta e che quei due erano molto suscettibili sul loro armamentario da prestazioni, così dopo essersi presa una strana occhiata da May tornò di sotto, accompagnata da due curiosissimi maghetti undicenni che non vedevano l'ora di assistere.
- Io lo trovo un po' macabro.- disse la Aarons, osservando Hermione che piantava l'attizzatoio su un tagliere per impedire all'ibrido di fuggire - Ma vuoi davvero farlo qua?-
- Bhè, dovrete tagliare il pane da un'altra parte d'ora in avanti.- rispose la Granger senza neanche guardarla - Piuttosto, mi serve un coltello lungo e una mannaia. Devo staccare la coda a questo maledetto affare...credo sia velenosa.-
- E ha anche paura di Trix.- se ne uscì Tom, catalizzando l'attenzione delle due Auror.
- Come?- si stupì May.
- Si, guarda...- e indicò l'animale demoniaco che emetteva strani suoni acuti quando la Vaughn si abbassava su di lui, peggio ancora quando gli soffiava addosso coi canini bene in vista.
- Ma bene.- sorrise Hermione soddisfatta - Questo è un indizio, mi sarà utile.-
Superata la sparata sarcastica delle Grifoncina e dopo essersi ripresi i pochi brandelli di dignità che era loro rimasta, Harry e Draco uscirono dal bagno con addosso i pantaloni e anche una maglia, tanto per coprirsi meglio, ma una volta in cucina desiderarono tornare indietro.
- Oddio...ma cazzo mezzosangue!- sbottò Malfoy - Proprio qua dovevi farlo questo lavoro?-
Hermione e May, soprappensiero, sollevarono il capo contemporaneamente e il biondo, avendo capito la gaffe decise di modificare il tiro, raggiungendo il bancone della cucina con la bocca ben chiusa.
La Granger aveva l'anima del coroner, secondo lui. Aveva vivisezionato quel povero ibrido, che ora sinceramente gli faceva un po' pena, in un sacco di pezzettini. Gli aveva staccato la coda con un pungiglione da far invidia all'ape Maia, due strani arti con due chele che secondo il suo modesto parere avrebbero potuto spezzare anche un osso umano, le piccole zampette appuntite come coltelli e anche la testa.
- E' una macchina per uccidere questo coso.- sussurrò Harry.
- Non sai quanto hai ragione.- sibilò la Grifoncina, estraendo il veleno contenuto nella coda dell'animale demoniaco, mettendolo in una provetta e dandolo a Malfoy - Chiunque l'abbia creato è un bravo alchimista ma sinceramente l'ho trovato ancora molto debole.-
- Stai dicendo che era un prototipo?- le chiese May scettica.
- Si, lo trovo del tutto imperfetto.- continuò la strega dagli occhi d'oro - Intanto stava lontano dall'acqua, sembrava infastidito dalla presenza di Beatrix il cui sangue è di metà vampiro ed era, ripeto, molto lento nei movimenti. Secondo me era solo un giocattolino di prova dei Lestrange.-
- E meno male che dovevano far passare in santa pace le feste.- sentenziò Trix sarcastica.
- Che barba.- sbuffò anche Tom - Io me ne torno a dormire.-
- Ehi fermi voi due piccoli mostriciattoli!- sbottò May seria - E se ce ne sono altri in giro per casa?-
- No, non ce ne sono.- li tranquillizzò Hermione, guardandosi il bracciale al polso - Non rilevo niente.-
- Per adesso.- sottolineò May.
- Bhè, spero che non arrivi altro.- rispose l'altra serafica - Se hai delle premonizioni fammelo sapere.-
La Aarons se ne andò sospirando per tanta testardaggine in camera di Malfoy avendo però l'accortezza di dire anche davanti al biondo, proprio davanti a Hermione, che l'aspettava in camera loro.
Naturalmente il self control di Draco, cimentato in anni e anni di menefreghismo, gl'impedì di arrabbiarsi a dovere ma la seguì poco ordinando praticamente a Potter di fare un giro della casa mentre lui andava a sistemare alcune questioni personali in sospeso.
Andati a letto anche Trix e Tom, Harry scoccò un'occhiata strana alla sua migliore amica.
- Che c'è?- gli chiese sorridendo - Qualcosa non va?-
- No, niente.- alzò le spalle, dandole un bacio sulla fronte - Mi ha fatto solo ridere Malfoy in bagno.-
- Già. È impressionante come uno come lui tiri fuori la carta del pudore quando non sa neanche dove stia di casa.-
Potter ridacchiò, mettendosi sul fuoco del latte caldo - Tu lo vuoi? Lo prendi sempre col miele?-
- Si, grazie.- Hermione si lasciò andare sul divano esausta - Oddio, fare a pezzi quel coso è stata dura! Mi fanno male le spalle e i polsi. Colpa di quella mannaia...porca miseria ma per cosa la usate?-
- Oh, Tom ti ha dato quella di Malferret.- ghignò il moro raggiungendola con le tazze pronte - Quel deficiente la usa per tagliare cose di cui non so neanche il nome. Piante intendo. Per le pozioni.-
- Immagino.- rispose, portandosi la tazza fumante alle labbra - Stai meglio oggi?-
- Perché me lo chiedi?-
- So che c'è qualcosa che non va.- gli disse semplicemente - So che c'è ma non so cosa sia.-
- Ora va meglio.- Potter si passò le mani fra i capelli, incrociando le gambe sul divano - Cioè...non potrà mai andare meglio ma ogni tanto mi serve che qualcuno mi ricordi che non c'è solo il bianco e il nero.-
- Adesso vedi le sfumature Harry?- gli chiese in un sussurro.
- Si.- annuì serio e libero al tempo stesso - Prevarranno sempre il bianco e il nero ma la mia vita è piena di gradazioni di grigio. A volte non riesco più a metterle bene a fuoco e perdo di vista le cose importanti.-
- Capita a tutti tesoro, non solo a te.- gli disse carezzandolo con un'occhiata tenera.
Harry le sorrise, adagiandosi contro l'imbottitura del divano - E' da un pezzo che non mi sentivo chiamare così.-
- Andiamo, non mi dirai che in questi anni non ti sei dato alla pazza gioia.- ridacchiò lei, appoggiandogli la testa sulla spalla, riprendendo una vecchia abitudine - Ron mi ha detto che ti sei rimesso con Elettra solo l'anno scorso.-
- Abbiamo pensato che doveva passarsi i suoi anni a Hogwarts tranquilla.-
- Che stronzata.- ghignò la strega.
- Un'enorme stronzata.- la corresse - Sono stati degli anni pallosi senza di lei.-
- E così Harry Potter rimane fedele eh?-
- Totalmente.- scandì serio - Una basta e avanza. Sto quasi cominciando a pensare che l'unica cosa buona che abbia combinato in vita mia stata proprio mettermi con Elettra...dopo aver allagato Serpeverde al sesto anno naturalmente.-
- Ma naturalmente.- Hermione inspirò, stringendogli forte la mano - Sai una cosa? Mi sei mancato.-
- Anche tu.- sussurrò il bambino sopravvissuto, baciandola sui capelli - Ora però devo andare a dormire. Domani devo passare al Ministero di mattina presto...a quanto pare Duncan ha qualcosa da dirmi. Tu non dormi?-
- Oh, non ho ancora voglia.- si limitò a dirgli, agitando la mano - Tu vai a letto tranquillo va bene? Se capita ancora qualcosa me ne occupo io.-
- Grazie Herm.- le disse, andandosene sulle scale - Domani mattina però ti metto io a letto personalmente. O io o Ron...ammesso che quel maledetto cornuto torni a casa. Mi piacerebbe sapere con diavolo esce, porca miseria! Ed Elettra, quella maledetta, lo sa e non mi vuole dire niente!-
- Tesoro, ti ricordi con chi ha fatto storie l'ultima volta che non voleva farci conoscere la sua ragazza?-
- Una cubista.-
- No, scemo.- sorrise la ragazza - A scuola, a Hogwarts.-
- Bhè...- Potter fece mente locale, stranito - ...la Parkinson mi pare. Si, la Par...OH CAZZO!-
- Shhh!!!- lo zittì la Granger, quasi usando la magia - Ma sei tutto matto?! Abbassa quella voce!-
- Si fa di nuovo la Parkinson?- alitò sconvolto, aggrappandosi alla ringhiera della scala - Ma è completamente deficiente?! L'ultima volta lei gli ha messo le corna!-
- Dopo che lui l'ha piantata in asso a una festa.- gli ricordò rauca - Ma chissene frega comunque. Se ti chiede non fare il mio nome e non farti scappare la cosa, va bene? Se non vuole dirlo ci sarà un motivo!-
- Certo, ha delle corna gigantesche!- frecciò sarcastico.
- Harry!-
- Ok, ok!- sbuffò - Me ne vado a dormire e prometto che starò zitto!-
- Saggia idea! Avanti, fila! Buona notte.-
- Notte Herm.- le sorrise - Sogni d'oro.-
Si, sogni d'oro.
Hermione posò lo sguardo sulle fiamme languenti nel caminetto e le sollevò con un gesto della mano, attizzandole.
Sogni d'oro. Da quando non sognava? Da quanto un bel sogno non allietava il suo sonno?
Incubi, incubi...solo incubi.
Occhi bianchi, risate di bambina. Fauci. Carne a brandelli. Grida. Buio.
Non c'era più posto per i bei sogni.

La mattina dopo, Ron entrò in casa verso le sette di mattina, mezzo svestito e come sempre con la faccia beata.
La sua espressione da beota però si pietrificò davanti a Harry, seduto alla tavola in cucina.
- Ciao cocco.- gli disse perfido - Com'è andata?-
- Bene.- Weasley lo guardò di sottecchi - Come mai già in piedi?-
- Devo parlare con Duncan e se prendo Edward lo porto con me. Tu piuttosto...passata una bella serata?-
- Harry, non ricominciare per favore.-
- Sai che sei un rompi balle? Perché non mi dici chi è?-
- Perché non è mai la stessa.-
- See...come no!-
- Che vuol dire scusa?-
- Andiamo, non sei mica un puttaniere come Malfoy o come Edward!-
- Sfregiato, vuoi regredire ai primi denti da latte per caso?- sibilò Draco di pessimo umore, scendendo proprio in quel momento dal secondo piano dove per la gioia di Dalton e specialmente di un'altra persona aveva passato una nottata moltooo turbolenta, all'insegna di una litigata dietro l'altra con la sua cara May.
- Denti da latte?- Ron corrucciò la fronte, attaccandosi alla busta del succo di frutta - Mi spiegate cos'è questa storia? E' da prima di Natale che aleggia questa minaccia, ma che stronzata è?-
- L'hai detto. È una stronzata.- rognò Harry minaccioso - Dì un po' Malfoy, che fai stamattina?-
- Mi prendo una vacanza da questo schifo di mondo.- disse rabbioso - Blaise dov'è?-
- A Everland.-
- Di nuovo? Cazzo ma è solo il 28!-
- Si vede che si diverte di più con le piante velenose che con esseri umani altrettanto letali.- disse Edward altrettanto sarcasticamente uscendo dal bagno e mettendosi ai fornelli - Non credi Malferret?-
- Ti avverto che non sono dell'umore per sentire cretinate.-
- Bhè, preparatevi.- li avvisò l'ex Corvonero, facendo scintillare gli occhioni azzurri - Perché verrà il giorno in cui attaccherò i manifesti e voi tre coglioni dovrete baciarmi il culo per il resto della vostra rincoglionita vita da ciechi. Questo è il mio arzigogolato modo per dirvi che siete dei rintronati con le fette di salame sugli occhi. E tu sai che ho ragione, giusto Dray?-
Il biondo aveva una tempesta negli occhi ma visto che era in torto, e lo sapeva, tacque saggiamente, andando a chiudersi nel bagno investendo quasi Tom che si era svegliato per il baccano.
- Ma che cos'ha?- si stupì il piccolo Riddle, sbadigliando.
- Oh ma non dorme nessuno in questa casa?- sbuffò Ron - Elettra dov'è?-
- Fuori a correre e a smaltire la fonduta al cioccolato.- lo informò Harry - Herm invece? Dove dorme?-
- Nel mio letto.- cinguettò Edward e lo fece così ad alta voce che da dentro il bagno si sentì Draco buttare tutto all'aria. Decisamente era il caso di schiodare e Dalton sapeva capire quando era ora di smetterla, anche se purtroppo il brutto vizio di gettare benzina al fuoco non l'avrebbe mai perso. Ma in fondo, prima della scoperta finale, doveva pur divertirsi no? E quale modo migliore se non dare il tormento a quel deficiente che scambiava fondi di bottiglia per diamanti? Così, sbadigliando dopo la nottata passata a perdere soldi al cinodromo, afferrò Harry per il mantello e se lo portò al Ministero. Ron portò Tom e Trix da Tristan per farli stare con la piccola Degona e poi se andò alla Tana, May filò da Orloff con un diavolo per capello e...lasciò in casa una bomba a orologeria.
- Cazzo, cazzo...super cazzo!- sbraitò Draco uscendo dal bagno quando ci fu il via libera - Non se può più! Questa casa è diventata un circo! Ecco, ci mancavi anche tu!- aggiunse, mentre Pinky gli passava giulivo sotto al naso, senza degnarlo di uno sguardo - Maledetti tutti i prosciutti del mondo!- e dando un calcio a una sedia, portò lo sguardo sulle scale che portavano al piano terra. Lì c'erano le camere dei ragazzi. E quella di Dalton.
In un attimo si sentì avvolgere dalla rabbia e andando dritto come una locomotiva alla stanza dell'ex Corvonero, spalancò la porta come un forsennato.
- Mezzosangue!- sbottò - Non avevamo detto che andava bene anche il divano?!-
Hermione, nascosta sotto le coperte, stropicciò appena gli occhi e si alzò su un gomito, guardando verso la porta.
- Ma cosa vuoi?- mugugnò, ributtandosi sotto il piumone - Vattene e non tornare a meno che non ci sia il diavolo in persona in soggiorno. Se arriva chiamami che mi faccio fare un autografo.-
- Ehi, non scherziamo!- ululò andando al letto e tirandole via anche i cuscini - Potevi dirlo che la schiena ti faceva male sul serio, io credevo mi stessi prendendo in giro!-
- E già, tanto non so come impiegare il tempo io...- bofonchiò, arrotolandosi nel lenzuolo - Vattene dai!-
- Dovevi per forza dormire con lui?-
- Edward non ha allungato un dito.- sentenziò, ficcando la testa sotto al cuscino - E poi perché ti prendono queste fisse di prima mattina? Dai, scollati...oppure ridammi le coperte che mi sto congelando!-
- Vuoi vedere come ti scaldo se non la finisci?-
- Ohhh...- Hermione finalmente gli prestò la dovuta attenzione, sogghignando - E come eh?-
- Dai maniaca.- sbuffò, calmandosi appena un pochino - Esci da qua. Puoi andare nel mio.-
- No.- scandì allora dura.
- No? Come no?-
- Io non ci dormo dove ha dormito quella tizia.- sibilò fredda, visto che non capiva.
- Mezzosangue...senti...-
- Mezzosangue un corno!- gli disse - E adesso vattene sul serio, maledetto Serpeverde!-
- Se no maledetta Grifondoro?- la sfidò, portandosi le mani sui fianchi - Che mi fai?-
- Ti stupiresti nel sapere quanti giochini ho imparato in questi anni Malferret.-
Draco tacque, mettendosi un attimo a guardarla - Non hai dormito.-
- Infatti, sei arrivato tu a rompere.-
- Intendevo stanotte.-
- Ti ho già detto che non mi sono data alla pazza gioia con Dalton. Dio santo, ma sei perverso!- e si mise seduta, distrutta e con la criniera tutta scompigliata - Cosa vuoi allora? Che c'è?-
- C'è che non dormi!-
- Dormirei se mi lasciassi in pace, cazzo!- esplose - Dio, siete proprio uguali! Dormi, mangia, vivi! Ma come pretendete che lo faccia eh?- ma a quel punto capì di aver parlato troppo e si zittì bruscamente. Cavolo.
- Io e te dobbiamo parlare.- sibilò il biondo a quel punto - E parlerai Granger, dovessi usare le maniere forti. Ti do cinque minuti per vestirti e venire in cucina, poi entro in quel letto e parleremo lì sotto. Decidi tu.-
- Vai all'inferno!- sbottò lei, mentre Draco spariva oltre la porta.
Passarono cinque minuti abbondanti e scatenando l'inferno in cucina il biondo cominciò a chiedersi se come al solito quella maledetta non lo stesse sfidando. Oh, ma se voleva giocare col fuoco doveva solo chiederglielo. Credeva che non avrebbe avuto il coraggio d'infilarsi nel letto con lei? Non chiedeva di meglio, specialmente dopo quanto accaduto con May ma sfortunatamente per lui in quel momento gli si smaterializzò praticamente davanti, gli occhi dorati pieni di fiamme d'irritazione.
La guardò bene, incurante di perderci troppo tempo e dovette ammettere che stavolta la piccola rischiava.
In jeans strappati qua e là giusto per fargli perdere qualche anno di vita, una maglietta nera maniche lunghe scollata a V con una piccola scritta rossa sul seno: "DANGER"
Oh, pericolo. Di certo. Ma non per lui. Per LEI!
- Ti aggrada il mio abbigliamento Malfoy?- lo incalzò perfida e sempre più scocciata.
- Lo sai che non faccio complimenti a parole.- disse serafico, tornando a prestare attenzione solo al suo caffè - Avanti mezzosangue. La sedia è lì davanti, ci sono caffè e vitamine e io ho tutta la giornata da perdere.-
- Non c'è la tua bella oggi?- insinuò Hermione, facendo il giro della tavola.
- Diciamo che ho rivisto il nostro rapporto stanotte.- le spiegò sarcastico - La magia in una coppia va bene...ma con lei ce n'era decisamente troppa.-
- Oh e da quando sei diventato così romantico?- frecciò, versandosi a sua volta una tazza enorme di caffè nero.
- Non era una metafora.-
Hermione stavolta gli puntò gli occhi addosso ed erano anche parecchio minacciosi.
- Ha usato la magia su di te?- sibilò, iraconda.
- Non ha negato ma non l'ha neanche ammesso.- Draco si lasciò andare contro lo schienale dell'alto sgabello bianco del bancone - Mi ha urlato addosso dicendomi che sono inaffidabile, che con me non si sente sicura e che sono un vermiciattolo per aver anche solo pensato che possa avermi scagliato addosso un sortilegio d'amore.-
- Sulle prime cose direi che ha ragione.- sentenziò, facendolo sbuffare - Ma se fossi in te starei attento.-
- Abbiamo già sviscerato l'argomento sul perché non ti piaccia, questa è un'altra situazione.-
- Non quando scaglia incantesimi addosso a te.-
Draco la guardò attentamente, poi riuscì a sorridere - Vuoi difendermi mezzosangue?-
- Non voglio che una che parla con Orloff tutti i santi giorni abbia questo effetto su di voi.- gli chiarì, nascondendo il viso nella tazza - Quella continua a non piacermi. E gradirei avere un'opinione lucida da parte tua, se è possibile.-
- Io sono sempre lucido.- le rinfacciò.
- Se, come Harry e Ron in questo momento.-
- C'è una sola cosa che m'impedisce di vedere chiaramente in una qualsiasi situazione e ti garantisco che non è May.- rispose, sfidandola di nuovo tanto da farle tenere il caffè con due mani - Comunque, nonostante andassi a letto con lei e mi trovassi bene in sua compagnia, il nostro rapporto aveva purtroppo una falla troppo grande.-
- E sarebbe?-
- Non l'amo.-
- Oddio e da quando ti fai questi problemi?-
- Da un pezzo.- le disse chiaro e tondo - E non fare finta di niente.-
- Cosa? Io non faccio finta di niente! Mi sembra di essere sempre stata sincera con te!-
- Affanculo la sincerità.- sbottò, andando a buttare le tazze vuote e i piatti nel lavandino, dove cominciarono a lavarsi da sole con spugna e acqua insaponata - Bene, appurato che tu e Cameron state insieme solo per scaldarvi le ossa ogni tanto, appurato che io e la Aarons abbiamo chiuso perché non mi fido di lei, passiamo a quello che m'interessa davvero.- e la fissò così a lungo che Hermione pensò che stesse facendo come sempre allusioni sessuali.
- Non...non vorrai...-
- Per l'amor di Dio!- rognò seccato, mentre le sue guance si tingevano appena un po' di color pesca - Dai Granger, non farmi sprecare ancora fiato inutilmente. Dimmi cosa succede, dall'inizio alla fine e non farmi girare le palle perché oggi non è proprio giornata. E vedi di non raccontare storie perché me ne accorgerei.-
- E già, non ho segreti per te vero?- sbottò, estraendo dalla tasca dei jeans un foglietto ripiegato in quattro e buttandoglielo sotto al naso - Ecco il problema.- e puntò l'indice sulla carta - Ma prima che tu lo apra...devi promettermi che questa conversazione non uscirà da noi due.-
Draco corrucciò la fronte, mettendosi una sigaretta fra le labbra - Cosa intendi?-
- Che è un segreto fra noi due.- gli chiarì meglio la ragazza, prendendogli la sigaretta con stizza - Non voglio che tu dica mai a nessuno quello che sto per chiederti adesso, ti va meglio così? Devi giurarmi sul tuo maledetto sangue di serpente che questa storia te la porterai nella tomba. Non...non voglio dare un altro dolore a Harry e a Ron.- concluse, abbassando gli occhi, come se si vergognasse di qualcosa.
- Oh, quindi puoi darlo a me.- le disse serafico.
- Solo tu puoi aiutarmi adesso.- mormorò, ridandogli la sigaretta che il biondo si accese - Caesar non mi capisce ma da un demone posso aspettarmelo. Spero che invece tu possa darmi una mano.-
- Lascia.- Draco indicò il foglietto e quando lei finalmente vi tolse il dito, anche se con molta agitazione, riuscì ad aprire il cartoncino e a leggere qualcosa che per un lungo minuto lo fece restare con gli occhi incollati a quella scritta.
Hermione sapeva come avrebbe reagito. Impietrito, freddo, sconvolto, quasi a pensare di essere in un'altra realtà.
Quando Malfoy risollevò lo sguardo, le sue iridi grigie erano come piombo cristallizzato.
- Era questa la cosa illegale.- sussurrò roco - Era questo che cercavi.-
La strega non distolse mai lo sguardo vuoto, aspettandosi tutta la commiserazione e il disprezzo che si meritava.
- E' illegale.- le disse ancora Draco, accartocciando il foglietto e bruciandolo.
- E' l'unica cosa che mi fa andare avanti.-
- Io non la uso e vado avanti comunque.-
- Tu non sei stato mangiato vivo per tre mesi!- ringhiò allora Hermione, cominciando a tremare sullo sgabello - Se non vuoi aiutarmi va bene...ma non ti azzardare a farmi la paternale come Caesar. Da lui posso aspettarmela, non sente niente. Ma non da un essere umano!-
All'ultima frase aveva alzato la voce ma Draco non si scompose. Dentro aveva un inferno ma ormai doveva andare in fondo a quella storia.
- Da quanto tempo la usi?-
- Da quando sono tornata nel Golden Fields.-
- Riduci le dosi?-
- Giorno dopo giorno.- rispose appena - Se riesco a non impazzire e a trovarne altra entro una settimana dovrei ridurre rapidamente fino a smettere entro un mese.-
- E' per questo che non dormi allora.- continuò pacato - Perché hai finito le scorte.-
La vide sogghignare, passarmi le mani nervosamente fra i capelli. Non poteva certo darle torto. Chi sarebbe mai riuscito a dormire dopo essere stato divorato da un demone notte dopo notte, cosciente e distante con l'anima imprigionata?
- Mi serve la Salvia Splendens.- sussurrò Hermione, pulendosi gli occhi lucidi - Mi serve Draco. So che è illegale, l'ho già cercata per tutta la Gran Bretagna ma Caesar si rifiuta di continuare a farmi le pozioni. Dice che ne sono schiava.-
- Cameron ha ragione.-
- Si ma riesco a ridurmi le dosi da sola maledizione!- urlò quasi, balzando in piedi - Dio, mi sembra di impazzire! Mi trattate come se fossi una povera pazza che ha avuto un problema qualsiasi!-
- Non ti tratto da pazza.- chiarì gelido - Ma se mi chiedi di trovarti quell'erba...-
- Tu sei un alchimista!- lo supplicò, facendo il giro del tavolo di volata e quasi aggrappandosi alla sua camicia - A te non farebbero storie! Nessuno ci farebbe caso!-
- Quindi mi stai chiedendo di commettere un errore ancora più grande preparandoti la pozione Divora Sogni.-
- Ti sto chiedendo di aiutarmi.- disse allora, facendosi indietro ma Draco l'afferrò per i polsi, per non lasciarla sgusciare via di nuovo - Quella pozione è stata bollata insieme alla Salvia Splendens. Uccideva i sogni dei Veggenti.-
- A me invece uccide solo gl'incubi.- Hermione non aveva mai neanche pregato Caesar in quel modo ma ora davanti a Malfoy stava perdendo del tutto la ragione. Non dormiva da giorni, si sentiva spossata, esausta, distrutta. E quegli incubi la perseguitavano. Sogni oscuri, pieni di gemiti rochi, urla, sangue, sussurri inumani.
Quella pozione, la pozione Divora Sogni, l'aiutava da mesi a vivere e quella salvia, l'ingrediente unico nel suo genere che serviva proprio per annullare i sogni dei maghi, era tutto ciò di cui aveva bisogno.
Strinse di più le mani tiepide di Draco che in tanti anni non erano cambiate.
- Per favore.- mormorò allora - Per favore.-
Dopo un lungo secondo, Malfoy riuscì a staccarsi dalla sua presa e andò alla finestra. Si appoggiò di peso ai lati delle ante di vetro, osservando la neve che cadeva incessante. Lane Street era sempre illuminata, viva e vociante.
Di colpo ricordò lo stato in cui l'aveva trovato, mesi prima, in quella cella.
Era stata mangiata viva. L'aveva chiamato ogni notte e l'aveva ignorata.
Glielo doveva.
- Ci sono due condizioni.- disse roco, senza guardarla.
- Dimmi.- la sentì sussurrare alle sue spalle, con tono sottomesso.
- La prima è che io mi occuperò di questa faccenda dalla Salvia, alla preparazione e alla riduzione delle dosi. Tu dovrai limitarti a bere la pozione, a dormire, a mangiare e a fare come dico io.-
- Quindi...vuoi occupartene da solo?- Hermione sembrava sorpresa.
- E' quello che ho detto. Ti sta bene?-
Si volse appena sopra la spalla ma la vide annuire, dopo un lungo istante di tentennamento.
- La seconda condizione?- gli chiese, esausta.
- Niente più segreti.-
- Ho detto che non voglio che Harry e Ron lo sappiano.-
- Parlo di noi due.- replicò, girandosi a fronteggiarla - Se c'è altro voglio saperlo adesso.-
- Altro? Non ti sembra abbastanza?- rise malinconica - Non ho altri problemi Malfoy, stai tranquillo.-
- Crenshaw?-
- Jeager?- Hermione vibrò, guardando istintivamente al calendario. La luna nuova sarebbe stata proprio la notte del due gennaio, dopo il compleanno di Draco. - Cosa vuoi sapere di lui?-
- Nemici e basta?-
- Un demone nel letto ti assicuro che è sufficiente.- gli rispose sarcastica - Non mi ripasso tutta la casta oscura della Gran Bretagna Malfoy e ti sarei grata se la smettessi d'insinuare ogni più piccola bassezza ti venga in mente rivolta a me. Sarò diventata una gagia, sarò cambiata e potrò non piacerti più ma mi tengo ancora un uomo per volta.-
- Hn.- Draco dette un ultimo tiro alla sigaretta, gettandola fuori dalla finestra aperta - E chi ti ha detto che mi sei mai piaciuta?-
- Scusa, dimentico sempre con chi parlo.- Hermione sembrava distrutta dopo quella lunga conversazione - Se siamo d'accordo allora me ne torno a dormire. Grazie mille dell'aiuto.-
- Un attimo.- Draco la richiamò, piegando ripetutamente l'indice all'indietro - Dove pensi di andare?-
- A dormire. Sei anche sordo oltre che un idiota che non si sa scegliere la donna?-
- Oh, questa me la lego al dito.- rispose soavemente, del tutto incurante di quello che gli diceva - Comunque i grazie non mi bastano. Vieni un po' qua Granger.-
Hermione rimase per un attimo paralizzata sul posto. Le sue gambe non sembravano aver voglia di muoversi e ora gli occhi Draco le ricordavano tanto qualcosa. Quell'espressione...la conosceva.
- Che cosa vuoi?- gli chiese, facendosi codardamente indietro.
- Dove vai?- ghignò, come avrebbe fatto tanto tempo prima il principe di Serpeverde - Perché scappi?-
- Non sto scappando!- e la mezzosangue del Grifondoro lo fissò furibonda - Per chi mi hai preso eh? Cosa vuoi?-
- Vieni qua Granger.- le ridisse, perfido.
- Sto bene qui.- ma la sua risata la irritò ancora di più - Cosa vuoi?-
- Voglio che tu venga qui. Adesso chi è il sordo?-
- Possiamo parlare anche da qui.- replicò ostinata.
- E chi ti dice che voglio parlare?-
Stavolta lo fissò con gli occhi fiammeggianti.
- Cosa vuoi? Il risarcimento per il tempo che perderai a rimettermi in salute?- frecciò ironica - Se è così ti pago un paio di uscire in uno strip club.-
- Sarebbe interessante e ti ringrazio dell'offerta ma per ora non m'interessa.- e stufo, cominciò lui stesso a farsi avanti con le mani in tasca, giusto per il piacere di rimettersi a caccia. E che caccia. Di colpo una sensazione che aveva dimenticato tornò a fargli battere il cuore. Aveva scordato com'era stato appassionante, eccitante, bello e unico, quattro anni prima stare insieme a lei e cercare il suo contatto, soli in una stanza.
E dall'espressione della Granger, anche lei doveva sentirsi così.
- Hai azzeccato la maglia mezzosangue.- sibilò a pochi passi da lei, fissando quel DANGER in rosso.
- Toccami con un dito e non lo riavrai indietro.- l'avvisò, cominciando di nuovo a fare il giro del tavolo - Insomma, ma si può sapere che ti prende?- abbozzò poi, scappando letteralmente via dai suoi occhi felini - Se hai voglia di metterti a giocare hai sbagliato momento e persona, intesi?-
- Figurati, come giochi tu non ti batte nessuna.- e finalmente si fermò dall'altra parte del tavolo, apparentemente stufo - Comunque non mi serve che mi cerchi un'altra donna per ripagarmi del disturbo.-
- E allora non darmi il tormento!- rognò la strega, col fiatone.
- Non vedi che non stai neanche in piedi?- le fece notare - Sei diventata un chiodo Granger.-
- Pensa ai fatti tuoi.- lo rimbeccò - E poi non ti piacevano le anoressiche?-
- Certo, a diciassette anni quando ero un cretino.-
- Perdonami ma non vedo la differenza.-
- Ahah...sei sempre più spiritosa mezzosangue. In questo mese ti avverto che ti terrò d'occhio. Se non riprendi a mangiare ti lego al letto e diventerò il tuo aguzzino.-
- Abbiamo del lavoro da svolgere, te lo sei scordato?-
- Per ora mi occuperò di rimettere in sesto l'ultima ruota del carro.-
- Ultima ruota?- Hermione perse subito le staffe - Ehi, sarai anche diventato uno fra i più famosi giocatori con provette dell'Europa ma ti ricordo che io conosco il tuo vergognoso passato da quando avevi undici anni, signor Furetto allegro, quindi vedi di smetterla di fare tanto il superiore!-
- Dio!- Draco ridacchiò, alzando quasi gli occhi al soffitto - Non sei proprio capace a farti vedere debole eh?-
- Continua a non piacermi.- sibilò la strega - E la cosa comunque è molto imbarazzante.-
- Ti serve solo una particolare pozione.- le disse, calmandosi un po' - Non ti sei fatta un giro in Paradiso in fondo.-
- Grazie.- sussurrò Hermione, abbassando il viso - Grazie,- disse di nuovo - senza di te non so come farei. E non prendere questa frase e rigirartela come fai di solito perché non attacca questa volta!-
- Non attacca?- Draco levò un sopracciglio con aria maledetta sensuale - Dì un po' tesoro...- e la fece arrossire come da tempo non riusciva più -...e da quando siamo così reticenti eh?-
- La tua arroganza non ha ancora raggiunto il limite vero?-
- Come il tuo orgoglio. Ricordami un po' Granger...perché ci siamo lasciati?-
Lei, presa in contropiede da un attacco così diretto, cominciando a chiedersi se il suo aprirsi a Malfoy non gli avesse causato un qualche scompiglio cerebrale, lo guardò di sottecchi. Non era molto sicura di quell'essere diabolico.
- Perché ci siamo lasciati?- ribatté stralunata - Bhè...perché volevo diventare Auror in Germania.-
- Hn. E non potevi dirmelo?- le chiese, con una nota d'irritazione nella voce.
- No. Tu dovevi proteggerti dai Mangiamorte dopo l'esame e la fine della scuola.- gli spiegò seria - Non sapevo quanto sarei stata via, inoltre...-
- Inoltre?- la incalzò serio.
- Inoltre non ero sicura di come ce la saremmo cavata insieme fuori dalla scuola.-
Draco stavolta tacque, continuando a fissarla con la stessa espressione di prima. Sembrava andato in catalessi...ma Hermione sapeva perfettamente che era furibondo.
- Cos'hai detto?-
- Hai sentito.-
Lui schioccò la lingua, mettendosi le mani alle tempie - Fammi capire bene Granger...-
- Hargrave.-
- Si, quello che è!- sbottò sarcastico - Granger, Hargrave...sei sempre tu! La stessa dannata donna! Dunque, mi hai scaricato dopo quasi un anno di relazione ai limiti dell'umana concezione perché non eri sicura che fuori da Hogwarts avremmo retto, perché eri preoccupata per me, perché non ti ritenevi in grado di portare avanti tutto compresa la difesa dello Sfregiato. Ho riassunto bene?-
- Direi di si.- rispose tranquilla.
- E adesso io come mi dovrei sentire? Cosa dovrei dirti?-
Hermione sbatté gli occhioni sapendo bene che aveva poco tempo per scappare alla velocità della luce - Non lo so...magari "sono felice di essere stato piantato per una buona causa?"-
- Hai due secondi per sparire.- l'avvisò serio - Poi non mi fermerà più niente.-
E nascondendo un risolino Hermione se ne andò via velocemente. Saltellò su ogni gradino per scendere al piano terra, poi uscire all'aria fresca del mattino. Con la neve sul viso, si sentì stranamente allegra dopo tanto tempo.
Chissà se era merito di Draco...


I Bracciali Del Destino |Dramione|Where stories live. Discover now