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Tristan Mckay guardava nella notte, scrutava nelle ombre create dalle fiaccole della mura del castello.
E di ombre più nere di altre ne vide apparire due proprio davanti al grande portone di Hogwarts.
Un comitato di accoglienza formato da Silente, dai molti professori e da alcuni Auror li stava aspettando ma lui non si mosse dalla finestra della Torre Oscura. La fedina d'oro al suo anulare sembrava scottargli la pelle.
Era impressionante come riuscisse a mantenere il controllo, si diceva. Non poteva neanche comprenderlo ma sapeva che anche quella notte avrebbe mantenuto un contegno che non era assolutamente degno di un essere umano.
Specialmente se messo a confronto di ciò che doveva sopportare.
Ovvero chiedere aiuto all'uomo che gli aveva portato via la donna che amava.
Gli venne posata davanti al viso una tazza di the caldo e lui si girò appena, ringraziando Elisabeth con un'occhiata.
- Credi che potranno aiutarci?- gli chiese la Jenkins preoccupata.
- Senz'altro.- rispose con tono piatto, portandosi la tazza alle labbra.
- E non hai paura che possano...possano fare qualcosa di grave?- alitò la strega.
- Te l'ho detto mille.- le disse, senza perdere la pazienza - I demoni puri ci vedono come formiche.-
Liz tacque, stentando a credere a quelle parola. Perché allora si ostinava con quella donna? Perché?
- Perché ne sei così ossessionato Tristan?- sussurrò, posandogli una mano sul braccio.
- Non è un'ossessione.-
- Come puoi amarla dopo quello che hai detto?- disse allora sgomenta - Questo non è amore.-
Mckay posò la tazza sul piattino, senza quasi sentirla.
- Tristan!- lo supplicò - Perché non capisci? Lei non ti merita! È una demone!-
- E' nata mezza umana.- mormorò allora, staccandosi dalla sua presa - E da quattro anni lotta ogni giorno per tornare da me e nostra figlia. Non posso mandare all'aria tutti i suoi sforzi. Non posso e non voglio.-
La tata di Degona si ritrasse, ferita e delusa.
- Non saprà mai darti l'amore che ti spetta.-
- Non sai di cosa parli.-
- La conosco anche io ormai! Anche se fosse umana non sarebbe la donna per te!-
Lui finalmente la guardò in faccia, piantandole gli occhi verdi addosso - Allora forse non conosci bene me, Liz.- e senza aggiungere altro le dette le spalle, per tornare nella sala riunioni dove l'Ordine della Fenice e Harry stavano aspettando. Si sentirono dei passi sulle scale, poi la porta si aprì e si formò una sagoma nera sulla soglia.
Lucilla dei Lancaster apparve nella sua sfolgorante bellezza dopo essersi levata il cappuccio dal capo, liberando i suoi lunghi capelli e due occhi bianchi che cercarono subito qualcuno in mezzo a quelle tante facce.
Tristan sapeva che gli stava sorridendo e ricambiò, anche se non andò ad abbracciarla come tutti gli altri. Sirius e gli altri erano felici di rivederla mentre Harry, Ron e Draco si stavano chiedendo dove fosse Cameron.
Mancava Edward, ancora in viaggio per la sua missione e May che era partita per il Ministero quel pomeriggio, dopo che Orloff l'aveva richiamata per dei rapporti rimandati troppo a lungo.
La cosa ora non stupiva, anzi, sembrava fin troppo palese ma gli Auror non ne fecero parola, aspettando il responso dei demoni. Dopo i convenevoli e aver spiegato a Lucilla cos'era accaduto quel giorno, la demone scoccò un breve sguardo a Harry. Il bambino sopravvissuto naturalmente non resse a lungo i suoi occhi, specialmente per il senso di colpa, e così si limitò ad indicarle la stanza dove in quel momento stava riposando Tom.
Il maghetto dopo quel pomeriggio si era chiuso in un mutismo tombale, ignorando Hermione e Ron, perfino Damon che aveva cercato di parlagli ma senza risultato. In cuor loro i ragazzi sapevano che Katrina doveva avergli detto qualcosa di atroce e che solo Harry e Draco avrebbero potuto fare qualcosa ma Malfoy si era fermamente rifiutato di mettersi in mezzo, scandendo a chiare lettere che stavolta Potter avrebbe dovuto arrangiarsi da solo.
Dal giorno del litigio non si erano più parlati e anche in quell'occasione i due Auror fecero finta d'ignorarsi.
I maghi cominciarono a dividersi a gruppetti, decisi a mettere finalmente in atto il primo grado della loro difesa. Il loro piano finale aveva ancora qualche falla ma per il momento, essendo ancora nei guai con Katrina e sperando che Cameron avesse potuto aiutarli, potevano solo aspettare. Edward poi avrebbe eliminato le ultime loro incertezze al ritorno dal suo viaggio, quindi restavano solo poche grane ormai.
E fra queste Peter Minus e le sue ossa.
Il problema ora era come trovarlo anche se, fra gli assenti, c'era qualcuno che poteva aiutarli.
- E' fuori discussione.- sibilò Draco Malfoy, appena sentita la proposta di Kingsley, seduto a fianco di Duncan.
- Se ti ha avvisato saprà anche dov'è no?- gli ricordò Gillespie - Non fare il testardo ragazzo!-
- E tu non darmi il tormento, Duncan!- ringhiò il biondo con rabbia - Se hai tanto voglia di parlarci vacci pure tu. Io con lui ho chiuso!-
- Senza contare che potrebbe essere una trappola.- lo seguì Ron con voce pacata - So bene che Lucius Malfoy potrebbe davvero sapere dove sta Minus ma se ben ricordate quattro anni fa ha cercato di uccidere Draco. Non credo che mandarglielo ora incontro sarebbe una saggia idea.-
- Se fosse una trappola per prendere Draco perché farci sapere anche delle ossa?- ipotizzò Remus.
- Sarà un'altra tattica per circuirci.- sentenziò Jess - Non so spiegarmelo ma questi due ragazzini mi sembrano tre volte più scaltri dei loro predecessori. In pochi mesi sono riusciti a farci saltare i nervi.-
- Il problema è sempre e solo quell'empatica.- sindacò Milo - Se Cameron la trova avremo risolto i nostri problemi.-
- E che mi dite di Crenshaw?- s'informò Duncan.
- Lui non contatelo.- mormorò Hermione, seduta accanto a Harry - Lo fa solo per divertirsi ma se gli prometto un duello si staccherà completamente da loro.-
- Mezzi demoni!- gracchiò Malocchio, facendo saettare il suo occhio bluastro ovunque nella stanza.
- Quello è una testa calda, ragazza mia.- le disse Kingsley - Sei sicura di farcela?-
- L'ho già sconfitto una volta.-
- Allora è per questo che sta coi Lestrange.- si stupì Dedalus Lux.
- Anche. Più che altro lo fa per tenerci sotto controllo.- spiegò la Grifoncina - Sapete come sono i mezzi demoni. È abbastanza forte e abbastanza in alto per star lontano da questa storia ma ha trovato in me un avversario divertente, per fargli passare un po' la noia. Lui non ha ideali, solo tanto tempo da ammazzare.-
Da Jeager si finì a discutere del Velo e del rituale che secondo Hermione i Lestrange volevano mettere in atto.
Gli ingredienti erano solo abbozzati, inoltre recuperare il Grimario di Lumia Lancaster era praticamente impensabile. Non sapevano né dove, né come, né quando avrebbero cercato di praticare il rito, senza contare che Katrina vagava in ogni specchio presente in Gran Bretagna e nei cuori degli uomini, manipolandoli a loro piacimento.
- Signori, guardiamoci in faccia.- sbuffò Sirius protendendosi sulla tavola - Tutti gli empatici nati negli ultimi settant'anni hanno subito il controllo del Ministero della Magia. La loro capacità di controllare la mente umana è stata bloccata sul nascere e se questa tizia invece non è sotto questo tipo di controllo i casi sono due: o è una strega dai poteri centenari che ha fatto un patto con un demone oppure è puro spirito, reincarnato in un nuovo corpo.-
- La mia teoria è questa infatti.- annuì Hermione - Bisogna solo scoprire dov'è questo corpo.-
- Si ma quella continuerà ad andarsene in giro ancora per un pezzo.- sbottò Sphin - Se neanche i Sensimaghi come Clay riescono a fermarla, come possiamo fare?-
- Degona la sorprende sempre.- mormorò Tristan a bassa voce.
- Non vorrai usare tua figlia spero!- disse Duncan allibito.
- Certo che no, per chi mi hai preso?- replicò Mckay - Però è ormai appurato che Degona ha poteri empatici. Se riesce a sentirla solo lei, significa che solo un'empatico può trovarci sia lo spirito che il corpo umano usato da quel parassita.-
- Cameron non può stare qua in eterno.- borbottò Piton, seduto accanto al fuoco - Se venisse a saperlo qualcuno al Ministero finiremmo in un mare di guai.-
- Si ma quell'empatica va fermata Severus!- disse la Mcgranitt con aria esasperata - Non si sa mai quando spunterà, non si sa neanche cosa diavolo voglia realmente! Hai visto cos'è successo oggi? La signorina King è rimasta ferita, senza contare il signor Riddle e ringraziamo che la signorina Vaughn sia una Diurna o a quest'ora sarebbe ancora polvere!-
- E' una fortuna avere Damon a questo punto.- considerò Ron.
- Non se inducono le visioni.- considerò Harry a bassa voce.
- E allora che vogliamo fare? Aspettiamo un altro loro attacco?- fece Malocchio seccato - Ehi Potter, cos'è quella brutta cera? Ci servi fresco in questo momento, ora più che mai.-
- Peter Minus è sempre stato un vero problema Harry, non disperare.- gli disse Tonks con pazienza, coi capelli tutti blu, seduta accanto a Lupin - Ma vedrai che questa volta riusciremo a catturarlo.-
- Si, certo...lo diciamo ogni volta.- sibilò, passandosi una mano sulla faccia.
- Bhè, stavolta basterà mirare un po' meglio.- bofonchiò Sirius, scatenando occhiatacce da tutti.
- Non ci provare sai Black?- sbottò Duncan - Non dopo che i mocciosi si sono fatti in quattro per discolparti.-
- Pur di ammazzarlo starei ad Azkaban a vita.- sussurrò Potter velenoso.
- Concordo in pieno.- annuì di nuovo Sirius.
- Insomma voi due!- sbraitò Ron - Non ricominciamo! Minus marcirà ad Azkaban! Non pensate neanche per un secondo a tirargli il collo eh? Così sarebbe troppo facile!-
- Si ma anche estremamente sollevante.- sibilò Sirius con la sua peggiore aria sinistra, esasperando gli Auror più anziani.
- Farsi rimandare in galera coi Dissennatori non riporterà in vita Lily e James.- sentenziò Malocchio.
- Se devo sincero della vostra opinione non me frega assolutamente nulla.- rispose Black con aria innocente anche se era impregnata di un tale sarcasmo che avrebbe fatto perdere la pazienza anche a un santo.
- Non fraintendermi.- lo bloccò il vecchio Moody con la sua voce tonante - Capisco la tua rabbia e qui fra noi non ce n'è uno che non vorrebbe averlo fra le mani ma hai già perso dodici anni della tua vita più i due nel Velo. Non credi che sia abbastanza?-
- Per James?- Sirius non batté ciglio - No.-
- E per Harry?-
Black e il suo figliastro si scambiarono un'occhiata furtiva. Si capirono e lasciarono cadere l'argomento, tanto ora i loro bersagli fondamentali erano due: le ossa di Riddle e Katrina.
- Ok, per l'empatica ci pensa Cameron.- si ammorbidì Duncan osservando Silente che era perfettamente a suo agio - Speriamo che andando in giro per il castello lo aiuti a capire cosa diavolo combina quella maledetta e anche che Dalton torni presto con quello che ci serve ma resta comunque il problema della possessione.-
- Già, gli studi sugli empatici rimandano situazioni allucinanti.- disse Remus - Si dice che solo col tocco questi maghi possano creare un contatto con chi vogliono assoggettare. A volte lo fanno a parole, altre volte ancora usano i loro portali congeniali, quindi nel caso di Katrina gli specchi...ma brancoliamo nel buio. Sappiamo solo che questa donna si muove in qualsiasi cosa che rifletta la realtà, anche nel ghiaccio o nell'acqua e che la muta a sua piacimento ma come ci avete detto voi, gli scatti repentini che hanno coinvolto Blaise per esempio non erano collegati a specchi.-
- Anche con me è successo.- annuì Ron pensoso - Quella opera anche in un altro modo.-
- E' inutile stare a parlarne finché non sappiamo dove ha il suo corpo umano.- sindacò Draco con stizza.
- Ha ragione lui.- annuì anche Jess, passando il whisky a tutti per scaldare gli animi - Io ritengo che per ora la forza di Gigì sia sufficiente e tenere sotto controllo Katrina, infatti qui non è più entrata. Cerchiamo sempre di fare riunione quando c'è Degona presente e questo la tiene lontana. Secondo me dobbiamo mirare solo a quelle ossa.-
- E quindi a Minus.- concluse Milo.
- Si ma come lo troviamo?- bofonchiò Clay, poggiato su un gomito - E' ricercato da una vita, da quando hanno assolto Sirius e non c'è più stato verso di mettergli le mani addosso.-
- Io continuo a dire che Lucius Malfoy potrebbe dirci qualcosa.- sentenziò Duncan.
- Ecco bravo, allora cercatelo e parlarci tu.- sbottò Draco sarcasticamente - E salutamelo già che ci sei!-
- Possibile che sei così testardo?- il capo degli Auror lo guardò storto - Vuoi salvarti la pelle o no?-
- Capo, ripetiamo...- gli ricordò Sphin - L'ultima volta a momenti si sono ammazzati.-
- Si ma se l'ha avvisato avrà cambiato idea no?-
- Hai la delicatezza di un cinghiale, Gillespie.- sbuffò Kingsley - Avanti, premiamoci le meningi. Chi può dar rifugio a un ricercato ex Mangiamorte?-
- Demoni impuri, vampiri, i vecchi della Dama Nera, clan di licantropi, giganti...- cominciò a elencare Morrigan con aria ironica - Ma conoscendo l'astuzia del serpente in questione secondo me è proprio sotto al naso di tutti.-
- Per me è da tuo padre.- frecciò Clay, grattandosi la testa.
- Sai che se ne fanno i vampiri di Malfoy.- borbottò Jess - Oltre a berselo intendo.-
Harry a quel punto si mise in piedi, trattenendo a stento le urla che aveva in gola. Tutto quel discorso non stava portando a niente! Parlare non portava a niente! Non avrebbero mai trovato Minus in tempo!
- Cerca di calmarti Harry.- gli sussurrò Silente con la sua voce pacata - Vedrai che troveremo una soluzione.-
- Si, prima che muoia qualcun altro.- ringhiò gelido.
- Adesso vado da Caesar.- disse allora Hermione, capendo perfettamente come si sentiva. La frustrazione lo stava stremando e voleva aiutarlo a tutti i costi. Si mise in piedi insieme a Draco e Tristan, dicendo che andava a controllare la situazione e che il demone dai capelli bianchi non si fosse perso nel castello. Gli altri intanto continuarono a discutere anche dopo che se ne fu andato Potter, fuori di sé per la collera e l'impotenza.
Se non altro c'era Lucilla con Tom. Era tutto ciò che di buono era rimasto di quella giornata.

I Bracciali Del Destino |Dramione|Where stories live. Discover now