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Quattro di mattina del 13 aprile, Lane Street n° 4.
Edward Dalton cercava di aprire la porta di casa con mano malferma, alle sue spalle gente conciata anche peggio di lui.
Non aveva alzato così tanto il gomito neanche alla festa dell'addio al celibato di Ron e non capiva perché al matrimonio invece si erano ridotti da buttare via.
- Riesci ad aprire?- bofonchiò Harry Potter dietro di lui, tutto concentrato a strizzare gli occhi per capire se gli elefanti rosa che vedeva erano veri o meno.
- Perché? Ci vuoi provare tu?- ghignò Edward.
- Muoviti o vomito qua nell'ingresso.- sibilò Draco Malfoy, appoggiato al muro con la testa all'aria, col preciso intento di pensare a tutto meno che alla sua nausea.
- C'è qualcun altro che deve vomitare?- s'informò May, che come Hermione ed Elettra si teneva le scarpe col tacco alto in mano - Così so in quale bagno chiudermi.-
- A me non serve.- disse Potter.
- Idem,- biascicò Blaise distrutto.
- Neanche a me.- bofonchiò la Grifoncina, non sentendosi più le gambe - Dio, perché Ron non mi ha portato con lui in albergo?-
- Se...- ridacchiarono Edward e Harry - E a fare cosa?-
- Ma Schiantatevi.- la Granger fece una smorfia - Darei un braccio per avere una settimana di ferie come lui!-
- Ne ha già chiesti pochi di giorni.- sospirò il moretto, mentre l'ex Corvonero riusciva ad imbroccare la chiave giusta - Una volta finita questa storia devo dargli un mese di vacanza come minimo!-
- A me basta che mi dai mezz'oretta per riprendermi.- mugugnò Draco, strisciando su per le scale - Ehi, Sfregiato...dove hai detto che l'hai lasciato il mostriciattolo?-
- Lucilla starà a Cedar House per la notte e ha chiesto se poteva tenersi Tom fino a domani.-
- Ottimo, così non assisterà al degrado dei suoi padrini con la testa nel water.- frecciò Elettra, l'unica rimasta abbastanza lucida - L'ultima volta che è successa una cosa del genere...hn...com'è finita? Qualcuno me lo ricorda?-
- Ah già...quella figata di festa.- gli occhi blu di Blaise scintillarono - Raga attenzione!-
- Preparo la macchina fotografica.- aggiunse la Baley, scappando su in camera sua mentre gli altri si disperdevano nei vari bagni e nel salone. Un'oretta dopo, alle cinque, si ritrovarono stranamente tutti insieme davanti al camino spento.
Svaccati sui divani, sdraiati gli uni sugli altri, trincavano caffè mezzi moribondi. Eppure non riuscivano a dormire.
- Al mio matrimonio non farò servire alcolici.- bofonchiò Zabini, guardando sul fondo della tazza, come se dentro ci fosse stato chissà quale segreto della vita.
- E dove sta il divertimento?- Edward aveva gli occhi chiusi, la testa girata all'indietro.
- Nel fondo della tazza del water.- sibilò Malfoy, disgustato - Ho chiuso con l'alcool.-
- L'hai detto quattro anni fa.- gli ricordò Elettra con un mezzo ghigno.
- In quel caso la situazione lo richiedeva davvero.- ridacchiò Blaise - Non credi Dray?-
- Andrete avanti con questa faccenda ancora a lungo?- sibilò il biondino cercando le sigarette sul tavolo - Cristo, giuro che se capita qualcosa entro i prossimi giorni non muoverò un dito.-
- E' sempre bello poter contare sul servizio di difesa del Ministero. Gente...- May si mise in piedi, mezza barcollante e tutta spettinata - Non so voi ma io non ce la faccio davvero più. Quelle due aspirine mi stanno facendo effetto. Me ne vado a dormire.-
- Si, tra un po' ti seguo anche io. Notte.- le disse Edward.
- Notte ragazzi!- e l'Osservatrice prese il volo nella prima stanza libera, al piano inferiore.
Dopo un attimo di silenzio e un'altra bevuta di caffè, Dalton scoccò uno sguardo alla Granger che tacque, sorridendo.
- Che avete in mente voi matti? Qualche scherzetto?- ironizzò Elettra, abbracciata a Potter - Posso parlare?-
I ragazzi si guardarono attorno. Avevano fatto sparire gli specchi e il lieve trillo procurato da Gigì, addormentata nel suo nido, fece tirare il fiato a tutti. Erano al sicuro.
- Mi sembra che dobbiate andare al cimitero fra qualche giorno, giusto?- continuò la biondina.
- Si, dopodomani.- sentenziò Hermione, rubando una sigaretta a Malferret - Dobbiamo richiamare un tizio dalla sua bella tomba e a quanto si dice in giro non è un campione di socialità.-
- Chi è questo tizio?- s'informò Blaise.
- St. Robert di Grinwald, custode di questo secolo dei morti derubati.- gli spiegò la Grifoncina - Lui può dirci che fine hanno fatto le ossa. Pare che qualunque cosa sparisca da una tomba, lui sappia ritrovarla.-
- E una volta preso Minus, gli faremo fare la fine del topo che è.- ringhiò Harry a bassa voce.
- Oh, guarda chi arriva...ciao prosciutto.- Draco fece un ghigno un po' ebete, quando Pinky entrò nella stanza zompettando e gli mise il muso sul ginocchio, per farsi accarezzare.
- Ecco il nostro cerca-trartufi.- ridacchiò Blaise - Di recente deve aver mal di denti, mordicchia tutto quello che trova.-
- Si, comprese le mie costosissime scarpe nuove.- ridacchiò Elettra - S'è anche mangiato il gagliardetto del Grifondoro di Ron. Ancora non gliel'ho detto!-
- Cazzo ma ci pensate? S'è sposato.- se ne uscì Edward, risvegliandosi dal letargo - Ron s'è sposato.-
- Si, sappiamo che questo travalica la tua concezione cocco.- ridacchiò Harry.
- A me il matrimonio è piaciuto moltissimo.- mormorò Elettra, dolcemente - Lui era raggiante e perfino la Parkinson è riuscita a sembrarmi meno acida del solito.-
- Però, che fortuna.- rognò Hermione, dando un tiro alla sigaretta - A me è sembrata sempre la solita spocchiosa.-
- Eddai, falla finita.- rise Blaise - Sotterra l'ascia di guerra, non hai visto com'era felice Ron?-
- Si che ho vista, ha pianto tutto il tempo.- rincarò Harry - Fra lei e Beatrix non so chi fosse la più sconvolta in chiesa.-
- Ahah, divertente.-
- Bhè, arrendiamoci alla realtà. Ci siamo giocati Weasley.- considerò Draco, socchiudendo gli occhi - Ormai è andato.-
- Ne parlate come se fosse partito per la guerra.- Blaise alzò una mano verso il bancone piano bar e fece veleggiare verso di loro una bottiglia ghiacciata d'acqua naturale con tre o quattro bicchieri - C'erano molti alla cerimonia che pensavano che fosse troppo giovane ma secondo me non centra molto l'età.-
- No, ci va la follia.- frecciò Hermione.
- Eccola che ricomincia!- Harry si versò dell'acqua - Parli tanto ma secondo me la prossima sei tu!-
- Piuttosto l'inferno.-
- Cinquanta galeoni che entro due anni ci caschi.- attaccò Edward.
- Dalton non ricominciare.- sbuffò Draco, tenendosi le tempie dolenti - Finirai sul lastrico in questo modo.-
- E allora aiutami a vincere no?-
- Ecco, dopo questa me ne vado a letto!- Hermione si mise subito in piedi, mentre tutti si mettevano a ridere sommessamente - Ci vediamo domani sera...se non mi vedete per un paio di giorni svegliatemi, ok?- ma non fece in tempo a fare un passo che l'incantesimo di controllo sulla palazzina si mise a trillare, come impazzito.
Era un vero e proprio allarme, talmente forte che uccise i due neuroni rimasti a galleggiare in mezzo ai galloni di whisky incendiario nelle teste degli Auror. Non fecero in tempo a capire qualcosa che qualcuno si Smaterializzò nel salone. Così, all'improvviso. Vestito di nero, capelli biondi, aria assassina.
- Si può sapere cosa diavolo state facendo?!-
Lucius Malfoy era furibondo.
- E lei che vuole?- Harry ed Hermione erano allibiti.
- Io in quella casa non ci torno!- tuonò Malfoy senior inferocito - Piuttosto ad Azkaban ma con Black non voglio più averci nulla a che fare!-
- Oh, ecco dov'eri schifoso serpente!-
I ragazzi si voltarono e sulla porta del salone c'era Sirius, ancora in abito da cerimonia, seguito da Remus e quella Deirdre. Pure il caro padrino di Harry non sembrava di buon umore.
- Insomma si può sapere cosa sta succedendo?- li bloccò Draco sconvolto da quell'invasione - Cos'è questa storia?-
- La storia è che sua maestà crede di potersene andare in giro tranquillo!- ululò Sirius.
- Senti chi si mette in cattedra!- lo rimbeccò Lucius - L'essere più viziato sulla faccia della terra!-
- Non mi faccio fare la predica da un Malfoy, sia chiaro!-
- E io non me la faccio fare da te Black! Ogni volta che ti vedo mi viene in mente mia suocera!- ringhiò Malfoy fra i denti - Ho sopportato abbastanza, una settimana intera! Ne ho piene le tasche!-
- Scusate...- la Grifoncina si mise in mezzo, non credendo di sentire certe parole da gente che superava la quarantina - Sono le cinque di mattina e siamo tutti stanchi, non potete discuterne a tavola?-
- E come si fa a discutere con un serpente?- ringhiò Sirius.
- Ha parlato Fido!-
- Insomma state zitti!- sbraitò Draco, fuori di sé - Per Dio, siete insopportabili!-
Sirius e Lucius lo guardarono furibondi, poi si lasciarono andare seduti in poltrona.
Tempo un minuto e Remus raccontava a tutti, non senza ridere a dire il vero, dei casini che erano scoppiati negli ultimi tempi a Grimmund Place per colpa delle vecchie grane di quei due maghi.
- Non sono mai andati d'accordo neanche quando avevano undici anni.- bofonchiò Lupin, vedendoli friggere - E la convivenza non aiuta.-
- Hn, vi sta bene.- sentenziarono Harry e Draco in coro.
- Non c'è niente da ridere, questo qui andrebbe spedito ad Azkaban in un pacco!- ringhiò Black pronto a fargli lo scalpo.
- E tu perché non ci torni eh, sottospecie di babbanofilo?- s'impuntò Malfoy senior - Quella dannata casa è invasa di mezzosangue, licantropi e dannatissimi quadri che non stanno zitti un secondo, non ne posso più! Ci manca solo Potter e col trio saremmo a posto!-
- Lascia fuori James da questa storia!- esplose Sirius.
- Volete comportarvi da persone adulte, santo cielo?- s'intromise Deirdre Warfield con tono pacato, facendo risedere Black con modi dolci ma decisi - Siete grandi per comportarvi come ragazzini. Siamo nel bel mezzo di una guerra, il minimo che possiate fare è cercare di sopportarvi per aiutare i vostri ragazzi no?-
- Oh, ecco! Ci mancava solo l'opinione della sorella del Ministro dei Rapporti coi Babbani!- disse Lucius velenoso, scoccandole un'occhiataccia perfida - Fatemi il santo favore di trovarmi un altro posto, anche un cella di una prigione di babbani, tutto ma non la sede dell'Ordine degli Idioti!-
- Per te andrebbe bene la gogna!-
- E a te un canile!-
- Extremo Quietus!-
Sirius e Lucius si girarono si scatto, restando a bocca aperta.
Hermione ritrasse la bacchetta magica, sorridendo con aria angelica.
- Oh, finalmente un po' di silenzio!-
- Herm ma che gli hai fatto?- allibì Blaise.
- Corde vocali fuori uso.- ghignò - Le piace ancora la magia oscura signor Malfoy?-
Lucius Malfoy si portò le mani alla gola. Non ne usciva più un suono. Perfino Sirius, oltraggiato, si alzò in piedi facendo fuoco e fiamme ma un battito di ciglia di Hermione lo smontò, anche dopo un suo bacio sulla guancia.
- Buoni ora.- cinguettò la Granger - Allora Harry? Come la risolviamo la faccenda?-
- E come vuoi risolverla?- sbuffò Potter, scuotendo il capo.
Ma roba da matti. Comunque così imparava Sirius! Aveva sempre fatto storie sulla maledizione che aveva colpito lui e Draco, non capendo quanto fosse difficile convivere con qualcuno che scatena i tuoi peggiori istinti ma ora stava per scoprirlo. E un'altra cosa: Harry improvvisamente pensò alla situazione. Tralasciando la Warfield che aveva avuto la faccia tosta di ficcarsi nelle faccende dell'Ordine, se avesse lasciato Lucius Malfoy nelle mani del suo padrino di certo non avrebbe avuto troppo tempo per stare con lei, no?
Non faceva una grinza! Grande, Harry sei un genio.
- Mi dispiace Sirius.- disse serio, ma anche con perfetta aria contrita da attore - Sai bene che non possiamo mandarlo ad Azkaban, può sapere delle cose importanti e non possiamo neanche mandarlo da nessun altro, io mi fido solo di quelli dell'Ordine della Fenice. Io e i ragazzi abbiamo da fare, dobbiamo seguire Tom, pensare ai Lestrange, trovare Minus e le ossa. Non puoi pretendere che ci occupiamo anche di lui.-
- Appunto e soprattutto non vogliamo.- sibilò Draco - E tu vedi di finirla con queste fisse, capito?- sbottò, rivolto a suo padre. Lucius, sdegnato, alzò il braccio e puntò l'indice su Sirius che di rimando, con un ghigno, si limitò a piazzargli in faccia il dito medio, molto elegantemente.
Dopo gli sbuffi generali, cominciarono a scalpitare per riavere la loro voce.
- Mamma mia, questi sembravano avere diciassette anni.- ridacchiò Elettra - Signora, desidera un thè?- chiese poi, rivolta a Deirdre Warfield.
La donna un po' spiazzata, guardò Hermione che ridava la voce a Sirius così annuì di seguito a Remus.
- Questa me la paghi.- le sibilò Harry, mentre la sua ragazza andava tranquilla in cucina.
- Oh, ci conto.- ghignò la Baley, incurante della sua irritazione.
- Por...porca miseria!- Black dette un paio di colpi di tosse, appena riottenuta la voce - Hermione sei da rinchiudere!-
- Insieme voi due al manicomio.- bofonchiò Edward - Dai Sirius, è per poco!-
- Ognuno ha le sue croci.- aggiunse ancora Harry, sempre più velenoso.
- Ma si può sapere cos'hai stasera?- gli rinfacciò il suo padrino.
- Niente, troppe sorprese tutte in una volta.- disse Potter bellicoso, attento a non farsi sentire.
Black, senza capire niente, alzò un sopracciglio.
- Come prego? Che sorprese?-
- Ma quanto sei imbecille.- soffiò Lucius in sottofondo.
- Stai per schiattare Malfoy, ti avviso.-
- Basta Paddy, insomma!- sbottò Remus esasperato, portandogli del thè - Sono le cinque di mattina, abbi un po' di cuore almeno per me!-
- Non ho capito che sorprese comunque.- Black se ne infischiò di tutti, beato.
Ma era deficiente o lo faceva apposta? Harry continuò a scrutarlo, cercando qualche segnale ma il suo padrino per una volta sembrava in difficoltà a capire la spinosa situazione. Mah...allora la buttò all'aria.
- Niente, Hermione è incinta.-
Lucius, Edward e Blaise quasi si sbrodolarono col thè mentre la Grifoncina, furibonda, gli lanciò dietro un portacenere che Potter evitò per un pelo, ridendo come un matto.
- Aspetti un bambino sul serio?- le chiese Remus sconvolto.
- Certo che no, non sono mica stupida!- ringhiò la ragazza - Dio, sembrate tutti quanti un disco rotto!-
- Ma siamo sicuri?- bofonchiò Lucius, scazzatissimo.
- Continui a bersi il suo thè,- lo zittì la strega acidamente - e smettetela tutti di dire fesserie.-
Andò a finire che vennero rifatte le presentazioni che purtroppo al matrimonio non erano state fatte, visto che Harry era sempre sgusciato via come un'anguilla, così gli toccò davvero stringere la mano a quella tizia e a stamparsi in faccia un sorriso oltremodo falso. Se Sirius se ne accorse fece anche finta di nulla, ben sapendo che la situazione non era facile per nessuno, a cominciare da lui.
Comunque era l'alba quando riuscirono a levarseli dai piedi e fra il padrino di Harry e il caro genitore di Draco non ce n'era uno che non fosse attorniato da fuoco e fulmini. Decisamente anche la loro convivenza non sarebbe stata facile, già, proprio per niente.

I Bracciali Del Destino |Dramione|Where stories live. Discover now