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Ok. Era vero.
I matrimoni, come i funerali del resto, potevano scatenare strane reazioni nelle persone ma Harry Potter proprio non riusciva a credere a ciò che gli succedeva sotto il naso dal matrimonio di Ron.
Non che avesse mai pensato che insieme si leggessero favole o si facessero due punti a maglia, ma Hermione e Draco da qualche giorno si erano fatti decisamente strani.
Stavano sempre mano nella mano, sempre a confabulare, lui sempre a baciarla e lei sempre ad abbracciarlo. E pensare che ai famosi diciassette anni, quando la melassa in genere si spreca, quasi avevano accettato il reciproco interesse con irritazione.
Mah. Potter si grattò il mento, vedendoli anche in un momento come quello tutti intenti a fare i colombi.
E non con smancerie...erano semplicemente molto attaccati.
Hermione stava leggendo un libro e Draco le stava alle spalle, una guancia contro la sua tempia. Ogni tanto le scoccava qualche bacio leggero o le parlava dolcemente all'orecchio.
- Certo che baccagliare in un cimitero...- bofonchiò Harry, sbuffando.
Si volse al suo fianco dove Edward Dalton, mezzo moribondo, osservò la scena a sua volta.
L'ex Corvonero non fece una piega, limitandosi a fare una smorfia.
- Finirà per venirmi il diabete.- sibilò, composto, accendendosi una sigaretta.
Potter rise, tornando ad ammirare la bellezza del paesaggio.
Cimitero dei Maghi, Wizards' Graveyard, e la tomba anonima di Sir Robert Grinwald. Una bellezza.
Sapeva perché Edward era di cattivo umore. Diciamo che lo era da circa trentotto ore, da quando si era ritrovato davanti al portone di Hogwarts una mezza dozzina di allibratori che erano venuti a battere cassa...o a gambizzarlo, se non avesse pagato i suoi debiti.
Fortuna che Dalton aveva un'incredibile faccia tosta e la parlantina sciolta perché solo quello l'aveva salvato da un sequestro. Infatti gli allibratori del suo giro erano gente piuttosto per bene: non ti uccidevano.
Semplicemente ti prendevano e ti vendevano ai bordelli per demoni.
Edward, esperto com'era, avrebbe fatto la fortuna del posto ma Harry non poteva permettersi di perderlo in quel momento. Ora come ora, l'ex Corvonero era utile per tenere una certa persona lontana dai loro affari.
- Mandarla da Tristan sapendo che c'è Dena è stata un'ottima idea.- ghignò il bambino sopravvissuto.
- Così non potrà contattare o fare scherzi.- sentenziò Edward, con gli occhi azzurri lucidi di divertimento - Se tenterà di parlare con Katrina, Degona se ne accorgerà e poi da Tristan ci sono anche Milo e Clay.-
- Jess e Sphin invece sono di ronda e controllano Tom e i ragazzi.- concluse Potter - Bene, per stasera siamo al sicuro.-
- Si spera.- frecciò Draco, facendosi indietro e lasciando la sua ragazza a trafficare con un rituale un po' macabro.
- Ehi Dray...- lo richiamò Dalton, serafico - Ti ho detto che l'insulina costa?-
Il biondo corrucciò la fronte, fissandolo storto.
- E io ti ho detto che mi ci va poco a portarti dritto a un bordello?-
- La finite?- li placò Potter - Dai gente, sono le due di mattina. E io odio i cimiteri.-
- Herm quanto ci va ancora?- s'informò Edward - Se ci muoviamo posso andare alle corse delle quattro.-
- Cazzo ma la lezione non la impari mai eh?- lo rimbeccò Malfoy - L'altro giorno sei tornato a casa senza vestiti, ma ti rendi conto di come sei piazzato?-
- E tu ti rendi conto che sbavi come una lumaca?- ironizzò Dalton - Arrivi sempre a scoppio ritardato eh?-
- Mi avete rotto le palle. Voglio Ron.- si lamentò Harry, sedendosi nell'erba.
Si guardò attorno mentre gli altri ciarlavano e litigavano, senza curarsi di far casino.
Non che ci fossero fantasmi che giravano allegri a farsi un festino lì attorno. Anzi...era un vero mortorio.
Niente fantasmi, niente folletti, niente demoni, niente vampiri, niente di niente.
Il cimitero era tetro e cupo, proprio come lui lo ricordava.
Le tombe dei Potter erano poco distanti...ne vide la sagoma nel buio.
Serrò le mascelle, cercando di pensare ad altro. Tipo ad Hermione.
La guardò e non poté fare a meno di sorridere.
Accidenti. Una gagia. La sua migliore amica era diventata una strega oscura.
Se ne stava lì, sotto le stelle, avvolta nel suo mantello nero a leggere su un libro di pelle scura parole assurde, col braccio sinistro proteso verso la tomba rialzata su alcuni gradini.
Aveva la mano aperta, il suo bracciale d'argento col sangue di Cameron si era fatto luminescente.
In quel momento richiuse il libro, sospirando.
- Ok...- bofonchiò, richiamandoli - Visto che non viene fuori, proviamo con le cattive.-
- Come sarebbe non viene fuori?- borbottò Potter, rialzandosi.
- Sarebbe che non esce. La senti questa risata?-
I ragazzi rizzarono le orecchie, avvertendo in effetti una leggera ghignata che sembrava arrivare da...sotto terra.
- E' dentro alla tomba?- le chiese Harry.
- Già. Visto che non esce andremo noi da lui. Spostatevi.-
- Calma che vuoi fare mezzosangue?- la bloccò Draco - Che fai con la bacchetta?-
- Non vorrai profanare la tomba!- se ne uscì il bambino sopravvissuto - Hermione dai!-
- Dai cosa?- chiese serafica - Non starò qua tutta la notte per quel grasso ubriacone! Forza, via!-
- Ma...ma...-
- No, niente ma!- la strega puntò la sua bacchetta sulla tomba - Bombarda!-
I tre Auror si misero le mani sulla testa quando esplose tutto quanto. Vennero presi in pieno da una nuvola di polvere e detriti alquanto puzzolenti e quando si rialzarono, videro una gradinata che scendeva dai piedi della tomba di Grinwald.
- Oddio...che orrore.- Potter si portò una mano al naso e alla bocca - C'è una puzza atroce!-
- Tu sei tutta matta a far esplodere le tombe!- sbottò Malfoy - Cazzo mezzosangue e adesso Duncan chi lo sente?!-
- Ci butteranno ad Azkaban per necrofilia, porca miseria.- sbuffò Edward, spiando in quella buia scalinata - Vabbè, già che siamo qua facciamo che andare no?-
- Esatto.- sentenziò la Granger - Forza, andiamo. Lumos.-
Lentamente e vedendo pochissimo anche con l'uso delle bacchette i quattro Auror scesero per quella gradinata, finendo dritti dritti in una catacomba tetra e piena di ragnatele.
C'era una specie di fogna sotterranea e i ragazzi l'attraversarono, volandoci sopra, per poi approdare in un'anticamera anonima, in rovina. Poi, una luce fioca e rossiccia dietro l'angolo unita ad un chiacchiericcio insopportabile.
- Ma cos'è, un festino?- mugugnarono Malfoy e Dalton in coro.
- Herm, attenta.- l'avvisò Harry, estraendo anche la spada.
- Tranquillo, vedrai che è solo...-
La strega si zittì, entrando nella tomba vera e propria dei Grinwald.
Una ventina di fantasmi si voltarono verso di loro, spiritati.
- ...vedrai che è solo un raduno centenario.- sospirò la strega - Salve gente. Chiedo scusa per il disturbo.-
- Disturbo?- berciò acidulmente una vecchia befana, fiondandosi a un dito dal naso della Granger - Ragazza hai appena interrotto la nostra festa centenaria della morte di mio nipote Rupert!-
- Domando scusa ma devo parlare con Sir. Robert di Grinwald.-
- Ma voi chi siete?- chiese un altro tizio, smilzo e tutto stracciato, con voce gracchiante ancora peggiore di quella della donna - Cosa siete venuti a fare qua sotto eh? Non è posto per i mucchi d'ossa come voi.-
- Siamo Auror.- sospirò Edward.
- E' chiaro che siete Auror.- sibilò un omone orrendamente sfigurato, fluttuando sulla testa degli altri parenti - Si vede dalla vostra faccia da santarellini! Sappiate che è per colpa vostra che sono morto!-
- Sentite condoglianze.- frecciò la Grifoncina - Senta, non mi faccia perdere tempo per favore. Devo parlare con Sir. Robert. Stiamo cercando un oggetto smarrito e lui potrebbe aiutarci.-
- E perché...- una voce strascicata e fastidiosa li prese alle spalle, seguita da un rutto da osteria, tipo barrito, che sconvolse anche i ragazzi -...io dovrei aiutarti, strega umana?-
Hermione squadrò il fantasma che le era apparso ora davanti.
Bassetto, tarchiatello, i capelli tagliati a scodella, grasso e con un boccale di birra in mano. Classica pancia da birra.
Ruttò di nuovo, facendo fischiare Edward.
- Oh scusa.- rognò il fantasma, guardandolo - Vuoi anche che smetta di bere per caso?-
- Tanto è già morto, che vuole.- ironizzò Dalton in risposta - Lei è Sir. Robert di Grinwald?-
- Custode dei morti e delle tombe derubate di questo secolo?- chiese anche Harry.
- Dipende da chi me lo chiede.- fece altezzoso.
- Sono Auror, Robert.- ringhiò l'omone sfigurato dal fondo della catacomba - Mandali via!-
- Quante storie Reginald!- sbuffò una vecchietta che si faceva la calza - Sei morto perché sei finito in pasto ai mannari, non dare la colpa agli Auror. Te l'avevano detto che non dovevi provare ad allevarli ma tu non hai dato retta!-
- Per favore...- Sir. Robert imprecò poco elegantemente fra i denti, zittendo i suoi amici e tornando a guardare i quattro ragazzi - Avanti, chi siete? E più importante...perché io dovrei abbassarmi ad aiutare quattro mocciosi entrati impunemente nella mia dimora?-
- Prima di tutto io l'ho chiamata.-
- Solo due volte...-
- Sei.- chiarì Hermione con una smorfia - Secondo siamo Auror e non mocciosi qualunque. Terzo, siamo qua per ordine del Ministero e quarto, ma non meno importante, siamo qua per rimediare a un suo errore. Otto anni fa da questo cimitero sono state rubate delle ossa nell'ala dei Maghi Perduti che lei non ha più riposto nella loro tomba, quindi potrebbe aiutarci e non far sapere a nessun del suo fallimento...oppure può fare ostruzionismo e far sapere a tutti che Sir. Robert di Grinwald è un fallito che perde le ossa del padre di Lord Voldemort e fa quasi ammazzare Harry Potter. Che dice?-
Davanti alla faccia angelica di Hermione, tutti i fantasmi avevano il mento che toccava terra.
Dopo aver sentito il nome Voldemort la metà era scappata, mentre una delle vecchiette cominciò a picchiare Sir. Robert coi ferri della calza, urlando alla vergogna della famiglia.
Ciò che accadde dopo fu una pura e semplice crisi isterica di massa.
In un nano secondo Hermione aveva trasformato la riunione di famiglia in una baraonda e quando Sir. Robert riuscì a mandarli tutti via, era esausto e angosciato.
E di certo non aveva più voglia di bere.
- Ho la sua attenzione?- gli chiese allora la Grifoncina.
Il fantasma emise un ringhio, andando a chiudere l'ultimo loculo dove rinchiuse sua nonna, quindi tornò a piazzarsi in mezzo alla stanza, guardando i maghi uno per uno.
Si fermò su Harry, scrutandogli la fronte con gli occhietti neri e sporgenti quasi sgranati.
- Oh merda...-
- Odoro i modi aristocratici dei fantasmi, voi no?- cinguettò Edward.
Quello se la prese a male, trucidandolo con un'occhiata - Scusa tanto se devo controllare tutte le maledette quindicimila e settantasette tombe di questo cimitero e me ne sfugge qualcuna ogni tanto.-
- E guarda caso t'è sfuggita quella di Riddle eh?- sibilò il bambino sopravvissuto - Sono passati otto anni, perché non hai più recuperato quelle ossa?-
- E come facevo? Quel lurido ladro è espatriato!- gongolò Sir. Robert andando ad attaccarsi di nuovo al boccale, sedendosi sulla mensola sporgente di un loculo. Dondolò le gambette tozze, sbuffando - Cosa vuoi da me, Harry Potter? Vendicarti? Bhè, mi spiace di aver perso quelle ossa, cosa credi che sia facile per me? Me ne sto qua da quasi un secolo ormai, carico di impegni e feste di famiglia, ogni notte devo avere a che fare con ogni sorta di necrofilo e moccioso che entra qui dentro per far scherzi e poi arrivi la tua amica e mi accusa di essere un fallito!- singhiozzò, tirando un altro rutto pazzesco - Voi non sapete che vita faccio...io...sono qui attorniato da questa compagnia di moribondi senza un minimo di senso dell'umorismo!-
- Ehi, senta...- Draco si fece vedere, agitando la mano - Non siamo qua per farle storie. Ci faccia la cortesia, sia gentile e ci dica dove sono finite quelle maledette ossa. Oppure ce le ritrovi e basta.-
Sir. Robert si puntò su Malferret, scrutandolo con espressione sfuggente.
- Che ha da guardare?-
- Sei un Malfoy vero?- lo inquisì il fantasma - Assomigli a quell'infingardo di tuo nonno. L'altra settimana mi ha fregato al poker, adesso si nasconde nella tomba di una tua prozia.-
- Oddio.- Harry alzò gli occhi al soffitto - Senta, si muove? Mi dice dove stanno quelle ossa?-
- Spiacente, non sono reperibili.-
- Che vuol dire che non sono reperibili?- sindacò Hermione, calmissima.
- Vuol dire che voi non sono autorizzato a dirvi dove sono.-
La strega corrucciò la fronte - Lei sarebbe autorizzato a non dirci nulla solo se fossero qui.-
- Infatti.- annuì Sir. Robert.
I quattro si guardarono senza capire.
- Forse ha bevuto troppo.- bofonchiò Edward, accendendosi una sigaretta.
- Ehi fratello, tappati la bocca e fuma di meno. Vuoi ritrovarti qua dopo un enfisema?- lo zittì il fantasma.
A quella l'Auror gettò via il mozzicone, schifato e Sir. Robert tornò a rivolgersi a Harry e alla Grifoncina.
- Signor Potter, per quanto io sia di parte in questa faccenda non posso rivelarle nulla della cassa contenente le ossa del signor Riddle in quanto il ladro mesi fa è tornato e le ha nascoste di nuovo all'interno delle mura del cimitero.-
- Senta, quel ladro le ha messe lì in attesa di tempi migliori.- sibilò Harry cominciando ad innervosirsi - Lei c'era otto anni fa, ha visto cosa mi hanno fatto e cos'è successo! Se non ci aiuta quel bastardo verrà riportato in vita di nuovo.-
- Per quel che ne so serve un ultimo ingrediente.- bofonchiò il fantasma con alterigia - Il Lord Oscuro è morto, non ha più neanche un Horcrux a cui aggrapparsi...l'ultimo ingrediente va cercato nel suo cuore di uomo.-
- Come prego?- Hermione lo fissò allibita - Lei conosce l'ultimo ingrediente?-
- Ho solo sentito dei Mangiamorte parlarne vagamente e...-
- Lei ha visto dei Mangiamorte qua attorno!?- urlò allora Malfoy - Ma perché non ce l'ha detto?!-
- Santo cielo, quante storie.- il guardiano delle tombe tornò a girovagare con aria persa, mezzo ciondolante - Vengono qua da circa un mesetto. Scavano nella tomba di Riddle nella speranza che le ossa di suo nonno Marvolo vadano bene ma solo quelle del padre lo riporteranno in vita.-
- E senta...cos'ha sentito precisamente sull'ultimo ingrediente?- lo inquisì la Grifoncina.
- Te l'ho detto, cara ragazza. L'ultimo ingrediente va cercato nel cuore di uomo di Lord Voldemort.-
- Non ha spoglie. Sono oltre il Velo.- sussurrò Edward - Cosa intende per cuore? Non è che si tratta di qualcosa legato a Lucilla?-
- Non servirà il suo sangue spero.- disse Draco - E' un demone ora. Se il suo sangue finisce nelle vene di Riddle diventerà ancora più potente.-
- E saranno cazzi.- ridacchiò Sir. Robert in sottofondo.
I quattro lo bruciarono con lo sguardo per un attimo poi Hermione si mise le mani nei capelli.
Accidenti, quindi quel maledetto di Minus era lì in giro per il Cimitero dei Maghi e aveva imboscato le ossa in una qualche buca, per impedire al custode dei morti di avvisare gli Auror.
Dannazione e ora?
- Un bel buco nell'acqua!- ringhiava la strega, mentre uscivano dalla gradinata della tomba - Ci manca anche che i Mangiamorte vengano a sapere che le ossa di Riddle sono davvero qua e saremo a posto! Come diavolo fanno a pensare che quelle di Marvolo Riddle possano avere lo stesso effetto? Idioti!-
- Herm calmati, basterà mettere il Cimitero sotto sequestro. Adesso vado da Duncan e sistemiamo la faccenda, credimi.- l'assicurò Dalton, tirando finalmente il fiato all'aria aperta - Se non altro abbiamo ristretto il campo di ricerca.-
- Già, dall'intera Europa ad un cimitero.- ironizzò Draco con sarcasmo - Al diavolo e adesso che facciamo?-
- Vicolo cieco...mortali?-
I quattro estrassero le bacchette di volata, guardandosi attorno.
- Questa voce l'ho riconosciuta.- sibilò Harry.
- Già.- annuì Edward - Hermione che vuoi fare?-
- Lasciatelo a me.-
- No, un accidenti.- ringhiò Draco furente - Ehi Crenshaw! Fatti vedere bastardo!-
Jeager ridacchiò, apparendo su una tomba proprio davanti a loro.
Batté le mani, continuando a sogghignare.
- Ma bravi...che ameno luogo per un altro incontro eh?-
- Cosa vuoi?- sbuffò Hermione, abbassando la bacchetta per il momento - Non sarai venuto qua per chiacchierare.-
- Diciamo che di recente mi annoio da morire.- sospirò il mezzo demone - E' da un pezzo che non ci vediamo tesoro, che fai qui? Sei venuta a sapere dell'astuzia adottata da quel codardo di un ratto?-
- Esattamente.-
- E dunque?-
- E dunque cosa?- Hermione sorrise - Non vorrai che dividiamo le informazioni.-
- A te farebbero comodo.-
- Arriva al sodo Jeager.- la Grifoncina rialzò la bacchetta - Non ho tempo da perdere.-
- Arriverò al sodo in privato.- le disse serio, assottigliando gli occhi verde acqua - In giro è pieno di spioni.-
- Ehi, un attimo!- sbottò Malfoy bellicoso ma Crenshaw, arrogante come pochi, sollevò il mento come a sfidarlo - Tranquillo amico, non te la toccherò neanche con un dito.-
- Tanto non ci riusciresti comunque.- frecciò la strega, raggiungendolo - State tranquilli, ci rivediamo all'entrata fra pochi minuti. Se non mi vedete tornare avvisate Caesar. Saprà lui dove venirmi a trovare.-
- Non è il caso di allarmare Cameron.- ghignò Crenshaw - Non ho cattive intenzioni.-
- Ma neanche buone.- ringhiò Draco.
- Sempre e per sempre.- gli disse il mezzo demone, andandosene via con la sua ragazza.
- Stronzo...-
- Non so voi ma a parole ci sa fare.- frecciò Edward in sottofondo.
- Oh ma vattene al diavolo Dalton!-
- E che vuoi da me, è la verità.-
- Basta voi due.- sospirò Harry esasperato - Che barba, tanto quello non la toccherà neanche con un dito, lo sai anche tu Malferret. Se ci provasse Herm gli caverebbe gli occhi e gli taglierebbe cose che non potrebbero più ricrescere, quindi fammi il favore di tenere al guinzaglio il tuo orgoglio maschile. Forza, andiamo.-
- Vall'inferno anche tu.-
- Prima o poi ci andrò. Ma con te.- frecciò il moro perfidamente.
Intanto, da un'altra parte del cimitero, Jeager osservava Hermione con vivo interesse mentre lei era presa da tutt'altro.
Una pagina ingiallita scritta da una mano femminile. La calligrafia era elegante ma spigolosa.
- Come faccio a sapere che è del Grimario di Lumia Lancaster?- fece la strega diffidente.
- Chiedi alla sorella di autentificarla no?- borbottò il mezzo demone - Malfidente.-
- Senti chi parla.-
- Non pensare a me. Ma a quello che puoi cavare fuori da quelle parole.-
- Quattro in croce.-
- Meglio di niente visto che brancoli nel buio.- Jeager assottigliò gli occhi, arrogante - Vero?-
Hermione incassò, facendo una smorfia.
- E cosa ti dovrei per questa ennesima cortesia?-
- Per il momento niente.-
- Non farmi ridere. Tu non fai niente per niente...e questa può essere una trappola.-
- Facci sopra un Incantesimo Veritiero.- la sfidò - E' l'originale. Ho strappato quella pagina rischiando l'osso del collo, Kat è bella arrabbiata di recente e i suoi strilli uniti a quella della Lestrange mi urtano i nervi.-
- In poche parole mi stai dando una pagina strappata del Grimario della Lancaster dove potrebbero esserci indizi sugli ingredienti senza volere nulla in cambio?-
- In cambio voglio un'oretta del tuo tempo una volta finita questa storia.-
- Ah, ecco.- sogghignò lei, maliziosa.
- Meglio quando non ci saranno più seccatori.- fece ironico, poi però tornò a guardarla attentamente e lei se ne accorse.
- Ma che c'è?- gli chiese. Che aveva da fissarla così?
Lui per tutta risposta si avvicinò e le poggiò una mano sulla pancia, allibendola.
- Mi sbagliavo.- bofonchiò, tirando indietro il palmo come nulla fosse - Credevo avessi combinato un qualche svenevole disastro...sai, strana come sei...-
Mancò poco che lo uccidesse sul serio. Gli tirò dietro tutte le lapidi e le statue del cimitero, per andarsene via furibonda. Anche quell'idiota credeva che fosse incinta! Assurdo!
Uomini! Chi li capiva era brava!

I Bracciali Del Destino |Dramione|Where stories live. Discover now