Capitolo 5- La prima di un lungo ciclo

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Il resto del pomeriggio passa tranquillamente, tra compiti e giochi. Per punizione, dato che Aron non si è neanche scusato abbiamo deciso di non mostrargli per il momento il suo regalo.

Pov Maurizio

Inizio a essere stanco, giocare con i bimbi è pesante poi con la febbre la fatica è accentuata. Devo pensare a come evadere dal problema che si presenterà tra un paio di ore. Non capisco perché devo iniziare oggi e non domani. In più Aron non mi lascia un secondo libero, ma nonostante si penta del suo comportamento continua ad aver paura di andare da papà. Anch'io alla sua età feci una cosa del genere, ma ricordo che il dolore al mio lato b, durò per giorni oltre al fatto che invece dei vaccini la mia protesta era per iniezioni ben più dolorose. Vengo risvegliato dai miei pensieri, dall'ingresso in camera di mio zio.

Zio: "che combini?"

Maurizio: "nulla, mi riposo le orecchie dopo aver passato un pomeriggio con i bambini" dico evasivo

Zio: "sei stanco?" dice sedendosi vicino a me, mentre con una mano cerca di capire se io abbia la febbre alta

Maurizio: "un po'. Aron è stato perdonato?"

Zio: "no, ancora neanche chiede scusa. Ti ha ricordato te alla sua età?" io annuisco

Maurizio: "solo che a me non andò bene come a lui"

Zio: "ma tu la pazienza l'avevi già consumata tutta. Poi aveva appena finito di fare sei vaccini"

Maurizio: "si, e io dopo ho fatto un ciclo di rocefin e cortisone" dico risentito

Zio: "avevi anche una polmonite da ricovero immediato e ti sei opposto"

Maurizio: "ma se entravo e uscivo continuamente dall'ospedale, secondo te cosa avrei dovuto fare?"

Zio: "quello che fanno tutti i bambino di sei anni, obbedire" dice ridendo

FLASHBACK

Pov Zio

La giornata di oggi sarà pesante, abbiamo dovuto chiedere tutti il giorno libero dato che Maurizio deve fare alcune visite visto che la tosse che ha non passa e sono già due volte che prende l'antibiotico. Appena guarisce e torna a scuola, dopo due giorni siamo punto e a capo.

Papà: "Maurì, spegni la play che dobbiamo andare"

Maurizio: "finisco la partita" dice scosso dai colpi di tosse

Papà: "dai Maurizio, spegni"

Maurizio: "ho quasi fatto"

Giusto il tempo di finire la frase che il papà spegne la tv

Maurizio: "no, non mi hai fatto salvare" dice sconvolto

Papà: "sono tre volte che ti chiamo, abbiamo un appuntamento e bisogna essere puntuali. Andiamo" dice facendolo alzare dal divano, dirigendosi in macchina

Maurizio: "che cosa dobbiamo fare?" dice risentito

Zio: "devi fare una visita"

Maurizio: "uffa, ancora" dice appoggiando la testa allo schienale del seggiolino

Papà: "si, ancora" dice sbrigativo. Arrivati in ospedale, Maurizio inizia a fare i capricci non volendo scendere dalla macchina

Papà: "dai, papà. Andiamo"

Maurizio: "cosa mi fa?" dice mentre allontana le mani del padre per non essere preso in braccio

Zio: "ti fa una visita semplice"

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