Capitolo 4

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Entrai nella mia classe, mancavano ancora 20 minuti alla fine dell'intervallo (in questa scuola dura circa 30 minuti), mi presi un mezzo infarto: lui era ancora lì, seduto su quella sedia, che si portava avanti con gli esercizi di Greco, mentre scriveva qualcos'altro. Appena mi sentì entrare alzò la testa e mi rivolse un sorriso, ricambiai e mi avvicinai a lui.

-ciao- dissi, come per attaccare un
-ei- rispose lui

(Da questo punto useró G e M per i dialoghi)

M: non mi ricordo già piú il tuo nome, non odiarmi come tutti, ti prego
G: ma no tranquilla non ti odio anzi, sei l'unica che si è degnata di salutarmi! Tralasciando quei 4 che erano venuti a chiedermi se mi facevo... comunque puoi chiamarmi Gus, il nome intero non te lo dico perché mi fa schifo
M: *si lascia sfuggire una risata* okay, beh, io sono Morgana ma non ho soprannomi quindi vedi tu come chiamarmi
G: ok, (tono timido ed impacciato) ma non è che si può sapere che cosa ti ha spinto a parlarmi? Cioè, perchè proprio io che sono la persona più strana di tutta la scuola probabilmente?
M: (tono imbarazzato) non lo so, sai i tuoi capelli mi intrigavano ed i tatuaggi sul viso pure
G: ok ok era solo per curiosità, scusa se sono stato un po' invadente, e forse troppo curioso, so avere un carattere di merda a volte
M: tranquillo, piuttosto, non è che potremmo dividere la sedia, sai mi sto sfasciando le gambe a stare in piedi
G: oh scusa hai ragione, che ne dici se usciamo proprio? Tanto mancano ancora 15 minuti alla fine della ricreazione
M: (tono di falso stupore) ricreazione? Che termine erudito
G: TANTISSIMO FRAH, (tono impacciato)posso chiamarti fra? Vero?
M: VA BENE FRAH

*ci alziamo*

G: Dove mi porti?
M: in cortile, ci vanno tutti, non è niente di speciale

In cortile vedo Mirea, sta parlando con una prof che in mezzo alla calca non riesco a riconoscere, lo porto su una panchina vuota e ci sediamo.

G: non credevo ci fossero così tante persone interessate al greco e cose cosí
M: all'inizio nemmeno io ci credevo

Passiamo tutto il resto del tempo a parlare, e mentre suona la campanella, decido di chiedergli se gli va di venire a pranzo con me.
-molto volentieri- risponde lui, così ci avviamo verso la classe, mentre Mirea mi guarda e disegna un cuore con le mani.

spazio autrice:
l idea di pubblicare 2 capitoli non so come mi sia venuta but i like it, la foto mi fa venire voglia di urlare per tutta la casa girls

𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐈𝐒 𝐁𝐄𝐀𝐔𝐓𝐈𝐅𝐔𝐋 | 𝐋𝐈𝐋 𝐏𝐄𝐄𝐏Where stories live. Discover now