Capitolo 35

166 17 11
                                    

Morgana pov's 

uscii dall'hotel e mi diressi vero l'ospedale, ebbene sì alla fine avevo deciso di andarmene, un po' con la scusa di vedere mia madre quando in realtà volevo solo staccare dal mondo, è come se mi mancasse qualcosa,
cammino per le strade e penso a lui, ogni cosa che guardo mi fa pensare a qualcosa che abbiamo fatto insieme, la cosa brutta è che non posso liberarmi di questi pensieri, per quanto io ci provi.

-Associo Roma a cose brutte ma non so come andarmene, ho demoni ed il volto distrutto e non so liberarmene-

ho come un vuoto dentro, allungo la mano con l'illusione di poter prendere la  sua, mi siedo sulla metro, il posto di fianco al mio è vuoto.

-Se salgo sulla metro lascio un posto vuoto anche per te, magari torni e ci incontriamo e tu ti siedi accanto a me-

Inutile dire che mi manca ancora, da quando se ne è andato la mia vita non ha più un senso, a volte mi sento totalmente vuota.
Mi sento di essere come in Harry Potter, lí nessuno dice mai il nome di Voldemort per paura come io non riesco mai a ripetere il suo, anche se non so il motivo preciso.

-Poi continuo a non capirci proprio un cazzo della vita e che se fossi qui con me forse non sarebbe in salita-

Appena arrivo alla fermata Termini scendo, fra circa 10 minuti dovrei essere davanti all'ospedale, o così dice google maps.
Prima di andare decido di farmi un giro lo intorno, la zona è molto vasta ed i soldi non mi mancano, questo ipotetico padre mi ha mandato una busta con dentro 2000€, deve essere ricco, oppure sta semplicemente pagando il mantenimento con qualche bonus in più perché gli faccio pena.

-Sento qualche cosa che mi manca, è da quando tu mi hai detto basta, che giro Termini aspettando te-

A volte vorrei tornare indietro e non averlo mai conosciuto, anche se mi sono trovata a dire poco bene con lui, non riesco a togliermi questi sensi di colpa e questi dolori, vorrei stare bene ma per qualche scherzo della sorte non ci riesco, forse perché è lui il mio stare bene.
La scuola va abbastanza di merda, le videolezioni ci provo a seguirle, non ci riesco benissimo ma è già qualcosa, in un qualche modo adesso la scuola mi abbona le assenze dato che mia madre è in una situazione difficile.

-Vorrei tornare all'anno scorso e chiuderlo in tante catene, vorrei scappare dal dolore come scappo dalla scuola e se tu torni qui da me forse mi sento meno sola-

Magari la sorte ci vuole uniti, decido di sedermi su una panchina, come se lui potesse aspettarmi lì, o semplicemente raggiungermi.
Lo penso, penso a tutto, a lui, a quello che facevamo insieme, a quello che eravamo, ci amavamo ed io lo amavo ancora, peccato che le mie insicurezze mi impediscono di stare con lui, pur sapendo che così ci sto male il doppio.
Mi sento sola, chissà dov'è lui adesso, chissà cosa sta facendo ora.

-Voglio una storia che mi faccia scordar di te, ma più ti penso e meno ci riesco, e più di penso e meno penso a me, a come stare bene, a come stare bene, senza di te-

Con mario mi sento ancora, lui si è fidanzato, da quando ha incontrato quella ragazza ci sentiamo molto meno, credo che lei sia gelosa, prima mi sentivo con lui quasi ad ogni ora del giorno e veniva anche da me, con lui i film li guardavo davvero, li commentavamo insieme, quel ragazzo mi faceva dimenticare un po' della realtà.
La cruda e triste realtà, chi amavo mi amava ma non avevo il coraggio di stare con lui.
Do un freno a tutti questi pensieri e mi alzo dalla panchina per poi dirigermi verso l'ospedale.

*Una volta dentro*

-Buongiorno, vorrei vedere la signora Linda Ricci-

-Lei chi è?

- Sono la figlia, ecco il documento-

le porgo la carta d'identità che l'infermiera guarda titubante per poi comunicarmi il numero della stanza, il 111. Proprio come il tatuaggio di Gus, trattengo una lacrima e prendo l'ascensore che mi porta al secondo piano, appena arrivo davanti alla porta mi rendo conto di non aver portato nulla, nemmeno dei fiori. Me ne frego ed entro. Lei è lì, distesa sul lettino collegata ad  una flebo, non sapevo cosa provavo, un po' la odiavo, un po' mi faceva compassione, non avevamo un rapporto conflittuale, solo non ci parlavamo a vicenda, dalla prima media in su era cambiato tutto. mi sedetti su una sedia, non piansi, non ero capace di provare emozioni per una persona come lei, stetti a fissarla per quasi tutto il giorno, uscii dall'ospedale alle nove della sera stessa, il buio era calato, il sole non c'era, una cosa positiva era però che a Roma c'era poca nebbia a differenza della mia amata Milano, a volte non ti vedevi il palmo della mano. Una volta fuori mi dirigo verso una pizzeria, ordino una pizza, mi siedo e ne mangio qualche pezzo, faccio cenno al cameriere di venire a ritirare il mio piatto poi mi alzo e vado a pagare.                              Non voglio andare all'hotel così mi dirigo verso un piccolo self 24h, prendo un pacco di sigarette e due lattine di monster, dopodichè mi dirigo verso un parco e mi siedo sull'erba ancora umida. sono totalmente immersa nei miei pensieri finchè non mi decido a chiamare mario.

Mo: Mariè ha un minuto?

Ma: sono libero, Facetime?

Non dico una parola e gli mando la richiesta, mi spunta subito la sua faccia sul display e sorrido. 

Mo: Giulia è d'accordo?

Ma: che si fotta

Mo: addirittura

Ma: si, ho anche una buona notizia

Mo: hai trovato un modo per suicidarti senza soffrire?

Ma: no, ho comprato un biglietto per Roma, domani sarò da te

Mo: serio?

Ma: certo che si, devo staccare anche io dalla mia routine

Mo: ma è fantastico, allora ti lascio dormire prima che mi perdi il treno

Ma: prima torni in hotel, dopo chiudiamo la chiamata

Mo: uffi va bene

Mi alzo e mi incammino verso l'hotel, le strade sono deserte, la metro anche, quanto è strana Roma di notte. Una volta arrivata in stanza non butto giù, appoggio il telefono sul comodino, mi butto sul letto e mi addormento con Mario di sottofondo che fa qualcuno dei suoi discorsi psicologici/filosofici che capisce solo lui

Spazio Autrice

VAFFANCULO AL CAZZO DI MONDO, ALLORA LA MIA VITA SE NE STA ANDANDO A PUTTANE detto questo scusate se non aggiorno con tanta frequenza ma vi amo tutti e lo sapete ciao. questo capitolo comunque mi piace tantissimo e niente sto iniziando a pensare che Mario e Morgana potrebbero essere una bella coppia  :)

𝐋𝐈𝐅𝐄 𝐈𝐒 𝐁𝐄𝐀𝐔𝐓𝐈𝐅𝐔𝐋 | 𝐋𝐈𝐋 𝐏𝐄𝐄𝐏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora