chapter 24~

2.7K 116 79
                                    

Pov's jimin
Ero appena rientrato a casa. L'ultima settimana a New York era passata, un po' così tra tensioni ma anche divertimento. Jackson non mi ha più rivolto la parola o avvicinato a me, mentre jungkook sembrava essere diventato la mia guardia del corpo che il mio ragazzo ma non potevo di certo biasimarlo.

Avevo deciso di rimettere i vestiti nell'armadio e andare a farmi una doccia, per poi andare da jungkook perché avevamo pensato di passare un po' di tempo da soli. Entrato in doccia, l'acqua bagnò il mio corpo, facendomi venire in mente quella volta, in cui io e jungkook abbiamo avuto la prima doccia insieme e solo al pensiero, mi sentì solo in quel momento, iniziai a lavarmi i capelli ricordando come jungkook, me li aveva lavati e di come era delicato nei suoi gesti, quando arrivai al bagnoschiuma, divenni automaticamente rosso al solo ricordo di lui che passava le sue mani su tutto il mio corpo. Dopo aver finito ed essermi sciacquato, mi vestì e andai giù in cucina per mangiare qualcosa al volo e dirigermi da jungkook.

Mamma: dove stiamo andando di tardo pomeriggio così di fretta è signorino park?

"Mamma! Mi hai spaventato"

Mia madre era sbucata da dietro, facendomi sobbalzare dallo spavento, non mi ero nemmeno accorto della sua presenza.

Mamma: mh? Allora? Sto ancora aspettando una risposta

"Mamma, quando la smetterai di trattarmi come un bambino? Comunque sto andando da jungkook"

Mamma: quel ragazzo lo adoro, siete fatto l'uno per l'altro...eh comunque signorino resta il fatto che anche se non sei un bambino, rimani ancora minorenne e sotto la mia tutela

Mia madre esagerava sempre, come vorrei che fosse come papà lui si che è comprensivo.

"Ok, ora posso andare?"

Mamma: puoi andare

Fece un'espressione rassegnata, mentre mi sorrideva, infondo era il nostro modo per volerci bene.

[...]
L'autobus era arrivato in ritardo, mentre mi ero ritrovato a rispondere a più di tre messaggi da parte di Jungkook, perché era preoccupato per il fatto che non stessi arrivando.

Mi trovo davanti alla porta della casa di Jungkook, anche se ormai stiamo insieme ho sempre quell' ansia e timore nelle mie azioni, quando iniziai a pensare che fosse l'ora di suonare al campanello, un urlò fermò il mio gesto, facendomi tremare. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, jungkook stava urlando mentre un'altra voce rispondeva a sua volta e qui mi trovai in difficoltà, cosa dovevo fare? Suonare o andarmene? Come sempre il mio corpo agì da solo, suonando il campanello e in quel momento giurai di sentirmi il Niagara al posto del sudore. La porta mi venne aperta dopo un po' da un jungkook, irritato sembrava ritornato il vecchio jungkook, appena mi vide, il suo viso si addolcì subito lasciando che un sorriso si formasse sulle sue labbra, era ritornato il Jungkook che conosco.

"C-ciao"

Jungkook: ciao

"Ecco, spero di non aver disturbato...sai ti ho sen-"

X: chi è alla porta?!

Non riuscì a finire di parlare che la mia voce venne sovrastata da quella di una persona che non riuscivo ancora a capire a chi appartenesse, ma tutte le mie curiosità vennero messe a chiaro, quando fece la sua comparsa il padre di jungkook e mi sentì irrigidire sul posto.

S. Jeon: oh, ma tu sei jimin giusto? Il figlio del signor park

"S-si...piacere di ri-rivederla"

Stavo iniziando leggermente a tremare e le mie mani a sudare, e solo allora notai che il padre di jungkook mi stesse tendendo la mano, così per rimediare alla figura appena fatta, mi affrettai a stringerla ricambiando il gesto.

in love with my bullyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora