chapter 32~

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Pov's jimin
Era da poco che jennie era tornata a casa e quando pensavo di fare una doccia, yoongi mi chiamò dicendomi di incontrarci al parco, dalla sua voce sembrava agitato così mi affettati ad uscire. Arrivato al parco, trovai tutti i miei amici in lacrime? Cosa stava succedendo? Corsi verso di loro, mentre aspettavo una loro parola.

"Cosa...cosa è successo? Cosa avete?"

Mi stavo preoccupando e solo in quel momento mi accorsi che jungkook non c'era.

Yoongi: jimin... jungkook...

"Lui dov'è?"

Continuavano a guardarmi senza proferire parola, i loro occhi erano lucidi, mentre yoongi non ne voleva sapere di dirmi cosa è successo.

"Ragazzi...mi state facendo preoccupare"

Tae: chim, quello che yoon vuole dirti e che jun-jungkook è andato

"Andato dove?"

Yoongi: jimin, ascoltami ok...devi stare calmo, ecco... jungkook è partito per New York pochi minuti fa

"Impossibile, se è uno scherzo vi dico che è di cattivo gusto"

Non volevo credere alle parole di Yoongi, non era vero jungkook era ancora qui con me a Seoul ne ero sicuro, o almeno così credevo.

Hobi: non è uno scherzo

Jin: jimin, per te sarà difficile da accettare ma è così

"State mentendo! Lui...lui mi ha pro-promesse che saremmo andati ins-insieme...lui..."

Le lacrime iniziarono ad uscire, e non ne volevano sapere di fermarsi.

Yoongi: io ero con lui quando suo padre è venuto da lui e l'ha costretto a partire, jimin suo padre era venuto a sapere di tutto, della vostra partenza della casa...

"Non è possibile"

Non avevo più la forza di parlare, le parole mi uscivano come dei sussurri, la mia vista era diventata offuscata a causa delle lacrime. Presi il telefono e digitai il suo numero, con la speranza di sentire la sua voce, ma non fu così, quello che sentì invece mi fece credere alle parole di Yoongi.

Chiamata
"Il numero da lei chiamato è inesistente"

Fine chiamata

"Come ine-inesistente"

Yoongi: suo padre gli ha rotto la scheda

Tutti avevano lo sguardo su di me come se aspettassero qualcosa da me che sembrava non arrivare, ero distrutto, affranto, avevo fantastico sulla nostra partenza inutilmente, ero felice e sereno per niente, ho abbassato la guardia e non ho considerato che suo padre potesse venirlo a sapere, sono stato uno stupido.

"Yo-yoongi, portami all'aereoporto"

Yoongi: jimin, sarà già partito è inutile

"Ti pre-prego"

Avevo gli occhi doloranti e mi bruciavano, impedendomi una vista migliore. Yoongi dopo avermi osservato, si rassegnò e mi accompagnò all'aeroporto, appena arrivati ero sceso senza aspettalo entrando nella struttura. Dentro c'erano molte persone, che non mi facilitavano la ricerca, così andai alla ricerca di jungkook correndo e delle volte andando addosso a qualcuno, yoongi mi aveva raggiunto subito dopo, mentre era rimasto fermo ad osservarmi e mi chiedevo perché non mi dava una mano. Quando le mie gambe erano doloranti a causa di correre, mi fermai andando da una receptionist sperando che lei mi possa aiutare.

"Buon-buongiorno, mi saprebbe dire a che ora è il volo per New York?

Receptionist: buongiorno...mi faccia controllare

Mentre controllava, l'ansia cresceva in me e lo sguardo preoccupato di Yoongi bruciava la mia schiena.

Receptionist: l'aereo è decollata giusto un minuto fa

Non riuscivo a sentire più niente, le mie orecchie iniziarono a pulsare, le lacrime aumentarono e le mie gambe avevano smesso di sostenermi, ma prima di cadere yoongi venne in mio aiuto, sorreggendomi a lui, mentre mi portava a sedere su una sedia.

"No-non è pos-possibile... no-non è ve-vero"

Yoongi, mi abbracciò forte, sussurrandomi parole rassicuranti con l'intento di farmi tranquillizzare.

Yoongi: jimin, andrà bene... però ora la devi smettere di fare così, ti stai distruggendo, se jungkook fosse qui non ti vorrebbe vedere un questo stato, perché sa che è colpa sua

"Ma...ma lui no-non è qui....lui è andato via per sem-sempre"

Yoongi: shh, io e gli altri siamo qui, staremo con te non ti lasceremo solo, lo affronteremo insieme

Dopo essermi un po' calmato, andammo a casa mia, dove ci aspettavano i miei amici e anche i miei genitori, che erano venuti a sapere dell'accaduto.

[...]
Mamma: jimin, tesoro, basta piangere lo so che non è facile, ma quel ch'è fatto è fatto...sono sicura che anche lui è messo come te o anche di più, ma devi essere forte sia per te stesso che per lui

Mia mamma continuava ad accarezzarmi la testa, dicendomi parole per darmi conforto.

"An-anche lui...mi ac-accarezzava i capelli, in questo mo-modo"

Qualsiasi cosa accadeva davanti a me, mi ricordava lui, ogni volta che guardo da qualche parte, la sua immagine mi si presentava davanti, lui occupava la mia vita.

Tae: chim, anche se ora piangi e ti dai alla disperazione, scusami amico ma lui non tornerà, devi essere forte, tra un anno avremo la maturità, ti iscriverai all'università è realizzerai il tuo sogno, ma non in questo stato

Sapevo che tae avesse ragione, ma in quel momento non volevo dare retta a nessuno.

"Il mio sogno era con l-lui...sono stato uno st-stupido"

I miei amici erano rimasti con me, fino a tarda notte, dandomi conforto e ogni tanto strappandomi un sorriso.

Tae: chim, noi ora dobbiamo andare, ricordati che per qualsiasi cosa puoi chiamarci senza esitare

[...]
Mi trovo, sdraiato sul letto, con lo sguardo assente, puntato sul soffitto, cercavo di non pensare a lui, al suo sorriso, al suo modo di fare quando è arrabbiato o geloso, stavo cercando di non pensare fallendo miserabilmente, perché in questo momento, l'unica cosa a cui stavo pensando era lui, non riesco ancora ad accettare il fatto che fosse andato via, via da me e dai nostri amici...cercavo di non arrabbiarmi perché infondo sapevo che non era colpa sua, che lui non c'entrava niente e che l'unica colpa era di suo padre. Mentre pensavo, mi venne in mente un punto che stavo trascurando, ma che solo in quel momento aveva iniziato a tormentarmi, avevo paura che Jungkook si trovasse qualcun'altro con cui continuare la sua vita, avevo paura che suo padre gli trovasse una ragazza, jungkook avrebbe accettato? Si sarebbe dimenticato di me? Erano le domande che mi tormentavano, e al solo pensiero le lacrime ritornarono a bagnarmi il viso. Mia madre bussò alla porta, e dopo averle dato il permesso entrò con in mano un vassoio con del cibo.

Mamma: a cena non hai toccato cibo e ho pensato che avessi fame

Appoggiò il vassoio, sulla scrivania rimanendo in piedi davanti a me.

"Mamma, non ho fame"

Mamma: jimin, non puoi fare così...non puoi non mangiare niente

"Lo so, ma ora non ho fame...non me la sento"

Mamma: come vuoi, non voglio costringerti

Dopo avermi dato un'ultima occhiata, prese il vassoio ed uscì, chiudendo la porta e lasciandomi un'altra volta solo. Domani, non avrei avuto la forze per andare a scuola, non avevo voglia di vedere nessuno, volevo solo stare da solo, a pensare al mio Kookie, che ora era da un'altra parte, a fare non so cosa, speravo solo che lui stesse bene e che quel bastardo di suo padre, non gli avesse fatto niente.

Angolo autrice✨
Heyyy everyone, il capitolo di oggi, non è tanto lungo, ma vi assicuro che i prossimi capitoli saranno belli, quanto tristi(scherzo 😂💕)
Non manca tanto alla fine, spero che il capitolo vi piaccia...se riesco oggi pubblicherò l'altro capitolo, ma non vi prometto niente.
Buona lettura

Borahae 💜

i.e❣️

in love with my bullyWhere stories live. Discover now