chapter 33~

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Pov's jimin
Stamattina appena mi sono svegliato, sono andato in bagno, per farmi una doccia, mentre il mio sguardo cadde sullo specchio che rifletteva la mia figura, i miei occhi erano gonfi e rossi, i capelli erano inguardabili sembrava che avessero perso la vivacità di quel rosa confetto, ora sono spenti come lo ero io, sotto agli occhi avevo delle occhiaie che sembravano dei fossi, in poche parole ero inguardabile. Cercando di trattenere le lacrime, mi tolsi i vestiti entrando in doccia e azionai solo l'acqua fredda, con la speranza che mi potesse risvegliare da questo incubo, dopo aver trascorso non so quanto tempo in bagno, uscì diretto in camera mia,  mi asciugai e indossai una felpa oversize nera e dei jeans del medesimo colore, mi asciugai i capelli e senza mettermi quel filo di trucco che ero abituato a mettere, scesi le scale.

Mamma: buongiorno tesoro, come stai?

"Come vuoi che stia?"

Mi sentivo freddo, privo di emozioni.

Mamma: jimin...guardati, non puoi andare avanti così....dai vieni che ti ho preparato la colazione

Solo al nome "colazione" sentì la nausea salire, non avevo più voglia nemmeno di mangiare nessun pasto.

"Non ho fame"

E senza aspettare altro, mi incamminai verso la porta, ma appena stavo per aprirla, ogni mio movimento si fermò. Non volevo andare a scuola, perché sapevo che non lo avrei rivisto e che i ricordi si sarebbero fatti vivi, pensare che non potrò più ricevere un suo messaggio che mi dava il buongiorno o la buonanotte mi faceva stare male, rimasi lì dalla porta per un tempo indefinito e poi feci retromarcia verso camera mia, mentre mia madre continuava a guardarmi senza dire niente perché sapeva che era inutile. Arrivato in camera mia, buttai lo zaino per terra e mi incamminai verso il letto dove mi ci buttai a peso morto, senza curarmi di togliere le scarpe. Non volevo più vedere nessuno, l'unica persona che volevo era lui, jungkook, mentre stavo pensando qualcuno aprì la porta senza bussare, e una voce echeggiò nella stanza.

Tae: jimin! Cos'è questa storia che non vuoi venire a scuola?

Tae si era posizionato davanti a me, aveva le mani incrociate al petto e il suo sguardo sembrava deluso, mentre sulla spalla portava lo zaino.

"Non dovresti essere a scuola?"

Tae: è una battuta? No perché non fa ridere...anche tu dovresti essere a scuola e comunque mi ha chiamato tua madre, stavo per salire sull'autobus e ho fatto in tempo a tornare indietro

Quando i miei occhi iniziarono a farsi lucidi, tae si addolcì tornando a guardami con occhi preoccupati e pieni d'amore.

Tae: chim, lo faccio per te perché ti voglio bene...rivoglio il mio migliore amico, quello timido che arrossisce, quello sfacciato che fa ridere tutti noi, voglio rivedere il suo sorriso, sentire il suono della tua risata....jimin, ti prego

Si sedette vicino a me sul letto e iniziò ad accarezzarmi una guancia.

Tae: tu sei il fratello che non ho e vederti così mi fa stare male

"Scusami...scusami davvero tanto, scusatemi tutti voi"

E dopo quella frase, diedi sfogo a un pianto che stavo trattenendo da stamattina. Tae mi abbracciò, lasciandomi un bacio fra i capelli.

Tae: jimin, non ti devi scusare ti capiamo e siamo qui per te, jungkook prima di partire ha chiesto a yoon di stare al tuo fianco e così farà, lo faremo anche noi staremo con te per sempre... è una promessa

"Le pro-promesse iniziano a farmi paura, perché ven-vengono sempre in-infrante"

Non disse niente, rimase con me, continuando ad accarezzarmi i capelli finché non mi addormentai.

in love with my bullyWhere stories live. Discover now