Capitolo 3

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Lele

Entro in casa e mi fiondo nella camera dove stava giocando Tancredi e appena lo vedo mi blocco terrorizzato, non l'ho mai visto così. Si è messo nell'angolo della camera e ha la testa bassa poggiata sulle gambe e continua a dire parole sconnesse tra di loro, non ci penso due volte e mi fiondo vicino a lui <<Tanc...>> dico piano non volendolo spaventare, alla mia voce si gira verso di me, ma fa qualcosa di inaspettato, si allontana <<via te, non mi vuoi bene. Sei solo un coglione che dice cazzate>> dice alzando la voce ed allontanandosi da me, ma che gli prende? <<ma cosa dici? Quando mai ti ho mentito?>> dico cercando di avvicinarmi, ma vedendolo allontanarsi ancora di più mi fermo e sospiro <<va bene, chi vuoi?>> <<chiunque basta che non sia tu>> dice alzandosi, ma vedendolo tremare decido di abbracciarlo forte <<stai lontano da me>> dice <<sei uno stronzo, sparisci e poi decidi di tornare così a cazzo e pensi che mi vada bene!?>> dice continuando a urlare e solo in quel momento capisco di chi sta parlando veramente <<Tancredi chi sono?>> <<che cazzo di domande fai? Sei lo stronzo in persona che mi ha messo al mondo>> urla e con forza riesce ad staccarsi e correre verso il bagno per poi entrarci e chiudersi a chiave <<Tancredi apri la porta>> dico bussando alla porta <<stai lontano da me, non le toccherai e non toccherai nemmeno me, capito?!>> e li mi giro verso Gianmarco che è appena arrivato e vedo la sua faccia consapevole <<fai fare a me>> e così mi allontano e lo vedo avvicinarsi alla porta <<Tanche sono Gian, perché non apri la porta e mi fai entrare>> dice con voce tranquilla <<entri solo tu>> <<si, solo io>> e così sentiamo la serratura scattare e Gianmarco entrare. Sentiamo ancora delle urla finché non cessa e diventa tutto silenzio e io mi avvicino a Diego <<mi spieghi che sta succedendo?>> chiedo preoccupato <<non lo so, ma stai calmo. Non serve anche un tuo attacco di panico>> dice conoscendomi e così respiro lentamente e do le spalle alla porta del bagno. Riesco a tranquillizzarmi del tutto solo quando sento delle piccole braccia circondarmi la vita <<Lele...scusami ti prego>> e così mi giro verso di lui per poi abbracciarlo forte e prenderlo in braccio, lui mi stringe forte e inizia a piangere <<ti prego scusa, non so che mi sia preso>> <<stai tranquillo cucciolo, va tutto bene>> dico accarezzandogli la schiena. Con lui sempre in braccio mi dirigo in salone seguito dagli altri e ci sediamo sul divano; lui continua a stringermi e a dare la schiena agli altri <<cosa ti è successo?>> chiede Zoe piano, ancora traumatizzata dalla scena appena vista <<non dovevate vedermi così, non so cosa mi sia successo>> <<credo che questa volta devi dire tutta la verità>> dice Gianmarco sedendosi vicino a noi <<ma...>> <<Tanche hai scambiato Lele per tuo padre>> e in quel momento scende dalle mie gambe per sedersi vicino a me <<se ve lo dico mi promettete che mantenete la calma? Soprattutto tu>> dice riferendosi a me <<prometto, ma spiega che ci siamo preoccupati tutti>> e stringendo la mia mano comincia a spiegare.  

cosa proviamo?Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu