Capitolo 30

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Tanc
Li sento parlare dal bagno, credo di essere abbastanza grande per poter stare da solo a casa un pomeriggio, non c'è problema che Lele vuole passare del tempo con il suo migliore amico, ci mancherebbe. Vado in cucina e li guardo tutti e tre in modo serio e infatti si ammutoliscono <<non sono un ragazzino, posso stare tranquillamente a casa da solo oggi pomeriggio>> <<magari ti annoi, almeno venendo con me ti diverti>> dice Gian, ma credono che sono cretino?! <<la volete smettere? Sono settimane che non mi lasciate da solo>> <<e ci vuoi biasimare? Ti ricordo l'ultima volta che sei uscito da solo>> mi dice Lele <<non sono un ragazzino chiaro?! Fino a prova contraria sono il più grande qui dentro>> <<no per cervello>> urla Lele e mi blocco, seriamente?! <<allora perché stai con un cretino del genere? Puoi trovare di meglio!>> urlo anche io e vado in camera a mettermi le scarpe, come si permette di dirmi queste cose!? Mi alzo dal letto e vado verso la porta dove mi blocca <<dove credi di andare?>> <<a fare un giro, da solo>> <<Tanche...>> dice avvicinandosi, ma io subito mi allontano <<ho bisogno di uscire da qui, da solo>> e senza aspettate risposta esco, prendo il telefono e compongo il numero <<hey Giulia sei libera adesso?>>.
Lele
Certo che sono proprio cretino, ma non ci posso fare niente, quella notte è stata tremenda e ogni volta che esce ho il timore che gli possa succedere qualcosa, ma lo capisco e io avrei reagito anche peggio <<Lele ora calmo, fa un giro per prendere aria poi torna a casa e chiarite>> <<sempre se non mi vuole lasciare>> <<ovvio che non ti lascia>> <<vorrei solo sapere se sta bene>> dico e proprio in quel momento mi arriva un messaggio *Tanche sta con me tranquillo, mi sta spiegando tutta la situazione e scommetto che stai morendo* non sono mai stato così felice di ricevere un messaggio da parte di Giulia, lo faccio leggere agli altri e vedo anche in loro che torna la tranquillità <<adesso però usciamo Lele, devi staccare anche te>> <<va bene, mi vesto>>.

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