Capitolo 37

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Lele

Io e Tanche stiamo sistemando le cose in camera mia, domani faremo una cena tutti insieme e questo mi terrorizza un po', ho già conosciuto la sua famiglia ovviamente, ma in quel momento ero suo amico. Mi siedo sul letto ammirando Tanc mentre finisce di sistemare le sue cose <<posso andare a fare la doccia?>> <<certo amore, usa il mio accappatoio, è quello nero>> <<va bene>> dice e poi si dirige in bagno. Prendo il telefono e chiamo subito Gian <<hey bello hai fatto?>> <<abbiamo organizzato la cena per domani, ma non ho ancora scritto alla madre>> <<devi farlo, anche se andrà di merda deve chiudere con questa faccenda una volta per tutte>> <<hai ragione, ora la chiamo direttamente>> <<bravo Lele, fammi sapere>> 

Tanc

Sono appena uscito dalla doccia, mi dirigo in camera e vedo Lele che mette in tasca il telefono sbuffando <<tutto bene?>> <<certo>> dice, ma non smette di fissarmi con aria preoccupata <<che succede?>> chiedo diventando serio <<due cose>> <<dimmi>> dico cambiandomi, tanto non è la prima volta che mi vede nudo <<la prima è che sei stupendo con il mio accappatoio>> <<mi sta enorme>> <<ti rende ancora più piccolo>> dice e rido <<la seconda?>> chiedo alzando un sopracciglio, ho una brutta sensazione ed essa viene confermata quando lo vedo sedersi sul letto e diventare serio <<domani sera viene anche tuo padre>> dice velocemente, ma io riesco a capirlo lo stesso <<che cazzo dici?!>> urlo  <<ho parlato con tua madre>> <<perché?>> <<devi chiudere questa questione una volta per tutte>> <<ma avevo chiuso>> rispondo mettendomi la maglietta <<non è vero, non hai fatto che litigare sempre con lui senza mettere di mezzo anche il resto della famiglia>> <<Lele...>> dico e i miei occhi diventato lucidi. Lo so che ha ragione, dentro di me questa questione non si è conclusa, ma fa sempre un male cane vederlo <<ti devo dire una cosa prima>> dico sedendomi vicino a lui e stringendo una sua mano <<dimmi cucciolo>> <<non sanno niente di quello che mi è successo, te l'ho detto che tu sei l'unico a saperlo>> dico riferendomi a quel momento orribile del mio passato <<Tanche...>> <<e non lo devono sapere, va bene?>> chiedo guardandolo negli occhi <<lo devi dire anche agli altri, non sono l'unico a saperlo ormai>> <<basta che non dici niente te e che mi starai accanto tutto il tempo non lasciando per nemmeno un attimo la mia mano>> <<non ti lascerò mai da solo>> dice e poi mi stringe forte a se, quanto lo amo ed ha ragione. Devo mettere un punto a questa questione e capire se sta dicendo la verità per quanto riguarda la sua malattia. 

cosa proviamo?Where stories live. Discover now