Passarono diversi giorni.
Quella mattina il sole risplendeva alto nel cielo, con una leggera brezzolina che scompigliava i capelli. Jimin era ormai ore che vagava per la città per adempiere agli innumerevoli compiti assegnatogli da jk. Era ormai l'ora di pranzo e finalmente gli rimanevano soltanto le ultime cose da consegnare. Si stava dirigendo verso l'ultimo atelier a cui doveva consegnare degli abiti eleganti. Mentre camminava, si rese conto della non presenza di esso. Prese il cellulare ed impostò nuovamente il navigatore. Esso contraddisse quanto pensasse Jimin in quel momento. Infatti gli stava riprendendo che era giunto a destinazione, anche se lui non vedeva il posto da nessuna parte
-accidenti...come puoi dirmi che sono a destinazione quando non c'è niente qui?!....aaaarrrgg mi fai arrabbiare...come faccio ora? Dove consegno questa roba se non trovo il posto?-disse tra se e sé, accavacciandosi a terra ormai stanco
-scusami posso aiutarti-sentí una voce alle sue spalle che lo fece saltare dallo spavento. Era talmente immerso nei suoi pensieri che non si rese conto che qualcuno si fosse avvicinato a lui
-oh mio dio mi hai spaventato-disse Jimin mettendosi una mano sul cuore e cadendo a terra
-scusami non volevo spaventarti....volevo solo aiutarti- disse il ragazzo sorridendo, porgendogli una mano per rialzarsi
-sai dove sta questo posto?-chiese jimin facendogli vedere il cellulare con il luogo da dover raggiungere
-certo, sta qui-rispose il ragazzo, indicando un edificio
-qui dove? Non lo vedo-disse Jimin, guardando dove il ragazzo stava indicando
-vieni ti ci porto io-rispose il ragazzo incamminandosi davanti a Jimin. Non appena girarono l'angolo, davanti ai loro occhi si rivelò l'atelier tanto cercato. Sul volto di Jimin ritornò il sorriso, in quanto finalmente poteva portare a termine l'ultimo compito
-eccoci qui-disse il ragazzo
-ti ringrazio infinitamente, non so cosa avrei fatto senza di te-disse Jimin
-figurati, ora dimmi cosa devi consegnare?-chiese il ragazzo
-dei vestiti, è meglio che entri o non potrò farlo-disse Jimin ridendo
-puoi darli a me-disse lui, allungando le mani verso di lui
-come?-chiese Jimin, girandosi con una faccia confusa
-si, vedi io sono il proprietario...il mio nome è hoseok-disse lui con un sorriso enorme
-davvero? Tu sei veramente il grande Hoseok?-chiese Jimin esaltato
-in persona-rispose lui, sorridendogli e facendo una v con le dita
-oh mio dio, puoi farmi un autografo...amo i tuoi lavori-disse Jimin
-ti ringrazio, certo che te lo faccio-rispose hobi. In quel momento si udí una canzoncina, che jimin conosceva bene. Era il suo cellulare che stava squillando. Lo prese e guardò chi fosse che lo stava chiamando
*Presidente Jeon* lo lesse nella mente.
-scusami, devo rispondere-disse Jimin per poi aprire la conversione al telefonoJimin
Pronto presidente mi dicaJk
Pensavo che dovessi fare consegne e non chiacchierareJimin
Non stavo chiacchierando, stavo per consegnare i vestiti ma ho incontrato Hoseok il proprietario e stavo per dargli le cose, niente di piùJk
Ah lui in risposta doveva farti l'autografo?!Jimin
No beh quello lo ho chiesto per me, sono un suo fan e....aspetti come fa a saperlo?Jimin
Pronto?Jimin
Presidente?Jimin guardò il cellulare per controllare che fosse ancora in chiamata, ma si rese conto che cosí non era. Jk gli aveva chiuso in faccia. Non ebbe nemmeno il tempo di realizzarlo che sentí una voce alle sue spalle
-lo so perché ti ho visto-
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Cosi deve essere
FanfictionJungkook mentre era al liceo era sempre stato un ragazzo formoso e poco attraente. Innamorato da tempo di Jimin, il più figo della scuola. Dopo 5 anni la situazione muta radicamente. Jungkook diventa magro,muscoloso e bellissimo, non che capo di una...