puntuale

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Qualche ora dopo finalmente Jimin si svegliò, pronto per una nuova giornata. Erano ormai le 7 e lui era già in cammino verso il lavoro. Il sole era alto nel cielo, una giornata splendida per un banana milk. Non amava particolarmente berlo, ma a volte gli prendeva questa voglia incontrollata e doveva soddisfarla. Si diresse al chioschetto che era presente davanti all'azienda, mettendosi in coda. Dopo pochi minuti arrivò finalmente il suo turno ed ordinò.
-un banana milk, per favore-disse Jimin
-ok nome?-chiese il propietario del chiosco, in quanto voleva scriverlo sul bicchiere
-Jimin-rispose Jimin sorridendo
-ah allora per lei qualcuno ha già ordinato...un banana milk, mochi al the verde e pockey...tenga-disse il proprietario porgendogli il sacchetto con tutto quello poco prima elencato
-grazie....credo-disse Jimin, prendendo il sacchetto spaesato
*Chi può aver comprato tutte queste cose per me?* Pensò mentre si dirigeva all'interno dell'ufficio. Non appena fece il suo ingresso, venne subito accolto da Tae il quale gli riferí che jk voleva vederlo, voleva vederlo subito. Jimin subito si precipitò alla sua scrivania, posando tutto quello che teneva in mano, si sistemò la cravatta e si diresse alla porta dell'ufficio di jk. Non appena fu davanti, prese un grande sospiro e bussò. Subito si udí una voce dall'interno
-avanti-disse la voce. Jimin non se lo fece ripetere due volte e subito entrò. Non fece in tempo ad entrare che jk parlò
-hai perso il cellulare per caso?-chiese direttamente senza alzare lo sguardo
-cccosa?-rispose Jimin non capendo il motivo della sua domanda
-spero tu non abbia impegni per i prossimi giorni, perché stasera partiamo per new York-disse jk, alzando lo sguardo per vedere la sua reazione
-cccosa? New York?-chiese ancora Jimin, sempre più sorpreso
-si, abbiamo un viaggio di lavoro....lo sapresti se solo guardassi il cellulare. Quindi alle 19 passerò a prenderti ed andremo in aereoporto, non tardare o perderemo l'aereo-continuò jk alzandosi e dirigendosi verso la porta
-ma io... cioè....come...-cercò di dire jimin ma venne interrotto da jk
-mi raccomando puntuale-dissd jk per poi uscire dalla stanza, lasciando li Jimin da solo
* New York? Dovrei andare a New York con lui? Oddio....sarà bellissimo, ho sempre desiderato andarci....sapevo che lavorare qui mi avrebbe portato lontano* pensò sorridendo come un bambino a Natale.

Era ormai quasi l'ora stabilità con jk per dirigersi in aereoporto. Jimin stava sistemando le ultime cose, per essere sicuro di non dimenticare niente
-allora lo spazzolino l'ho preso, la lacca pure....oh mi manca la cravatta-disse ragionando a voce alta tra se e sé
Ding dong, improvvisamente si udì il suono del campanello
-cazzo è già qui-esclamò Jimin sentendo il campanello. Si diresse subito al citofono per rispondere
-si chi è?-chiese jimin facendo finta di non saperlo, anche se sapeva benissimo che era jk stava solo cercando di guadagnare tempo
-sono jk, aprimi così ti aiuto con le valigie...siamo in ritardo-dissd jk
-si ora ti apro-rispose Jimin, facendo finta di farlo e correndo a sistemare le ultime cose. Ding dong, due minuti dopo. Ancora jk. Ancora Ding dong. Jimin stava cercando di mantenere la calma e finire tutto tranquillamente. Ding dong, questa volta veniva dalla porta di casa. Andò alla porta, convinto che questa volta fosse un vicino.
* Non può essere jk, non può entrare dal portone di sotto* pensò aprendo la porta senza se e senza ma. Si ritrovò davanti qualcuno che non credeva potesse essere entrato
-come hai....-disse Jimin trovandoselo davanti, con un'espressione non bene promettendo 

Cosi deve essereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora