loro sanno tutto

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Era il giorno della festa. Una festa senza precedenti. Ogni anno il signor Jeon dava il meglio di sé stesso per renderla sempre più enorme e fantastica. Amava rendere le sue feste scenografiche e memorabili. Per Jimin era la prima volta ad una di queste feste. Non sapeva cosa aspettarsi e cosa no. Jk gli aveva soltanto anticipato che l'avrebbe ricordata per sempre e che l'anno prossimo sarebbe stata ancora più memorabile.
Jk, per l'occasione, aveva fatto spedire a casa sua un completo elegante che a detta sua era fatto a pennello per Jimin. Quest'ultimo non appena lo aprii, rimase senza parole. Era qualcosa di meraviglioso, molto più di quanto potesse aspettarsi. Un completo elegante rosso scuro, affilato ma non troppo.

Era ormai quasi ora e jk si stava dirigendo a casa di jimin per poterlo prendere e portare alla festa. Era arrivato sotto casa sua e lo stava aspettando in macchina

Jk
Amore sono sotto, scendi

Jimin
Piccolo, ho bisogno ancora di un attimo....sali ti apro

Jk lesse il messaggio e scense dalla macchina. Prese le scale e si diresse verso l'appartamento di Jimin. La porta era aperta, come aveva detto, così jk entrò senza troppi problemi
-piccolo....dove sei?-chiese jk, ormai in casa
-sono in bango-urló Jimin in risposta, affinché il suo ragazzo potesse sentirlo. In pochi secondi jk era da lui. Aprii la porta e rimase a bocca aperta di fronte al suo ragazzo nel completo da lui comprato.
-ciao amore-disse Jimin allungandosi verso di lui per baciarlo
-sono in un sogno? Perché se è così non voglio svegliarmi....sei meraviglioso-disse jk, mettendosi dietro di lui ed afferrandolo per i fianchi
-se non fossimo in ritardo...ti farei mio adesso, senza pensarci troppo-sussurrò nell'orecchio di Jimin facendolo diventare rosso come un peperone-ma purtroppo dovrò aspettare-continuò girando il suo ragazzo e lasciandogli qualche bacio bagnato sul collo, facendolo andare fuori di testa. Dopo qualche attimo Jimin ritrovò la lucidità e guardò l'orario
-amore....siamo in ritardo-disse, mordendosi il labbro per il piacere prima di staccare jk da lui
-peccato,era così buono il mio antipasto-disse jk con uno sguardo malizioso in volto
-forza andiamo o cederemo entrambi-disse Jimin spingendo jk fuori dall'appartamento. I due salirono in macchina con direzione villa Jeon. In 15 minuti arrivarono davanti al maestoso ed enorme cancello.
-ma questa è veramente casa tua?-disse Jimin vedendola. Oltre il cancello era possibile vedere un lungo viale alberato con un'immensa casa in lontananza, tutto circondato da immensi giardini.
-si o meglio è dei miei genitori-disse jk, entrando ed iniziando il tragitto verso la villa vera e propria. Non appena la macchina si fermò, Jimin uscí sempre più sorpreso della sua bellezza.
-é un sogno questa casa-disse Jimin
-magari un giorno, se vorrai ne potremo avere una nostra-disse jk avvicinandosi a Jimin per poi dargli un morbido bacio sulla guancia.
-andiamo amore-disse jk prendendolo per mano
-aspetta, se ci vedranno per mano...-disse Jimin timoroso
-tranquillo, dentro ci sono soltanto i miei genitori per ora...loro sanno di noi-disse jk, sorridendogli
-cosa? Da quando?....aspetta quando tuo padre l'altro giorno....-disse Jimin, ma venne interrotto da jk
-si, già lo sapeva..e sono felici per noi-disse jk mettendosi dinnanzi a lui-quindi tranquillo piccolo, andrà tutto bene-dissi jk per poi lasciargli un bacio a stampo sulle labbra del ragazzo. Quest'ultimo reagí sorridendo ed arrossendo, dopo di che seguii jk all'interno della villa. Anche all'interno era qualcosa di enorme, in pratica un quartiere. Non passò molto tempo dal loro ingresso, prima che la madre di jk si palesò.
-ciao tesoro mio-disse lui avvicinandosi a jk ed abbracciandolo
-ciao mamma-rispose lui. Dopo di che lei rivolse il suo sguardo su Jimin
-fu devi essere Jimin giusto?-chiese lei e lui annuii-sei splendido tesoro...jk ha proprio buon gusto-confinuò per poi abbracciare anche lui
-venite, ho fatto preparare un aperitivo per voi-disse lei conducendoli nella sala da pranzo della villa
-ma papà?-chiese jk non vedendolo
-arrivera presto, sai com'è? Quando va a giocare a golf non lo rivedi per ore e ore-disse lei ridendo
-mamma prima dell'aperitivo porto Jimin a fare un giro ok?-disse jk, salutando sua madre. Detto ciò prese Jimin per mano conducendolo in giro per la villa. In mezz'ora avevano visto tutto, tranne una stanza. Appena furono davanti alla porta, jk presentò la stanza scelta per la fine
-allora, questa è l'ultima stanza. La più importante.-dissd per poi aprire la porta-é la mia stanza-disse facendo accomodare Jimin al suo interno. Quest'ultimo rimase ammaliato da quante cose avesse li dentro, si stupí come un bambino a Natale.
-amore è...-cercò di dire Jimin, ma venne interrotto da jk, il quale era alle spalle di jimin. Quando quest'ultimo si girò se lo trovò davanti, zittendosi
-non parlare amore, non abbiamo troppo tempo.....perché non ci divertiamo un po' prima della festa?-disse jk, afferrando Jimin per i fianchi e facendolo indietreggiare fino alla scrivania, dove lo fece sedere sollevandolo dal suo sedere. Si fiondò immediatamente sulle sue labbra, baciandolo con estrema passione. Nel mentre le sue mani si erano spostate verso i bottoni della camicia di jimin, iniziando a sbottonare uno per uno tutti i bottoni. Una volta aperta, si fiondò a baciare il suo corpo scolpito, lasciando una scia di baci bagnati su esso. Jimin si mordeva il labbro per non far uscire nessun suono, abbandonato al tocco di jk. Buttò la testa all'indietro, lasciando fare a jk ciò che stava facendo
-Jk, sono papà...tu e jimin siete lì? Posso entrare?- d'improvviso sentirono la voce del signor Jeon dietro la porta 

Cosi deve essereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora