~Capitolo 30~

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Don't listen to a word I say

Thomas si copre il volto in imbarazzo, si è appena svegliato, ma l'unica cosa che riesce a pensare è ieri sera.
Sono le 6 del mattino e dovrebbero essere arrivare lì alle 8:00 oggi.

Dylan l'ha praticamente lasciato andare come se non fosse successo nulla, se fosse stata un'altra persona probabilmente l'avrebbe preso a pugni o sgridato.

E non è la prima volta, anche a casa sua, quando stavano per fare sesso, Thomas è andato in camera sua e Dylan l'ha lasciato fare senza lamentarsi, dicendogli addirittura "fai quello che ti senti".

Ieri lo ha aiutato, gli ha alzato la zip quando non riusciva a farlo a causa del suo continuo tremare.

Thomas si mette le mani sul volto e arrossisce.

Gli ha detto che lo ama, gli e l'ha detto moltissime volte.
Ha detto che vorrebbe passare ogni secondo con lui e che non ha mai amato nessuno così.

Thomas prende un cuscino e urla.
Deve calmarsi.

Si alza col sorriso.
Finalmente felice.

Cioè non proprio felice dato che ha un "ti amo" in sospeso.
Ma non sa quando dirlo, vuole che sia speciale.

Esce in balcone e prende gli abiti che aveva steso.
Ieri mattina, mentre si sistemava, ne ha approfittato per lavare le magliette che usa di più, tra le quali quella di Dylan.

Quale momento migliore per indossarla se non il giorno in cui si diranno "Ti amo" a vicenda?

La mette.

Vestendosi pensa a qual è il momento migliore per dirglielo.
Sicuramente non agli studios.
Magari da Agata.
Ma mentre prendono il tè c'è anche lei, non è il massimo.

E quando la sera tornano qua?
Non posso dirselo sennò finiranno per...

Thomas arrossisce.
Nono, non è pronto.

Nella sua testa passa un particolare, quando Dylan lo ha chiamato "piccolo".

Dovrebbe smetterla di arrossire così tanto.
Ma pensare a Dylan non può che fargli quest'effetto.

Ripensa alle riprese di The Death Cure.
Ricorda perfettamente l'ultima scena, quando Thomas ha guardato Newt.
Lui ha provato le farfalle nello stomaco per la prima volta.

Quanto poteva essere stato stupido?
Prende il telefono e con difficoltà va su YouTube.

Digita "Interviste The Death Cure".
Ne guarda una delle tante.

Si passa una mano sul volto per coprirsi.
Ma è davvero così palese?
Ora capisce la così detta "ship" che fanno i fan su di loro.

Thomas: oh mio dio.

Arriva alla parte in cui si parla della "sexship" e il biondino spegne il telefono.
Basta.

Menomale che c'era Dylan, che essendo più tranquillo di lui, riusciva a maneggiare la situazione, ma se fosse stato solo sarebbe sprofondato nell'imbarazzo.

Smette di pensare a degli ipotetici finali.
Prende le chiavi dell'appartamento, il portafoglio e il telefono.

Inizialmente si portavano degli zaini, ma adesso, avendo un camerino, trovano tutto quello di cui hanno bisogno.

Esce dalla camera e la chiude alle spalle.
È ancora presto, dovrebbe chiamare Dylan.
Si avvicina alla sua porta e bussa.

Di solito è Thomas quello che dorme di più, quindi Dylan si stupisce quando lo sente bussare.
È anche molto presto quindi ancora più strano.

Little Talks||Dylmas||Where stories live. Discover now