~Capitolo 15~

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'Cause though the truth may vary this

I sole, come al solito, fa il suo ingresso gettandosi sopra le palpebre di Dylan. Vorrebbe davvero poterlo distruggere, ma forse non conviene all'intera umanità.

Prende un respiro e muove la testa nel suo cuscino stranamente più comodo e caldo di quanto non lo fosse mai stato, ha ancora gli occhi chiusi, ma non ha bisogno di guardare per notare che qualcosa blocca ogni suo movimento, o meglio, qualcuno.

Dylan apre gli occhi terrorizzato, ritrovarsi con uno sconosciuto a letto, soprattutto per lui che è una celebrità, è un incubo.
Alza velocemente lo sguardo e prima di poter fare altro il suo naso sfiora quello del ragazzo disteso accanto a lui.

Thomas.

Rimane paralizzato, fissa il suo visino pallido e addormentato venire illuminato dai raggi solari.
Non riesce a muoversi, è sconvolto.
Ma che cosa aveva combinato ieri?

Si ricorda solo di essere andato nel bar e di aver bevuto, poi tutto è confuso e annebbiato.
Ma ogni dubbio si dissolve quando nota la loro posizione.
Thomas è più sopraelevato di Dylan, ha testa sul cuscino e tra le sue braccia c'è la testa del moro, la mano destra è posizionata vicino ai suoi capelli, come se si fosse addormentato mentre gli e li toccava e quella sinistra è distesa orizzontalmente.
Sono attaccati, Dylan sente perfettamente il suo odore e può percepire la sua pelle morbida.
Si accorge di avere le mani sotto la maglietta dell'amico, appoggiate nella sua schiena.

La cosa che però non lo fa muovere, è la gamba destra del ragazzo.
Questa infatti, si trova sopra il fianco di Dylan impedendogli di spostarsi.
Quella sinistra invece si trova tra le gambe del più piccolo.

Dylan deglutisce rumorosamente, non sono solo attaccati, sono avvinghiati.
Dovrebbe svegliarlo? Dylan riporta il suo sguardo sul viso di Thomas, sembra così in pace, così tranquillo, così sereno, perché dovrebbe farlo?

Decide di calmarsi e di appoggiarsi di nuovo nel braccio del più grande, si sarebbe fatto dopo le domande, adesso vuole solo guardarlo mentre è così vicino a lui.

Dylan odia i risvegli, ma questo è decisamente stato il migliore della sua vita.

Continua a fissarlo, per interminabili secondi, convinto di poterlo fare per sempre, ogni suo respiro è così vicino al suo volto che per poco non si mischia con quello di Dylan.
Abbassa lo sguardo verso le sue labbra, sono lievemente aperte, vorrebbe avvicinarsi e baciarlo fino al suo risveglio, non baci profondi, tutt'altro, baci a fior di labbra, tanto per ricordargli della sua presenza.

Sposta il braccio per paura di poterlo svegliare, però, muovendo la mano, Thomas inarca la schiena per il solletico e Dylan si blocca. Continuando così lo sveglierà sicuramente, così lascia il braccio lì dov'è.

Si limita ad accarezzargli la schiena col pollice. Un senso di déjà vu lo circonda, aveva già fatto ciò?

Dalla schiena di Thomas, Dylan può avvertire la pelle d'oca, che ogni suo singolo movimento, provoca al corpo del ragazzo addormentato.
Dylan sorride ma non smette di accarezzarlo, Thomas emette un sussurro, un gemito e con un movimento piccolo ma decisivo, si avvicina di più a Dylan.

Tira la testa di Dylan nell'incavo del suo collo e viceversa.
Dylan sente le labbra di Thomas poggiarsi sul suo collo e questo lo fa rabbrividire.
Rimane immobile, la parte peggiore però, è che oltre alla parte superiore del suo corpo, aveva mosso anche quella inferiore.

Thomas ha avvicinato di più la gamba -che aveva in mezzo a quelle di Dylan- al suo inguine, praticamente attaccandosi ad esso.

Dylan chiude gli occhi e prende un respiro profondo.
"Ti prego, no, no, no, no" implora, ma nonostante le sue suppliche, il ginocchio di Thomas, il suo respiro e la vicinanza, gli fanno un certo effetto.

Little Talks||Dylmas||Where stories live. Discover now