~Capitolo 10~

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Well, tell her that I miss our little talks

Thomas apre gli occhi molto prima che la sveglia suoni, la causa? Gli stava per venire un infarto dopo aver respirato l'odore di Dylan, credeva fosse accanto a lui. Si ricorda solo dopo che aveva dormito sul suo cuscino e che il suo odore proveniva da esso. 

Prova a riaddormentarsi ma prima che potesse anche solo chiudere gli occhi, gli torna in mente l'abbraccio. Perché lo aveva abbracciato? Non ricorda la ragione, era semplicemente quello che voleva in quel momento, avrebbe voluto stringerlo e continuare a farlo per tutta la notte, per tutta la durata di quel diluvio. Magari sta sentendo troppo la mancanza di un contatto con Gzi.

Ci riflette un attimo, lui non aveva completamente pensato alla sua ragazza in quella frazione di secondo, lo aveva essenzialmente abbracciato perché DESIDERAVA farlo, lo desiderava davvero. E poi lui ha fatto lo stesso, ricorda di quanto per poco non si stava staccando notando che l'amico non ricambiava. Quando l'ha stretto un respiro di sollievo gli è uscito dalla bocca che spera vivamente Dylan non abbia sentito. Si ricorda di come gli tremavano le gambe per quanto contatto c'era, non sono mai stati così vicini.

Thomas senza pensarci, per impedire i suoi pensieri di cavalcare da un lato all'altro della sua mente, prende il cuscino che ha sotto la testa e se lo sbatte in faccia, sperando che quello possa fermare tutto. E invece no, anzi, il profumo del cuscino riempie le narici di Thomas e di scatto lo allontana, si era dimenticato che fosse di Dylan di nuovo. 

Si alza e va in bagno a lavarsi, toglie i vestiti e fa una doccia. Finita la doccia, piuttosto veloce, si rimette addosso la maglietta di Dylan, avendo solo quella, e si guarda allo specchio. Si, gli sta decisamente grande, ma nonostante la taglia gli piace. Infondo è una maglietta come tante altre, cosa ci trova di tanto speciale? Thomas preferisce non rispondere alla domanda che si è posto da solo.

Comincia a prepararsi portandosi il solito zaino con cui dovrà stare tutta la giornata, indossa dei pantaloni decenti e infine guarda il letto, nota il cuscino, non vuole restituirlo. Lo lascia lì ed esce dalla camera dell'hotel. Si volta verso quella di Dylan ma poi dopo meno di pochi secondi va verso le scale e prende il pullman, che li attende ogni mattina, per andare agli studios.

Entrato nella sala grande, la crew lo esorta a sbrigarsi andando nei camerini aperti, lì come al solito lo truccano e lo preparano alle scene che dovrà girare, ovvero il terzo atto, in cui viene rappresentata la vita di Richard in pochi minuti. L'attore che l'avrebbe interpretato da piccolo sarebbe dovuto arrivare la settimana successiva.

Greta: oh eccoti.

Greta si precipita praticamente verso Thomas mentre gli assistenti sistemano i suoi vestiti.

Thomas: c'è qualche problema?

Greta: oh, no, solo che volevo informarti di come andranno le cose con la seconda parte del film

Thomas la guarda curioso

Greta: allora, dovremmo fare delle riprese in luoghi più poveri per far vedere il passato di Aeisha e gli incontri tra Paul e lei. Poi dovremmo far recitare i bambini che rappresentano i vostri personaggi da piccoli. Ci sono così tante scene che abbiamo deciso di fare mandare il copione prima a loro e poi a voi, così riusciamo a terminare le loro parti e dedicarci interamente alle vostre.

Thomas: noi chi?

Greta: tu e Dylan

Thomas: come mai?

Greta: perché entrambi non avrete più scene da recitare ne con Leila ne con Jack quindi non vedo il motivo di aggiungere lavoro dove non ne è necessario.

Little Talks||Dylmas||Where stories live. Discover now