gιvᥱ mᥱ. -skit-

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non so come mi è venuta fuori. 

e in the realtà fa anche un po' schifo :/





"ma perché?" "perché no?" "ma- perché?" 


iniziamo bene, no? 


la cosa sta andando avanti così da un po' ;  la ragione è anche stupida. il corvino stava anche iniziando a stufarsi della conversione, lo voleva e basta punto. cosa c'era di così difficile? era davvero sul punto di ignorarlo e andarsene. ma se usciva si ritrovava un tornado di bambini urlanti,quindi rimaneva lì. "se lo vuoi te lo prendi da solo". disse, lasciandolo sorpreso. "ma ci sono-" lo fermò, sedendosi accanto a lui. "nessun 'ma', se lo vuoi lo prendi." sbuffò rumorosamente, alzandosi. "vaffanculo" disse, molto elegantemente. "questo ha fatto male" si toccò il petto, in maniera drammatica. "brutto—" 

"non c'è bisogno di cadere ancora più giù nella volgarità" uscì dalla porta, pronunciando un piccolo 'tsk', andò a prendere l'oggetto. "Ciao Ray!" "Vuoi giocare?" "hai l'altro occhio?" "Gioca con noi!" ignorò tutti quei bambini urlanti, camminando dritto davanti a sé. intanto dentro quella camera c'era un Norman, che non aveva davvero capito cosa voleva dire Il corvino. del resto, non avevano mai parlato di una cosa concreta. parlavano del 'coso sopra la mensola'.. 

intanto Ray cercava invano la famosa mensola,non trovandola. 'ecco perché volevo che lo prendesse lui' pensò, maledicendolo. cercò di essere meno maleducato possibile con chi gli parlava, ma stava davvero per scoppiare. alla fine, girando l'angolo la trovò e prese l'oggetto. era davvero morbido... cercò di tornare nella camera più in fretta possibile, non volendo attirare l'attenzione. gli davano fastidio tutti quegli sguardi incuriositi. si ritrovò faccia a faccia con la porta e la aprì. quel tanto che basta per entrare 

guardò male l'amico ed entrò. "quandi l'hai preso?" chiese, ormai completamente confuso. lui annuì, senza parlare. Norman cercava di vedere quello che aveva portata ma lui non glielo lasciava fare. "ma cosa volevi prendere?" chiese, lui lo guardo male, lanciandoli in pieno viso il coso. "quanta delicatezza-" si fermò, guardando l'oggetto. "volevi davvero questo?" gli chiese."sei serio? sei proprio un-" lo fermò ancora. "te l'ho già detto, non abbasiamioci alla volgarità... parlando sul serio..." lo lasciò sulle spine. si sedette affianco a lui, riprendendoselo. "vuoi finire la frase o vuoi un invito scritto?" 


 stai parlando con un assassino di massa-bugiardo-attore. vacci piano. 


"calmati" lo guardò dritto negli occhi. "e tu vai avanti, no?" Norman, a quel punto, sospiro. che permaloso. "dicevo. quanto è tenera questa cosa?" lo guardò male, per la seconda volta. anche se si poteva notare un piccolissimo rossore sulle sue guance. "aww, stai arrosendo" iniziò a torturargli le guance. "vaffanculo" disse, per finire in bellezza 

ᥒorᥲყ oᥒᥱ shot~Where stories live. Discover now